Curiosità

La vita non è un (tele)film

Oggi su Repubblica c'è una interessante recensione di un libro recentemente edito da Einaudi, Sulla scena del crimine, scritto da Connie Fletcher e bestseller oltreoceano. Il saggio sfata i principali miti delle serie tv poliziesche di nuova generazione, prendendosela in particolare con CSI e con la disinvolta gestione della scena del crimine che dipinge.

La Fletcher se ne stava davanti allo schermo a guardarsi CSI e le è scappato un "Ma figurati se fanno davvero così…". Da qui la nascita del libro, scritto intervistando una masnada di poliziotti, tecnici di laboratorio, giudici, e altri addetti ai lavori che non vedevano l'ora di prendersela coi vari Horatio Cane e Gil Grissom. E così viene fuori che la scena del crimine è noiosissima, puzza (e questa cosa non viene mai resa, accidenti!), il luminol si usa solo al buio più completo (beh, ovvio, ma poi il regista come fa a a filmare, con la termotelecamera?) e molti altri dettagli meno trascurabili che tuttavia trascurano tutti l'inevitabile sospensione dalla realtà che avvolge lo spettatore davanti alla tv.

Comunque, ad eccezione di questa pars destruens,il libro svela anche una serie di aneddoti da laboratorio macabri e divertenti, degni di una serie televisiva, ma accaduti davvero. Vi rimando all'articolo (tra l'altro scritto notevolmente male) o alla lettura del libro ma anticipo che sono più che gustosi. E non riguardano solo anatomopatologhi e sopralluoghisti ma anche medici e infermieri, i quali ovviamente hanno come propria nemesi i vari ER, House, Gray's Anatomy, ecc… il libro lo trovate alla modica (!) cifra di 16,50 €

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