Tempo fa avevamo chiacchierato con l’amico Fabrizio Rizzolo di Dark Resurrection, oggi a due giorni dalla prima mondiale ci racconta a che punto siamo arrivati con il fan film italiano ambientato nell’universo di Star Wars.
zefram cochrane: Dark Resurrection Volume 0, finalmente ci siamo, ne è passato di tempo… cosa è successo nel frattempo?
Fabrizio Rizzolo: Dal punto di vista di DR tanta produzione e soprattutto tanta postproduzione! Il povero Angelo Licata ha tirato un sospiro di sollievo solo pochi mesi fa, quando Mirco Paolini è arrivato a dargli una grossa mano nel compositing. Così siamo riusciti a finire lo 0, che speriamo soddisfi i nostri fan. Dal punto di vista personale ho continuato a lavorare come attore in alcuni film (Le Stelle inquiete, i 13, Femmine contro Maschi), e come produttore ai video musicali di Francesco Baccini e Noemi (Vuoto a Perdere). Abbiamo anche girato un paio di spot con Angelo per la RIVERA FILM, l’Associazione che produce DR. Per fortuna qualcuno si è accorto di noi, si vede che è proprio vero che DR porta bene!
Volume 0. Ricordaci cosa vedremo in questo film.
Cosa spinge oltre misura un uomo (nello specifico, un maestro jedi) ad ignorare tutto, a passare sopra a tutti per il proprio obbiettivo? Davvero la ricerca della conoscenza al punto da ignorare ogni limite? O la propria soddisfazione personale? O il destino segnato da una profezia? Di sicuro vedremo come improvvisamente l’esistenza di Lord Sorran è cambiata a causa di qualcosa che è più grande di lui: il momento cruciale di un jedi che sta tra il bene ed il male, il giusto e lo sbagliato, in una terra di confine senza soluzione.
In italia “fan-film” di solito è collegato al concetto di “scadente”, mentre all’estero questo preconcetto è ampiamente superato. Facci un esempio di come Dark Resurrection sia una produzione d’alto livello.
Non sta a me dirlo. Per certo a DR hanno partecipato anche attori, tecnici, artisti in ogni settore che fanno questo di professione. Il punto è che lo hanno fatto gratuitamente per passione e per dimostrare che il cinema di genere in Italia non è certo impossibile. Inoltre in genere il low-budget ha spesso il merito di far tentare strade impervie, scoscese, che mettono in moto la fantasia e la capacità di risolvere problemi che potrebbero sembrare insormontabili. Così si tracciano nuovi sentieri. Poi bisogna vedere se uno ci riesce…
Sul sito si era parlato molto della scena della battaglia di Eron, cosa è servito per metterla in piedi e qual è stata la risposta dei fan?
È servita tanta volontà, tenacia e una grande preproduzione. Una scena così non la metti in piedi in due giorni: ci vogliono settimane solo per concepire e realizzare i costumi, fare i cartamodelli per chi se lo vuole realizzare da solo, scegliere la location migliore possibile, organizzare il catering per più di cento persone, per non parlare degli aspetti artistici (inquadrature, punti macchina, recitazione, prove di combattimenti). E poi hai due giorni per girare tutto, anche se piove, anche se fa buio, anche se le persone sono stanche. Ma chi è venuto ha fatto davvero degnamente la propria parte: una risposta notevole dai nostri fan che hanno dato tutto, sono stati presenti, si sono realizzati il costume e hanno corso, lottato e combattuto per tutte le due giornate.
Sono usciti i cofanetti BluRay, da giorni non si parla d’altro che del “Noooo!” aggiunto da Lucas nella scena finale sulla Morte Nera, con un Darth Vader che in originale affrontava il suo destino in silenzio. Non sarebbe ora di smetterla di ritoccare Star Wars e dedicarsi a storie nuove, come la vostra o come quelle di The Clone Wars?
Sarebbe bello poter anche scrivere e girare storie nuove, se è per questo. Speriamo davvero di farlo. Ma SW ha segnato la vita di così tante persone, che si è scritto, si è detto e si è fatto tanto, e tanto si farà ancora. Qui siamo di fronte ad un Mito, e i miti non muoiono mai.
La serie animata di The Clone Wars è partita come un prodotto da bambini, per poi diventare molto più “cattiva”, Dark Resurrection aveva già colto questo aspetto della saga, indirizzandosi a un pubblico più adulto. La vostra saga è anche per i più piccoli?
Direi di no. DR è molto sofisticato sia nella storia che nell’evoluzione psicologica dei personaggi. Bisogna seguirne con molta attenzione gli sviluppi per afferrare il mistero che avvolge sempre l’Universo DR. Non è solo una questione di clima o di ambientazione, che è sicuramente “Dark”… è che ritengo sia necessaria la capacità di andare in profondità per capire DR. Che rimane però anche un bel prodotto per quanto riguarda l’aspetto filmico e puramente estetico, a mio avviso. È anche vero che oggi i “piccoli” sono molto cresciuti a livello psicologico, quindi bisogna anche vedere “quanto sono piccoli”. Non mi stupisco a volte di vedere mia figlia che ha 5 anni, rapita dalla recitazione di Lord Sorran (Giuseppe Licata) o dalle splendide scenografie e dagli effetti speciali. Lo stesso so che capita ad Angelo, perché sua figlia fa esattamente come la mia, oltre commuoversi quando sente la colonna sonora e dare pareri su cosa è meglio fare in questa o quell’altra scena…
La prima mondiale si terrà l’8 settembre alle 20.20 al teatro Ariston di Sanremo, grande palcoscenico, i posti sono quasi esauriti, chi non potrà esserci come e quando potrà vedere il volume 0?
Intanto cercate di accaparrarvi gli ultimi! Poi vedremo di mettere il film online al più presto. E come sempre completamente free, sui torrent e peer2peer, oltre che sul nostro sito web: http://www.darkresurrection.com, che potete visitare per maggiori informazioni e commenti.
Un ringraziamento a ITASA, un abbraccio a tutti e “Che la Forza sia con Voi”!
Un grazie a Fabrizio, ci vediamo all’Ariston giovedì sera se trovate posto!
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