Piovono interviste a seguito del finale della prima stagione di Black Sails: ecco quella, molto breve e senza spoiler, con Hannah New.
L’attrice, interprete della potente e determinata Eleanor Guthrie, parla con Zap2it del suo personaggio, del mondo dei pirati e del ruolo della donna in questo universo, da sempre considerato maschilista. Una visione, quest’ultima, che lo show di casa Starz ha voluto in qualche modo ribaltare, mettendo alcuni personaggi femminili in ruoli chiave per lo sviluppo della storia. Partendo proprio da Eleanor Guthrie, governante del porto di Nassau (inizialmente) per conto del padre e arbitra del destino di molti pirati.
Zap2it: Qual è stata la tua reazione alla lettura del copione?
Mi sono subito immedesimata in Eleanor: è un personaggio femminile veramente forte.
Zap2it: Hai trovato qualche personaggio simile a Eleanor durante le tue ricerche?
Dopo tutte le ricerche che ho fatto posso dire che personaggi simili sono stati veramente difficili da trovare. In ogni caso non volevo basare il mio personaggio specificatamente su qualcuno o qualcuna, anche se ho sempre trovato utile prendere spunto da veri personaggi storici: al riguardo mi sono imbattuta in Grace O’Malley, che è stata una pirata irlandese. Quello che più mi ha colpito è stato lo scoprire che c’erano giovani donne che vedevano la pirateria come un’opportunità per fare affari. Finora avevo letto molto più spesso delle donne lasciate ai porti, come in tempi di guerra: il porto rimaneva operativo e le donne avevano il dovere e l’onere di tenere il tutto in piedi.
Zap2it: Sei rimasta colpito da qualcosa che non sapevi sui pirati e che hai imparato durante la serie?
In effetti ho realizzato da subito quanto poco conoscessi il mondo dei pirati. Questi uomini erano in alcuni casi autorizzati da sovrani e in altri casi corsari abbandonati dai loro stati. Nel corso della storia i pirati sono stati in alcuni momenti idolatrati e in altri diffamati. Essenzialmente i pirati erano un gruppo di uomini inviati in regioni selvaggie da alcune potenze per fare il loro sporco lavoro per poi essere abbandonati e trattati da criminali dai loro stessi governi. Non hanno nessuna sovranità che non sia la loro: è veramente lo sviluppo dell’uomo che si crea da solo. I pirati cercavano di sopravvivere in un mondo molto duro. Non ci sono cattivi, non ci sono eroi. Alla fin fine i pirati sono ladri per volontà di alcuni regni e criminali per necessità di sopravvivenza in un regime molto più crudele.
Finisce qui un’intervista molto scarna, vero, ma che nell’ultimo punto citato tocca un argomento condivisibile: come la bellissima attrice inglese, infatti, la maggior parte delle persone – esclusi studiosi, storici ed esperti o appassionati in materia – ha dei pirati una conoscenza limitata e, in alcuni casi, al limite del caricaturale a causa soprattutto di ciò che la cinematografia su questo tema ha propinato negli anni. Black Sails ha saputo, in questa prima stagione, discostarsi dai pirati carnevaleschi alla Jack Sparrow, dai pappagalli sulle spalle, dalle mappe del tesoro con una “X” nel punto in cui lo stesso si trova e dalle ambientazioni magiche in stile Peter Pan per puntare sui giochi di potere tra le varie ciurme, sulle interazioni tra i governi/gli stati e i corsari talvolta da loro sfruttati e su uno sguardo a ciò che poteva essere la vita quotidiana di un pirata, in mare ma anche sulla terra ferma una volta tornato a casa da un’avventura o missione. Una visione d’insieme che non può (attualmente) essere proposta in ambito cinematografico, in quanto troppo cruenta nella violenza ed estremamente passionale nel sesso: ecco quindi che la rete Starz, che nel sesso e nella violenza barbarica ha sempre sguazzato, ha vita facile nel dipingere in modo più accurato la quotidianità e la (seppur romanzata) verità storica della vita da pirata rispetto a quanto il grande schermo ci ha sinora trasmesso.
La serie era stata rinnovata per una seconda stagione ancora prima della messa in onda ufficiale dell’episodio pilota e tornerà nel 2015. Ma la sete di pirati potrà essere placata dall’arrivo, tra pochi mesi, di Crossbones (NBC), ambientata nell’anno 1715 (come Black Sails) e con John Malkovich nei panni di Barbanera. Certo è che la serie targata Starz ha alzato di molto l’asticella della qualità per uno show sui pirati: vedremo se la presenza di un mostro sacro quale John Malkovich sarà di sprone alla creazione di un prodotto di pregevole fattura e se compenserà alcuni limiti alla creatività e libertà degli autori che bisogna già mettere in preventivo dato che la serie verrà trasmessa sulla pudica NBC.
Voi che ne pensate? Quante speranze riponete in Crossbones? O aspettate con maggiore impazienza la seconda stagione di Black Sails? Come sempre fatecelo sapere nei commenti.
FONTE: Zap2it
Jacopo Zambon
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