CBS

Crime Drama: questi conosciuti

I network televisivi ogni anno cercano, a loro modo, di portare serie nuove per intrattenere e appassionare gli spettatori. Esiste però una tipologia di show che apparentemente è dura a morire.

Negli ultimi anni la televisione sta prendendo, secondo molti, il sopravvento sul mondo del cinema riguardo il numero di produzioni, nettamente maggiore rispetto agli anni precedenti. In ogni stagione vengono proposte e mandate in onda centinaia di serie televisive spalmate più o meno equamente tra le varie reti; quando le reti broadcast non bastano, è diventato di uso comune rifugiarsi nella “terra promessa” delle TV via cavo, che hanno raggiunto ormai un numero consistente di prodotti originali. Tra il grande numero di serial televisivi, esistono decine di suddivisioni che possiamo fare per distinguerle: dal family drama allo sci-fi, dal  mistery al dramedy, ce ne sono per ogni gusto e genere. E’ opinione comune che da un paio d’anni tutte le reti, in particolare quelle broadcast, stanno subendo un calo di ascolti generale, tanto che numerose serie al primo anno devono prendersi la pensione anticipata. Sembrano lontani gli anni in cui le serie raggiungevano comodamente le 5-6 stagioni di programmazione senza preoccupazioni; quando ancora il mondo di internet non aveva invaso il mondo televisivo, ai tempi in cui tutti noi aspettavamo le serie americane (quelle che arrivavano) sulle reti nostrane, sembrava piuttosto normale pensare che, finita una stagione televisiva, l’anno successivo la serie sarebbe tornata con nuovi episodi. Tutta colpa dell’essere stati abituati a show con numerose stagioni, ma ovviamente erano anni diversi, nonostante siano anni non troppo lontani da oggi. Se tutto questo è vero, esiste sempre l’eccezione che conferma la regola.

Trama verticale o trama orizzontale? Questo è il dilemma. Se si fa un sondaggio, è molto probabile che a spuntarla sia chi vuole guardare serie con una trama di tipo orizzontale perché più interessante e coinvolgente. A volere questo tipo di serialità sono sicuramente i fan più giovani, che si sono approcciati al mondo televisivo solamente in tempi recenti.

Lost

Ancora una volta la fonte di questo desiderio, perlomeno da buona parte di chi guarda serie TV ultimamente, arriva dal cercare e trovare una nuova serie che possa sostituire, o in qualche modo avvicinarsi, al fenomeno televisivo che è stato Lost. Oltre ad avere animato migliaia di persone su internet, il successo della serie è dovuto alla sua forte orizzontalità che ha portato gli spettatori a seguirla fino alla fine per sapere come si sarebbe concluso il tutto. E’ vero che Lost è tutto questo, ma già qualche anno prima erano nate serie come Alias e 24 di cui facevano l’orizzontalità il proprio pane quotidiano. Ma si sa, il 2001 se lo sognava il mondo di internet come lo intendiamo oggi. Giusto, diranno molti di voi, vogliamo serie di qualità che abbiano una trama che si sviluppi nel tempo, basta con quegli show in cui le storie si aprono e si chiudono nell’arco di un episodio. Sbagliato?

