C’è aria di tempesta nella perfida Albione, direte voi: che novità! Rupert Murdoch si sta apprestando a prendere il controllo totale del “pacchetto azionario” della Sky britannica (BSkyB), con l’intento di dare battaglia alla BBC in campo aperto. Sappiate che, continuando a leggere, avrete a che fare con incontri segreti con primi ministri, budget triplicati, tagli al servizio pubblico e rischi di monopolio dell’informazione… e il bello è che non stiamo parlando dell’Italia!
La storia inizia tempo fa, verso la fine del 2009, quando il popolarissimo tabloid The Sun decide di appoggiare pubblicamente David Cameron e i Tories nelle elezioni che di lì a poco si sarebbero verificate, allego foto autoesplicativa. Murdoch, attraverso News International, controlla The Times, The Sunday Times, The Sun e News of the World, quattro dei quotidiani pù popolari del Regno Unito, con una penetrazione in tutti gli strati della società: The Times porta prestigio, The Sun porta uno sproposito di copie e promozione per l’impero mediatico. Non dovrebbe sorprendervi il fatto che tutte e quattro le testate finirono per appoggiare Cameron. Dopo le elezioni, e dopo l’insediamento a Downing Street, si ebbe notizia di un incontro tra il nuovo Primo Ministro e lo Squalo, con quest’ultimo ad evitare accuratamente l’ingresso principale, preferendo un più discreto ingresso secondario. Probabile oggetto della discussione: la BBC, tenete conto della data perchè siamo al 20 maggio.
Passano circa tre settimane e la notizia è che News Corporation intende lanciare un’offerta di acquisto sulla totalità del capitale di BSkyB, della quale deteneva già il 40%, comunque abbastanza per controllarla. BSkyB non è altro che la versione britannica della nostra piattaforma satellitare Sky.
Da parte sua Cameron e i Tories si erano distinti già in campagna elettorale. Provate ad aggiungere nel calderone le numerose dichiarazioni di vari rappresentanti del governo britannico contro il management BBC e contro l’Autorità Garante delle Comunicazioni e riuscirete forse ad intravedere una strategia comune dietro a tutto questo…
Torniamo all’attualità. Potete provare a leggere questo articolo comparso su Dagospia a questo, che riesce a sintetizzare perfettamente quello che sto cercando di dire. Ovviamente l’articolo di Dagospia dice molte cose, ma non può dirle tutte, soprattutto sul versante BBC e sulla sfida che SKY già ha lanciato contro il servizio pubblico più celebre e rispettato del mondo.
Quello a cui stiamo assistendo in questi ultimi giorni non è altro che il più recente episodio di una serie iniziata nella scorsa primavera, e forse ancora prima con l’imposizione da parte dell’autorità Britannica garante delle comunicazioni di una diminuzione dei prezzi degli abbonamenti SKY, poi continuata con attacchi al BBC Trust (l’organo di governo della BBC) da parte di James Murdoch e del ministro della cultura Jeremy Hunt. Non vi riporto le dichiarazioni testuali di questi personaggi, ma non abbiate paura, troverete quello che vi ho appena spiegato.
Poche settimane fa BBC ha deciso di contrattaccare, se così possiamo dire; lo ha fatto per bocca del suo “BBC Drama chief” Ben Stephenson, colui che si può reputare responsabile di tutte quelle bellissime produzioni sottotitolate da Itasa e anche di tutte quelle altre delle quali ce ne freghiamo. Stephenson non cerca di farla fuori dal vaso, attacca Sky sotto l’unico aspetto che gli compete: produzioni originali, ovvero produzioni britanniche.
Ma per sapere quello che ha avuto da dire Stephenson dovrete aspettare ancora qualche giorno, così avrò anche il tempo di allargare il discorso.
Fonti: Daily Telegraph, Mirror, Dagospia, BBC News, The Guardian
Chris Bernard
Ultimi post di Chris Bernard (vedi tutti)
- Luther ritorna su BBC One - 6 Giugno 2011
- Sexposition, la nuova frontiera dello spiegone - 1 Giugno 2011
- Risultati – I pilot che non ci perderemo - 28 Maggio 2011