Interviste

Intervista a uno studente in scambio… drogato di serie TV!

Dopo il mio primo articolo in cui vi ho proposto di quantificare la vostra permanenza davanti agli schermi, vi lascio con un altro spunto per riflettere e – perché no? – convincervi a provare un’esperienza: fare l’exchange student!

Ho avuto il piacere di intervistare Gianmarco che, oltre ad essere uno studente della mia città (Vittorio Veneto), è un grandissimo appassionato di serie TV e ha avuto il coraggio e la fortuna di poter frequentare un anno scolastico negli Stati Uniti! Nel momento in cui mi ha comunicato che si sarebbe trasferito nel Nuovo Continente, ho subito pensato: “Porca paletta, seguirà le serie TV in diretta, senza il bisogno del computer o dei sottotitoli”. Ed è proprio a proposito di questa grande passione che ci accomuna che ho voluto fare due chiacchiere con Gianmarco e condividerle con voi.

ITASA: Ciao Gianmarco, come stai? Dicci subito in che punto degli States ti trovi.

Gianmarco: Ciao Debora e un saluto a tutti i lettori del blog di Italiansubs. Da agosto 2012 mi trovo in Tennessee, vicino a Knoxville (città natale del regista Quentin Tarantino), precisamente nella città di Maryville, dove rimarrò fino agli inizi di giugno circa.

Ti ricordi il momento in cui ti sei seduto con la tua famiglia ospitante davanti alla televisione per la prima volta? Come è stato?

Certo che me lo ricordo! Ho passato un’ora e mezza a chiedere a tutti cosa stessero dicendo e se potevano ridirmelo lentamente e senza usare parole difficili. La prima serie TV che ricordo di aver visto qui in America è stata The Big Bang Theory.

Da quanto tempo seguivi serie americane in Italia? Avevi immaginato prima di partire come sarebbe stato guardare le tue serie preferite in diretta, comodamente sul divano?

Ho seguito serie americane sottotitolate per più o meno due anni e mezzo prima di partire. Onestamente non avevo un’idea precisa di come sarebbe stato seguirle qui, ma sicuramente mi aspettavo di incontrare qualche difficoltà e, non appena arrivato, ne ho avuto la conferma!

Quali sono le serie TV che seguivi in Italia e che hai continuato a seguire una volta arrivato in America?

In Italia ero fan di Gossip Girl, The Walking Dead, Dexter, Misfits e sicuramente seguivo qualcos’altro che al momento mi sfugge. Ho continuato a guardarle tutte una volta arrivato qui in Tennessee. Alcune serie non ho potuto seguirle in diretta perché vanno in onda su canali via cavo che la mia famiglia ospitante non ha, altre per incompatibilità di orari.

Hai fatto qualche scoperta telefilmica o del mondo della televisione in generale? Quali differenze hai notato rispetto alla televisione italiana?

Ho iniziato a seguire molto di più le serie in onda su Discovery Channel , le quali risultano ancora assenti in Italia, come Duck Dinasty, Moonshiners (la versione originale), Nitrus Circus. La vera scoperta è stata Netflix, un sito internet che propone migliaia di film in inglese in alta qualità. Netflix è il sito di on-demand più ricco e noto di internet; è completamente legale e sta persino producendo alcune serie TV, come la recente House of Cards e la quarta stagione di Arrested Development in onda tra poco (non temete, cari lettori, il blog approfondirà per voi la questione Netflix!). Le differenze nel mondo della televisione in generale le ho riscontrate maggiormente nei notiziari: secondo me sono molto più imparziali e seri, se confrontati soprattutto con certi telegiornali in onda in Italia, senza fare nomi. 

Sicuramente in questi mesi sarai stato al cinema. Come è stata quest’altra esperienza in lingua inglese? 

La mia prima volta al cinema negli Stati Uniti è stata fantastica, mi si è aperto un mondo che dalle nostre parti ce lo sogniamo! Le poltrone sono comodissime, sono persino riscaldate durante i mesi invernali, e hanno lo schienale reclinabile… E’ un po’ come essere in aereo in classe extra lusso! Non può mancare la bibita da litro, pop corn, e un super sound Bose anche nei cinema più piccoli. Per quanto riguarda la lingua, non ci sono paragoni, finalmente non devo più imprecare per una traduzione o un doppiaggio non preciso.

Se potessi dare un suggerimento a chi si occupa della messa in onda delle serie TV in Italia, cosa proporresti?

Suggerirei agli addetti ai lavori di mandare in onda le serie in contemporanea con gli States soltanto coi sottotitoli, un po’ come sta facendo Sky in Italia. Si eliminerebbero i tempi biblici tipicamente italiani e si conserverebbe la qualità e l’originalità della serie stessa.

 

Spero che l’intervista vi sia piaciuta a che sia riuscita ad infondere quel pizzico di coraggio per tutti gli studenti Itasiani che ancora nutrivano qualche dubbio sull’esperienza all’estero. A coloro i quali, invece, si sono già stabiliti oltralpe, oltremanica o addirittura oltreoceano: raccontateci la vostra esperienza telefilmica!

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