Dopo Lost è stato veramente difficile ritrovare serie che potessero avvicinarsi agli ascolti della serie ABC. Al di là dei gusti personali, è chiaro agli occhi di tutti come serie TV con trama orizzontale più recenti non abbiano avuto la stessa fortuna: FlashForward, The Event, Alcatraz, Terra Nova, sono solo alcuni degli esempi freschi nella memoria dei telespettatori. Che cosa avevano che non andavano? Perché la gente ha smesso improvvisamente di seguire certe serie? Forse il problema maggiore di questi show è stata la scarsa qualità in fase di scrittura, ottimi i soggetti ma pessime le sceneggiature complete; o forse non è che certa gente si è stufata di questo tipo di serie e vuole tornare ad una classicità di cui sente la mancanza? Ci sono stati esempi di serie che hanno provato a mettere insieme una forte trama orizzontale con delle narrazioni verticali, un esempio potrebbe essere Fringe. Person-of-InterestNonostante questo però molte delle serie che ci hanno provato non hanno ottenuto il riscontro sperato. L’unica che al momento riesce a mettere insieme queste due cose è Person of Interest, che grazie ad un’ottima sceneggiatura dà il giusto equilibrio alle storie; molto più leggera, invece, potrebbe essere la lettura di Castle, che nonostante una forte verticalità cerca di giocarsela con gli intrecci dei personaggi. Tutti questi discorsi si basano sulle reti americane in chiaro, perché le cable hanno un modo diverso sia di pensare che di agire. Sul via cavo, infatti, possiamo trovare serie di tutti i tipi, però sul discorso ascolti televisivi si entra in un mondo completamente diverso che è difficile, per il momento, poter paragonare ai grossi network broadcast. Niente più serial con trama orizzontale, e allora chiudiamo tutto e andiamo a giocare fuori.

In una realtà come quella del web è abbastanza normale che l’età media sia più bassa rispetto a tutti quelli che guardano normalmente la televisione. Se, infatti, osserviamo gli ascolti, esiste una tipologia di serie che continua a fare faville, ma che allo stesso tempo è detestata da moltissimi spettatori più giovani (quelli del web): i crime drama. C.S.I., Law and Order, Criminal Minds, NCIS, Numbers, sono (o sono state) serie di tipo poliziesco che ancora oggi, dentro la crisi che molti show vivono, possono vantare un numero esorbitante di stagioni. L’originale C.S.I., ad esempio, è arrivata quest’anno alla sua tredicesima stagione; il primo Law and Order, finito l’anno scorso, è stata la serie più longeva con ben venti, dicasi venti, stagioni alle spalle; molte produzioni non vedono neanche la terza stagione con il binocolo, figuriamoci un numero così. Se riprendiamo il discorso fatto poco sopra, è evidente che tutte queste serie, che riescono a sopravvivere per molti anni, utilizzano quasi esclusivamente una trama verticale, detto anche “caso del giorno”. Non mancano piccoli accenni di una storia che sta sullo sfondo per tutta la stagione, succede anche in C.S.I. e fratelli minori, ma queste sono di seconda importanza, tanto che possono passare dieci episodi prima che se ne torni a parlare. The Mentalist è sicuramente uno degli esempi più moderni. Guarda caso, quasi tutte queste serie vivono all’interno della stessa rete: la Columbia csitrioBroadcasting System, CBS per gli amici. La CBS si è fatta ormai paladina dei crime drama e pare non aver voglia di cambiare, e perché dovrebbe farlo? Sono anni che, grazie a questi serial, il network vince le serate e le stagioni televisive, in barba a chi invece cerca di portare in TV nuove realtà televisive. Cercare una risposta al perché di certi ascolti non ci fa fare troppa fatica: la realtà è che tanti di questi crime drama vengono seguiti assiduamente da un tipo di telespettatore che si potrebbe definire più adulto; mentre le altre reti sudano davanti ai rating 18-49, incrociando le dita che gli spettatori si mettano a guardare le loro serie, la CBS snobba tutti e preferisce annotarsi i risultati anche di un altro target di rating, quello 25-54. Questo è uno dei motivi del perché, se guardate la tabella degli ascolti, i programmi CBS possono avere un rating 18-49 modesto (ma anche qui spesso vince facile) ma un numero totale di spettatori molto alto. Crime drama, serie procedurali e trama verticale per tutti?

Com’è possibile allora che i polizieschi, dopo tutti questi anni, siano ancora sulla cresta dell’onda? Abbiamo avuto storie e omicidi di ogni tipo, tanto che ormai si rischia di ripetersi e riciclare cose già fatte, e nel frattempo lo spettatore può guadagnarsi una laurea ad honorem in criminologia. Qual è il segreto del successo? Proviamo a fare una piccola analisi.

