Recensioni

Stephen King sullo schermo: una breve selezione tra i migliori e peggiori adattamenti

Quella tra il Re del Brivido e il grande e piccolo schermo, è una storia complicata, fatta di grandi exploit e litigi da scenario post-apocalittico.

Nel corso della sua ormai quarantennale carriera, decine di lavori dello scrittore di Bangor, Maine, sono stati adattati in film per il cinema, miniserie televisive e addirittura albi a fumetti. La relazione tra King, i suoi lavori e i relativi adattamenti, presenta due facce ben distinte. Da una parte troviamo i capitoli più trionfali, come lo Shining di Kubrick, La Zona Morta di Carpenter, o il Misery di Rob Reiner, senza dimenticare Le ali della libertà  e Stand by me, il primo di Frank Darabont, il secondo ancora di Rob Reiner; dall’altra, e lo dico con tutto il rispetto possibile, troviamo prodotti come lo sceneggiato televisivo tratto da Shining e prodotto dallo stesso King e Under The Dome.

Vi sono autori come quel vecchio misantropo di Alan Moore, che si limita a lanciare strali su qualsiasi film o serie televisiva tratta dai suoi fumetti. Al contrario, King ha spesso partecipato attivamente e con grande passione alla trasposizione cinematografica o televisiva dei suoi lavori e, come spesso accade quando si analizza una filmografia sterminata come quella del Re, si possono trovare sia i Padrino parte II che i Last Vegas del caso. Esaurire in queste poche righe l’intera mole di pellicola prodotta dall’inchiostro della penna di Stephen King è un’impresa  impossibile; molto meglio provare a stilare una piccola guida ai migliori e peggiori  adattamenti “kinghiani”, tra quelli magari meno conosciuti, nella speranza che vi possa servire ad orientarvi meglio.

DA NON PERDERE

  • La Tempesta del Secolo (Storm of the Century):  se avete almeno vent’anni e avete vissuto in una casa col televisore, vi sono ottime probabilità che nel corso della vostra infanzia/adolescenza abbiate avutomodo di guardare questa miniserie in tre parti, trasmessa originariamente su ABC nel 1997. La storia, scritta da King espressamente per la televisione, narra le vicende della popolazione di una piccola isola fittizia al largo delle coste del Maine, isolata dalla terraferma dalla suddetta tempesta e terrorizzata da un vecchio armato di bastone. A guidare il cast un ottimo Tim Daly pre-Private Practice.
  • Incubi e Deliri (Nightmares and Dreamscapes): miniserie in otto puntate trasmessa da TNT nel 2006, che prende il titolo dalla più imponente raccolta di racconti del Re, Incubi e Deliri, ma che pesca anche da altre due antologie: Tutto è fatidico e A volte ritornano. Gli episodi La fine del gran casino con Ron Livingstone, Autopsia 4 e Campo di Battaglia sono i più notevoli dell’intera miniserie.
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    Il poster della miniserie ABC tratta dall’Ombra dello Scorpione

    L’ombra dello scorpione (The Stand): Il romanzo, probabilmente il più apprezzato di tutta l’opera kinghiana, non poteva che essere trasposto sotto forma di miniserie televisiva, trasmessa in quattro parti dalla ABC nel 1994. Il cast è di quelli da far sbrilluccicare gli occhi per la nostalgia tutti i fan degli Anni Ottanta. Gary Sinise, Rob Lowe e la principessa dei film di John Hughes, Molly Ringwald, sono i protagonisti della miniserie che riesce nell’intento di non far gridare alla blasfemia gli esigenti fan del complesso magnum opus post-apocalittico.

  • The Mist: Tratto dal racconto lungo contenuto nell’antologia Scheletri del 1980, è stato portato sul grande schermo dal fidato scudiero di King, Frank Darabont, che ha scritto e diretto questo film, uscito nel 2007. Il risultato è un horror inquietante e claustrofobico, con un ottimo Thomas Jane come protagonista e un finale davvero eccezionale.
  • Cuori in Atlantide (Hearts in Atlantis): Questo film del 2001, diretto da Scott Hicks e con Anthony Hopkins come protagonista, è tratto da Uomini Bassi in Soprabito Giallo, primo racconto dell’antologia del 1999 intitolata Cuori in Atlantide, composta da cinque racconti tenuti assieme dal collante della guerra del Vietnam e del gioco di carte della Stronza (Hearts), che sono certo molti di voi conosceranno grazie al perfido gioco di Windows. Il film si prende certe necessarie libertà rispetto al romanzo ed il risultato è un’opera tenera ma efficace, che riesce a rimanere fedele allo spirito del racconto.

