Oggi parliamo di una serie non presente nel nostro “palinsesto itasiano” che nell’ultimo anno si è distinta nel panorama delle broadcast e ha concluso da poco una splendida prima stagione. Madam Secretary è creata da Barbara Hall che in passato aveva curato – sempre per la CBS – il fantasy-drama Joan of Arcadia oltre ad aver collaborato alla produzione di Homeland. La serie è prodotta da Morgan Freeman e Lori McCreary, un duo collaudato dai tempi di Invictus, e tornerà in autunno per una seconda stagione.
Elizabeth McCord (Téa Leoni) è un ex analista della CIA a cui viene offerta la posizione di segretario di stato quando il suo direttore (Keith Carradine) diventa presidente degli Stati Uniti d’America. Bess è una donna risoluta dai forti principi e si rifiuta di contaminarli nella funzione della sua carica, l’esatto opposto di Frank Underwood. Trascinare la sua famiglia in quella situazione è un sacrificio da sopportare nella convinzione di avere finalmente la possibilità di cambiare le cose. Quella famiglia, che ora deve fare i conti con scorte e comunicati stampa, è però la sua più grande fonte di ispirazione. Il marito Henry (Tim Daly, Wings, The Sopranos, Private Practice) è un ex-pilota della marina, nonché emerito professore universitario di Teologia, e rappresenta un faro morale nei momenti in cui il compromesso sembra essere indispensabile. I due possono contare poi su tre figli molto maturi che però non sono sempre d’accordo con le scelte della madre, soprattutto Steve (Wallis Currie-Wood), la maggiore.
Nulla sarebbe possibile per Bess, senza il suo ottimo staff composto da Nadine (Bebe Neuwirth, Cheers, Frasier), Blake (Erich Bergen, Jersey Boys), Daisy (Patina Miller, Tony Award per Pippin 2013), Matt (Geoffrey Arend, Body of proof) e Jay (Sebastian Arcelus, House of Cards).
Madam Secretary è un procedurale con una forte trama orizzontale che durante la prima stagione sviscera i segreti che circondano le morti sospette del precedente segretario di stato e di un collega analista di Elizabeth. Un intrigo riguardante le più alte sfere del governo che sfocerà in uno scandalo mediatico talmente esteso da mettere a rischio la presidenza stessa.
Personaggi divertenti e grandi interpretazioni guidate dalla presenza di una Téa Leoni magnetica in grado di portarsi lo show sulle spalle. Ventidue episodi davvero coinvolgenti, che passano in un baleno. Per me una delle migliori novità dell’anno. Certamente la prima tra le broadcast.
Matteo Pilon
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