Sono mesi che attendiamo notizie su Battlestar Galactica: Blood and Chrome, finalmente Syfy si sbottona e fa contenti i fan.

Mark Stern, il presidente dell’original programming di Syfy ha finalmente parlato di Battestar Galactica: Blood and Chrome, “Il progetto è già morto?”, gli è stato chiesto…
“No, affatto, stiamo cercando di venire a capo della parte economica in questo momento. A me piace moltissimo, ma dobbiamo mettere assieme diversi tasselli per capire come verrà realizzato. Spero ci riusciremo.”

Il pilot (o serie web?) è stato prodotto da David Eich (“Battlestar Galactis”), diretto da Jonas Pate (“Friday Night Lights”) e scritto da Michael Taylor (“Battlestar Galactica”), insomma, non è stata presa gente a caso, ma è stato girato quasi tutto su green screen. Ancora Stern:
“La cosa che mi piace è che siamo a un’idea tutta nuova di set virtuali. Prima di smantellare il set di Battlestar Galactica l’abbiamo fotografato e digitalizzato, quindi quando vedete due attori camminare in un corridoio in realtà sono in un corridoio completamente verde al quale verranno applicate le foto dei corridoi, del CIC e dei set di un tempo.”

Insomma, questo pilot per Syfy è un po’ un test per mettere a punto la tecnologia che si potrebbe usare in una eventuale serie, le tempistiche sarebbero comunque molto dilatate perché con tutto il lavoro di postproduzione a partire da un eventuale ordine della serie dovremmmo aspettare circa un anno.
Altro problema è quello dei contratti, Stern non conosce i dettagli ma pensa che gli attori siano sotto contratto ancora per alcuni mesi.

“Ora che siamo tornati dalle vacanze devo solo ancora vedere alcune cifre, perché in questo caso siamo sia lo studio che il network. Spero di poter prendere una decisione il mese prossimo o giù di lì.”

Serie o non serie? Questo è il dilemma, aspettiamo fiduciosi febbraio.

P.S. se vi interessa c’è il cofanetto bluray su Amazon, è region-free e a quanto ho capito ha veramente TUTTO (cosa non vera per il supercofanetto DVD).

fonte: Community Voices of the Pittsburgh Post-Gazette