Riuscite ad immaginare come possa essersi sentito Mark Zuckerberg nel momento in cui ha scoperto che la sua creazione sarebbe potuta trasformarsi in un Game Changer? Che di lì a qualche anno avrebbe portato nelle sue tasche miliardi di dollari?
È questo il tema centrale della nuova comedy lanciata il 6 Aprile dalla regina delle cable. E noi di ItaSA un’occasione così non ce la lasciamo sfuggire. È con enorme piacere che vi do il benvenuto nel luogo più eccentrico e luminare del pianeta! Welcome to the Silicon Valley!
LA TRAMA
Silicon Valley è la storia del sogno nerd per eccellenza, sfondare nel mondo di internet e rifarsi di tutti i soprusi e la sfiducia che ogni vero iconico nerd ha incontrato sul suo cammino. Mike Judge (Beavis and Butt-Head, King of the Hill) ce lo racconta ambientandolo nel tempio della google way, un luogo dove tecnologia, estro e stravaganza si incontrano, stravolgendo le norme; dove il timido e magrolino è re ed investe cifre spropositate di denaro nelle novità più stravaganti. Insomma, un luogo così singolare che ricorda un cartone animato, territorio in cui il nostro creatore è uno dei maggiori esperti.
La storia inizia nell’incubatrice di Erlich (T.J. Miller), un pazzo che il salto di qualità l’ha già fatto e ora vive di rendita. L’incubatrice è la casa che ha deciso di condividere con altri quattro programmatori per permettergli di lavorare in completa tranquillità ai loro rivoluzionari progetti. In sostanza, un protettore di secchioni. Richard Hendrix (Thomas Middleditch) è il vero protagonista di questa storia. Quasi involontariamente, lavorando ad un progetto che non interessa a nessuno, sviluppa un codice che potenzialmente potrebbe cambiare il mondo della condivisione di file online e quindi l’umanità stessa. E qui la prima grande scelta. Vendere per una montagna di soldi o scegliere un modesto investimento con la possibilità di seguire lo sviluppo della propria creatura? Due estremi che si sintetizzano nella filosofia di due grandi guru dello sviluppo tecnologico. Da una parte il leader della più innovativa firma sul mercato, ormai assuefatta a quel mercato; dall’altra il padre benevolo di un’azienda che ha scelto una strada più idealista, Jared Dunn (Zach Woods). Ho detto fin troppo.
LA PRIMA IMPRESSIONE
Si sa che la HBO ha un rapporto particolare con le proprie comedy – sempre troppo drama – e che di recente ha fatto un po’ di pulizia per cambiare registro. Beh, io credo che questa volta abbia fatto centro. Silicon Valley ha tutti gli ingredienti necessari. Un soggetto fresco con le potenzialità da grande drama e quel qualcosa in più dal punto di vista della comicità. E ovviamente il tutto è mescolato nell’elitario pentolone HBO. Mi sto già lamentando del fatto che la serie consista di soli otto episodi.
Una parentesi. Visto il tema, molti si aspettano un paragone. Io non ho intenzione di farlo. Primo, per non creare polemiche, e secondo perché non c’è proprio confronto tra le serie.
IL QUESITO
Ho solo una domanda: quand’è la prossima puntata?
IL VERDETTO
Un must. Capisco che possa sembrare prematuro, ma credo sia la migliore novità dell’anno. Almeno per quanto riguarda le comedy. Non so cos’altro dirvi se non di correre a scaricare i nostri sottotitoli e di ritagliarvi una mezz’ora per questo capolavoro. Ci vorrebbe un bel motto per finire alla grande. Vediamo… let’s Think Different! No, già preso. Oppure… Let’s Just Do It! Nike, giusto. Vabbè, ci penserò.
Guardatela. Davvero.
Matteo Pilon
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