HBO

Gli Aperitivi: The Leftovers

Ci siamo. HBO ha rilasciato il suo nuovo purosangue. Dalla notte passata, per 10 settimane cercheremo di capirci qualcosa di più dello show di Damon Lindelof (Lost, Prometheus). Per ora quello di cui si può parlare sono forma e promesse. Ma ci proviamo.
Ladies and Gentlemen, The Leftovers!

LA TRAMA
14 Ottobre: il 2% della popolazione mondiale scompare improvvisamente, senza lasciare traccia.
Tre anni dopo l’intero pianeta è ancora scosso dall’evento e una logica spiegazione è ancora remota. The Leftovers è una serie corale, ma da questi primi 70 minuti sembrerebbe focalizzarsi principalmente sul dramma di una famiglia toccata dall’evento in maniera singolare e spoilerosa (perciò non aggiungo altro a riguardo). Kevin Garvey (Justin TherouxJohn Adams, Mulholland Drive) è il padre di questa famiglia, nonché capo della polizia della cittadina in cui gli eventi si svolgono. La figlia teenager Jill (Margaret Qualley, figlia della bellissima Andie Macdowell) fatica ancora ad accettare la scomparsa della madre (Amy Brenneman, Judging Amy, Private Practice). Il figlio Tom (Chris Zylka) se n’è andato e lavora per il leader di uno strano culto. L’altro grande soggetto di questa serie è una setta legata in qualche modo all’evento, che ha sede nella cittadina. Questi individui si vestono di bianco, non pronunciano parola e sembrano guidati da delle ragioni tutte loro. La cosa non può che creare delle frizioni con gli altri cittadini. In particolare Meg Abbott (Liv TylerArmageddon, The Lord of the Rings, Reign Over Me), una donna impegnata nell’organizzazione del suo matrimonio, sembra essere presa di mira dalla setta.

Kevin checks iin with Deputy DennisPer correttezza riporto gli altri grandi nomi del main cast, la cui presenza è ancora vaga nel pilot. Christopher Eccleston (Doctor Who, Thor: the Dark World), Ann Dowd (Philadelphia, Garden state, Flags of Our Fathers), Michael Gaston e i gemelli Charlie Max Carver (Desperate Housewives).

Damon Lindelof è il creatore della serie insieme a Tom Perrotta, l’autore dell’omonimo romanzo da cui è tratta. Alla regia dei primi due episodi troviamo invece Peter Berg (Friday Night Lights).

LA PRIMA IMPRESSIONE
Non ci vuole molto per rendersi conto che siamo di fronte a qualcosa di nuovo e originale (voi mi direte “it’s HBO”). Tecnicamente perfetto, senza ostentare, non un esercizio di stile come spesso capita. L’episodio scatenante si racconta lentamente, siamo ancora nell’introduzione. Se devo mettere in luce un difetto dello script è il troppo affidamento sui telegiornali vari per raccontare gli eventi passati, a volte in maniera troppo esplicita. Essendo la prefazione, si usano mistero e mezze verità per tenere alta la tensione del pilot e posso confermare che funzionano. Personalmente ho notato con piacere il cammeo del regista e la comparsa del suo amico Brad Leland (FNL).

IL QUESITO
Riuscirà Tom Perrotta a tenere a freno il collega Lindelof?
Sì perché al momento il nome alla guida è l’unico discriminante per un giudizio positivo o negativo. Il rischio che il tutto venga buttato in fantascienza (e successivamente in vaccata) è alto, anche se è chiaro che l’idea sia quella di non mettere al microscopio l’evento in sé, ma le sue ripercussioni sui protagonisti e la società in generale. Mettiamola così: quanto in alto volerà Icaro?

IL VERDETTO
Che sia il nuovo capolavoro HBO è fuori discussione. È evidente lo sforzo produttivo che c’è alle spalle e i risultati sono ottimi. Per quanto riguarda poi i dubbi sulla guida, sta ad ognuno farsi un’opinione. La mia è molto positiva. Certo è un’episodio un po’ lento e quando si parla di culti bisogna stare attenti all’effetto The Following, ma sono certo che ad agosto saremo tutti lì a darci leggere gomitate d’intesa nei fianchi e a dirci l’un l’altro: “ma quanto è bello The Leftovers?!”

I sottotitoli sono a vostra disposizione qui. O fate parte di quel 2% che si dilegua all’istante?

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Matteo Pilon

Rocket Scientist, Alpinist, PirateBayers, Adobe Expert, ScreenWriter, Butcher, Drinking Buddy. Amo le serie TV di ogni razza e colore, ma venero le Dark Comedy. Se un Pilot sfiora l'etere, io l'ho visto. Cinefilo per folgorazione e per proto-professione. Cazzaro

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