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Cosa ci siamo persi – luglio 2020

Ed eccoci arrivati alla seconda metà dell’anno con il mese che, senza ombra di dubbio, ci ha fatto assistere all’evento che più di tutti rimarrà segnato sul calendario televisivo del 2020! Di cosa starò mai parlando?

Ma ovviamente sto parlando di Hamilton, la brillante opera musical concepita e realizzata dal genio di Lin-Manuel Miranda (His Dark Materials, Fosse/Verdon) su Alexander Hamilton, il Padre Fondatore statunitense probabilmente meno celebrato e ricordato di tutti nonostante sia stato il braccio destro di George Washington sia durante gli anni da generale alla guida della Rivoluzione Americana sia in quelli da primo Presidente dei neonati Stati Uniti d’America, nonché artefice e ideatore dell’intero sistema finanziario e di varie istituzioni su cui ancora oggi si basa parte dell’apparato governativo a stelle e strisce.

Dopo l’esordio a teatro nel 2015 che gli è valso, l’anno successivo, il Premio Pulitzer e ben 11 Tony Awards (gli “Oscar” del teatro) su un totale record di 16 nomination, è stata messa a disposizione dei suoi abbonati da Disney+, anticipandone i tempi a causa della pandemia: il rilascio era infatti inizialmente previsto nel corso del 2021 con tanto di traduzione e adattamento nelle varie lingue nazionali. La versione rilasciata unisce parti girate durante uno spettacolo vero e proprio con il pubblico in sala, a parti girate appositamente per la resa in TV con la telecamera sul palco, in modo da immergere ulteriormente il pubblico con primi piani e inquadrature inedite direttamente dal centro della scena.

Una storia coinvolgente, attori e personaggi di enorme spessore, musiche e testi accattivanti che uniscono perfettamente, nonostante l’evidente dissonanza, l’ambientazione di fine Settecento con gli stili moderni del rap, hip hop, R’n’B, pop e soul. In poche parole, vale da solo l’intero abbonamento annuale a Disney+, anche solo considerando che il biglietto per assistere allo spettacolo dal vivo a teatro costa quasi 3 volte tanto!

Finito il momento fanboy, torniamo alle serie tv: partiamo dal rilascio di Warrion Nun su Netflix, che tra il teen drama e il sovrannaturale regala 10 episodi divertenti e in leggerezza, ma con alla base una mitologia solida e interessante quanto basta. Scritta e ideata da Simon Barry, già creatore di serie come Continuum e Van Helsing, non ha un cast di grande rilievo, avendo solo esordienti o quasi a livello internazionale a partire dalla protagonista portoghese Alba Baptista (che però in patria sciorina un curriculum di tutto rispetto), ma non per questo la recitazione demerita: nessun futuro premio Oscar, probabilmente, ma la resa è in media piuttosto buona e non pesa assolutamente sulla qualità della serie, anzi.

Sempre su Netflix ha avuto inizio anche Cursed, ennesima rivisitazione del ciclo arturiano basata su una graphic novel di Frank Miller e Tom Wheeler con al centro, questa volta, la futura Dama del Lago, ovvero una giovane Nimue interpretata da Katherine Langford di 13 Reasons Why. Nel cast, tra gli altri, anche Daniel Sharman (Medici, Fear the Walking Dead) e Gustaf Skarsgård (Vikings, Westworld). La serie non ha ottenuto i favori della critica, ed è quindi ancora in bilico tra il rinnovo e la cancellazione.

Luglio ha anche visto la nascita dell’ennesimo “fratello” di Netflix: Peacock, ovvero il servizio streaming della NBC. Oltre a varie serie per bambini o di importazione, come le britanniche The Intelligence e The Capture, la serie “ammiraglia” è stata Brave New World: basata sul romanzo di Aldous Huxley del 1931, mostra le vicende ambientate in una città apparentemente utopistica che ha raggiunto pace e stabilità rinnegando non solo i concetti di monogamia, privacy, soldi e famiglia, ma persino la propria storia, oltre a suddividere rigidamente la popolazione in caste basate su fattori genetici predeterminati. A scombussolare il tutto arriverà Jon, interpretato da Alden Ehrenreich (il giovane Han Solo in Star Wars: A Solo Story), un “selvaggio”, come viene poi soprannominato, cresciuto nelle Lande Desolate al di fuori della “perfetta” società e quindi non avvezzo alle sue regole e usanze. Nella serie anche Jessica Brown Findlay (Black Mirror, Downton Abbey), Harry Lloyd (Game of Thrones, Counterpart), Joseph Morgan (The Vampire Diaries e il suo spinoff The Originals) e Hannah John-Kamen (Killjoys, The Stranger), oltre all’intramontabile Demi Moore a coronare un validissimo cast, che però non è bastato a strappare il rinnovo: la serie infatti è già stata cancellata e non vedrà una seconda stagione. Non una grande partenza per un servizio che punta a un mercato già in ultra-saturazione e con dei concorrenti con una presa fortissima sul pubblico.

Passando invece agli addii, l’unico degno di nota è quello di Blindspot, il thriller targato NBC con protagonista Jaimie Alexander (la Lady Syf dell’MCU vista nel primo Thor e in Agents of S.H.I.E.L.D.), giunto alla conclusione dopo 5 stagioni.

E questo è tutto per quanto riguarda luglio! Ora potete correre a vedere Hamilton, e se l’avete già visto… riguardatelo! Till the world turns upside down!

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NathanDrake83

Nerd al 108%, se c'è un fandom ne faccio parte a prescindere. Adoro l'accento British, ma fagocito ogni accento americano. HamFam4Life, intollerante con gli intolleranti.

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