Menzioni speciali per L’Allievo e la serie televisiva tratta da La Zona Morta, che non rientrano in questa top 5 solo per mancanza di spazio.

 

SE NON LI CONOSCETE, BEH, NON VI PERDETE NIENTE

  • Stephen King’s The Shining (sceneggiato televisivo):  Solo uno scrittore affermato e osannato come King avrebbe osato rimettere mano al capolavoro di Kubrick, colpevole secondo Il Re di essersi preso eccessive libertà nella sua rivisitazione del romanzo Shining (a questo proposito andate a vedere il personaggio di Jack Torrance ed il finale). Ed ecco che nel 1997, sotto l’egida dello stesso scrittore, la ABC trasmette questo sceneggiato in due parti, decisamente più fedele al testo originale e decisamente più brutto. Se alla generale bruttezza della miniserie aggiungete il fatto che il finale di Kubrick, a mio avviso è nettamente superiore a quello del libro (ah, King e i finali, ci sarebbe materiale per altri dieci articoli), il cerchio si chiude.
  • Lo sguardo di Satana (Carrie): Julianne Moore e la bravissima, ma poco credibile nella parte della sfigata, Chloe Grace Moretz non bastano a nobilitare questo remake di cui nessuno nell’universo sentiva la necessità .
  • L’acchiappasogni (Dreamcatcher): Da quello che secondo me è il romanzo più brutto mai pubblicato nel nuovo millennio, sarebbe potuto uscire il nuovo C’era una volta in America? Ne dubito. Dispiace vedere un ottimo cast come quello composto da Thomas Jane, Damian Lewis, Jason Lee, Timothy Olyphant e Dio/Presidente degli Stati Uniti e molto altro, Morgan Freeman, barcamenarsi in questa pellicola senza né capo né coda.
  • Secret Window: Avete presente quei film che si suppone debbano culminare nella rivelazione del grande mistero attorno al quale si intreccia tutta la trama della pellicola, e che poi alla fine scopri aver risolto da solo dopo quaranta secondi di visione? Questo è uno di quei casi. Johnny Depp e, soprattutto, John Turturro sono i protagonisti di questo scialbo adattamento di uno dei racconti contenuti nell’antologia in due parti Quattro dopo mezzanotte.
Ben from Under The Dome

La risposta di Under The Dome alla diversità del casting

  • Under The Dome:  E arriviamo ai giorni nostri, e a quelle che per me sono le note più dolenti, ossia la serie post-apocalittica (almeno all’interno di Chester’s Mill) tratta dal discusso romanzo Under The Dome, di cui in queste settimane CBS sta trasmettendo gli episodi della seconda stagione. Dispiace dirlo, ma da quando King ha annunciato un maggior coinvolgimento nel processo creativo della serie, questa, se possibile, è ulteriormente peggiorata. Gli autori della serie si sono presi fin da subito grosse libertà rispetto all’originale, ma anziché focalizzarsi sui suoi aspetti di maggior valore, ossia i rapporti tra i personaggi e l’analisi dei rapporti di forza, si è inizialmente concentrata sull’aspetto fantastico-soprannaturale. Questa seconda stagione sta cercando di rimediare a questi errori, ma con scarso successo.

Segnalo anche l’apertura al mondo dei fumetti, con la pubblicazione da parte della Marvel di una collana di graphic novel con argomento la tanto discussa e amata saga della Torre Nera, la cui trasposizione cinematografica/televisiva è avvolta nel mistero e pare ormai data per dispersa nei meandri degli uffici degli executive dei maggiori canali cable. Peccato, avrei assistito volentieri ad un mexican standoff televisivo tra il fandom della Torre e quello delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco. Nel frattempo vi consiglio di entrare su Twitter e seguire il profilo ufficiale del Re, @StephenKing. Scoprirete ben presto che segue le vostre stesse serie televisive, che lo fa con lo stesso trasporto e passione, e vi verrà voglia di trasferirvi a Bangor e farvi adottare da lui e Tabitha.

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Due esempi del Re su Twitter.

Bene, che ne dite? Siete d’accordo con questa personalissima lista migliori/peggiori? O siete lettori integralisti che disdegnano gli adattamenti a prescindere? Fateci sapere cosa ne pensate nei commenti!

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talpa10

29 anni, blogger su itasa dall'estate 2014 con una predilezione per i series finale. Sono sempre stato un fedele suddito di HBO ma negli ultimi anni ho trovato rifugio sicuro tra le braccia di FX. Nick Miller e Ron Swanson i miei spiriti guida
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