Cinema

Aspettando gli Oscar 2015: Whiplash

Ci siamo quasi. Domani, in queste ore, i nomi più importanti del cinema mondiale si staranno preparando a indossare i loro abiti firmati da sfoggiare sul red carpet dell’87a cerimonia degli Academy Awards. Oggi la nostra rubrica vi parlerà dell’enfant prodige di questa edizione: Whiplash.

enhanced-buzz-wide-3814-1411759367-14LA TRAMA

Andrew Newman (Miles Teller) è un batterista jazz di 19 anni e frequenta la prestigiosa Shaffer a Manhattan, un conservatorio ispirato alla Juilliard School. Non desidera altro che essere notato dallo spietato direttore della Jazz Studio Band, Terence Fletcher (J.K. Simmons). La celebre band rappresenta la scuola nelle competizioni e farne parte assicurerebbe al ragazzo una carriera da sogno. Il professore è inoltre famoso per la sua bastardaggine e possiede un vero talento per l’umiliazione degli studenti. Per padroneggiare la sua tecnica, il suo tempo, ed eseguire il brano Whiplash alla perfezione, entrando così nelle grazie del maestro, Andrew dovrà esercitarsi fino allo stremo e rinunciare a tutto. Persino alla fresca relazione con la bella Nicole (Melissa Benoist).

È una storia estremamente intensa – al limite del thriller – che rivoluziona i tratti del film sul prodigio.

LA PRODUZIONE

enhanced-buzz-wide-13369-1411762518-15Whiplash è il primo vero esordio nelle sale per il giovane regista Damien Chazelle (30 anni). Nato da una sceneggiatura molto personale, e inizialmente non pensato per la distribuzione, il film deve molto al Sundance Film Festival. Lo script albergò per un po’ nella rinomata Black List prima di essere ridotto a un corto da presentare all’edizione 2013 del festival, con la speranza di finanziarne la produzione. Grazie al grande successo ottenuto all’evento, dovuto in gran parte alla performance di J. K. Simmons, le riprese iniziarono già nell’estate. L’attore – che abbiamo conosciuto in Law & Order, Oz, The Closer – mantenne il suo eccentrico ruolo a fianco del nuovo protagonista Miles Teller. Altro fenomeno di quell’edizione con The Spectacular Now.

Si unirono al cast principale anche Paul Reiser (Mad About You, Married), Melissa Benoist (Glee) e Austin Stowell (Love and Honor).
Il film vinse così il premio del pubblico e della giuria nell’edizione seguente del Sundance, ed è ora candidato a cinque Academy Awards: Miglior Film, Miglior Attore non Protagonista (Simmons), Miglior Sceneggiatura non Originale, Miglior Montaggio (Tom Cross) e Miglior Missaggio Sonoro.

whiplash2

LA CRITICA

È difficile non farsi prendere dall’entusiasmo parlando di questo film. In Whiplash tecnica ed emozione si sposano in un equilibrio talmente perfetto che lascia basiti. Si rimane ammaliati da quello che in sostanza è un incontro di pugilato, un film su una boxe che si combatte senza guantoni, ma con le bacchette. Quelle del giovane batterista trascinato da un sogno viscerale e quella del cinico direttore d’orchestra, deciso a ostacolarlo. E poi sangue, catturato da una fotografia precisa e violenta, capace di cogliere la tensione di uno sforzo che non ha pari nel panorama strumentale.

Fletcher è quanto di meglio si possa desiderare in un antagonista. Il ruolo di una vita per un Simmons che spinge il suo personaggio oltre ogni limite e ci regala una performance che gli vale la nomination e – io spero – la statuetta. VC8lSIG4FLÈ un villain originale per il genere. Il completo rovesciamento di quello classico; animato da un’ambiguità che si trascina fino all’ultimo fotogramma. E la sua antitesi, Miles, non è da meno. Tra i due attori c’è un’alchimia ipnotica, che ha il suo apice in un finale davvero fuori dal comune. Dove le parole non trovano posto, e nemmeno i due personaggi. C’è un solo protagonista: il ritmo.

Eh già, il ritmo è il tema portante di questo film. Sottolineato da un comparto tecnico da nomination. Un’entità fuggevole che i personaggi cercano di conquistare faticosamente, ma che viene invece padroneggiata da montaggio e sonoro. Altre due nomination pienamente meritate.
Ammetto di essermi sorpreso più volte, durante la visione, con i muscoli tesi come tamburi. Di aver letto i titoli di coda completamente sudato. Non mi era mai successo, nemmeno con il film d’azione più coinvolgente. E il merito va tutto a Chazelle.
Il suo è un assolo di regia.
Il vero miracolo è come il regista sia riuscito a estrarre tutto ciò da una sceneggiatura di 85 pagine. È lui che ha aggiunto l’intensità. È lui che ha aggiunto quell’atmosfera che solo un esperto conoscitore dell’ambiente poteva esibire. In ogni battuta – verbale e musicale – si avverte il suo profondo coinvolgimento, la sua totale devozione a questo film. Per me la vera tragedia è non vederlo candidato all’oscar anche in questa categoria. Immagino che all’Academy, prima di nominare un regista trentenne al suo primo successo, ci pensino due o tre volte. E va detto inoltre che quest’anno l’asticella è molto alta. Ma la soddisfazione di vedere un giovane regista come Chazelle al Dolby Theatre, con il suo film scritto, diretto e incoraggiato, vale più di cinque statuette.

whiplash-2014-movie-screenshot-jk-simmons-fletcher-3

The following two tabs change content below.

Matteo Pilon

Rocket Scientist, Alpinist, PirateBayers, Adobe Expert, ScreenWriter, Butcher, Drinking Buddy. Amo le serie TV di ogni razza e colore, ma venero le Dark Comedy. Se un Pilot sfiora l'etere, io l'ho visto. Cinefilo per folgorazione e per proto-professione. Cazzaro

Ultimi post di Matteo Pilon (vedi tutti)

Torna su