  • Mi sento al sicuro. Lo spettatore che guarda una serie crime difficilmente vorrebbe ritrovarsi per davvero su una scena del crimine o essere soggetto a qualche tipo di violenza. Allo stesso tempo, però, continua a non disdegnarne la visione in TV, anche quando certi aspetti violenti sono più marcati di altri. E’ probabile che la realtà di finzione e il trovarsi in un ambiente sicuro – quello domestico – facciano diventare lo spettatore testimone delle storie raccontate senza fargli provare sensazioni di disagio. Non è detto, inoltre, che non provi un piccola soddisfazione nel vedere “il cattivo” di turno che se la passa male, e addirittura pensare: “per fortuna che non succede a me”.
  • Gioco di ruolo. Quando una serie è scritta bene è normale che lo spettatore si appassioni maggiormente alle storie. Il continuo appassionarsi fa credere allo spettatore di essere il protagonista tanto da sentirsi parte attiva del racconto, e soprattutto si sente di accettare la sfida e cercare di risolvere i misteri e gli intrecci narrativi del caso del giorno, facendogli provare grandi soddisfazioni; ci si appassiona ai temi legali e non che fanno parte di questo mondo, e ogni giorno ci si può immedesimare in un personaggio differente, almeno fino a quando non devi tornare a fare i conti con la realtà.
  • Tutte le volte che voglio. Una frase tipica del fan di Lost è: “se salti un episodio o due, poi non capisci più niente”. Tombola! E’ proprio questa una delle chiavi che ci possono far capire il successo che ancora oggi queste serie riscontrano: verticalità, verticalità e ancora verticalità. A molti giovani questa storia non andrà giù, però è così: grazie al cosiddetto “caso del giorno”, lo spettatore può decidere se guardare o meno la serie sapendo che se, per un motivo o un altro si perde qualche episodio, non rischia di non capire più niente una volta tornato a guardarla.
  • Divano & Relax. Subito dietro alla trama verticale possiamo inserire la semplicità che hanno questi prodotti. Con semplicità non si intende che le storie narrate siano stupide o banali, però lo spettatore può permettersi di guardarle “spegnendo il cervello” e passare 60 minuti di puro intrattenimento. Finiti quelli, tanti saluti. Ci si rilassa ed è questo che piace, si preferisce guardare un episodio così piuttosto che doversi ricordare come e perché si è arrivati ad un certo punto, o ricordare quello che era successo cinque puntate prima che sembrava banale e, invece, si scopre che è importante, oppure non doversi scervellare per ricordare dove si era già visto quel personaggio e perché prima era buono e adesso è cattivo. L’elenco potrebbe continuare, e potrebbe anche essere piuttosto stupido, ma è innegabile che spesso è questa la realtà di alcune serie che preferiscono utilizzare una trama solo orizzontale, e a molti questo non piace.

Potremmo aprire una parentesi e spostarci dal tema dei crime drama per andare dalla parte opposta, le sit-com (specialmente multi-camera). E’ possibile che il successo di molte di queste sia dovuto alla loro verticalità? Le classiche sit-com, oggi capeggiate da The Big Bang Theory, vivono di una forte verticalità che, come per i drama, è indice di molte critiche nei loro confronti. Ciò nonostante queste continuano ad avere una vita piuttosto lunga; si possono mettere in relazione le due cose (magari riferendosi agli ultimi due punti dell’analisi)?

I crime drama continueranno per la loro strada ancora per molto tempo; forse, quando i giovani di oggi diventeranno gli adulti a cui punta la CBS, sarà un problema per la rete e dovrà correre ai ripari. O forse, quando diventeranno adulti, in tanti cambieranno opinione e preferiranno guardarsi polizieschi dalla mattina alla sera. E allora CBS riderà ancora.

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bisky_89

Filmmaker wannabe per professione e Nerd per passione. Cinema e serie TV sono il mio mondo. Serie e pilot visti hanno raggiunto numeri imbarazzanti. Aggiungete alla lista: basket, videogiochi, informatica e altro ancora. Presente su ItaSa dal lontano 2007 e si dice sia uno dei Blogger originali. Se pronunciate tre volte Back To The Future/Ritorno al Futuro, appaio io. Come Beetlejuice.
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