Boardwalk Empire

Nulla è proibito

E’ già un classico ancor prima di andare in onda. Altamente suggestivo, atmosfere fumose, grandi personaggi che hanno scritto la storia, nel male più che nel bene. Queste sono solo alcune delle sensazioni suscitate dalla lettura del pilot di Boardwalk Empire, la nuova serie HBO pronta a debuttare il 19 settembre.

Per sapere tutto sui personaggi leggetevi pure questo vecchio articolo.

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Leggendo le sessanta pagine già sapendo che il pilot è già stato girato e da chi, il visualizzare le scene, i personaggi è ancora più semplice. Boardwalk Empire non ha un pilot convenzionale, molto più agevole è considerarlo come il primo atto di un lungo film gangster. Se l’ultima gangster story girata da Scorsese fu The Departed, che non è altro che un rifacimento di un thriller Made in Hong Kong, con meccanismi e personaggi piuttosto inusuali rispetto ai canoni ai quali siamo abituati, con Boardwalk Empire si torna alle radici.

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Una premessa c’è da farla: la versione del copione che ho letto è la prima in assoluto sottoposta alla HBO (la cosiddetta First Draft), datata aprile 2008. Sono passati più di due anni da quella data e con molta probabilità alcuni cambiamenti sono stati apportati.

Gennaio 1920. Tutto ha inizio con la messa al bando dell’alcool negli Stati Uniti, che da il via al periodo del proibizionismo, in quegli anni la criminalità fece affari d’oro. Tanto per fare un esempio: si narra che le fortune dei Kennedy furono accumulate dal patriarca Joe proprio contrabbando alcolici a Boston.

La sceneggiatura da sola può dirci poco del look che avrà la serie, per questo ci serve dare un’occhiata ai trailer diffusi da HBO. Pare proprio che per ricreare l’atmosfera dei Roaring Twenties non si sia badato a spese.

E’ in quest’ epoca che fiorisce Atlantic City, lido atlantico usato dalle classi operaie della Pennsylvania, del New Jersey e dello stato di New York per sollazzarsi tracannando Single Malt, giocare ai dadi e ammirare le voluttuose forme delle ballerine dei teatri. Nucky Thompson è il tesoriere della città, suo fratello Eli è lo sceriffo, ai suoi comandi una lunga lista di tirapiedi.

Il teaser iniziale vi calerà subito nell’atmosfera: un carico di whiskey canadese viene trasportato nella notte via mare ad Atlantic City, scaricato e messo in viaggio verso non-si-sa-dove, poichè un commando di uomini mascherati tenterà di impossessarsene. Chi sono gli autori della rapina lo scopriremo solo al termine dell’episodio, assieme alle motivazioni.

Non manca un elemento di epica in questa storia. Come già detto, Atlantic City diventa la vera e propria capitale del contrabbando e dove ci sono soldi c’è la Mafia, quella di Chicago, in questo caso. Faremo subito conoscenza con i celebri gangster Johnny Torrio, Big Jim Colosimo e Lucky Luciano. Al di là del protagonista, il personaggio meglio riuscito e più interessante del pilot è Jimmy Darmody, giovane tirapiedi di Nucky da poco tornato dalla guerra. Jimmy vuole mettersi in gioco, nonostante sia zoppo, nonostante abbia moglie e figlio che lo aspettano a casa, nonostante l’FBI lo cerchi per reclutarlo. Jimmy farà subito conoscenza con il suo collega autista dei boss di Chicago, un certo Al. Al Capone.

Non sarà certamente un pilot pienamente convincente, ma riesce comunque nell’innescare i meccanismi necessari alla narrazione: l’episodio che segnerà il cambiamento di rotta del Chicago Outfit sarà infatti l’omicidio di Big Jim Colosimo nel suo ristorante di Chicago, sulle note di Enrico Caruso.

Per concludere è necessario soffermarsi un attimo sulla figura di Nucky Thompson: un politico, un affarista, un imbonitore, la sua grande abilità nel fare tutti contenti, un uomo conscio dell’assenza dei limiti tracciati dalla legge nella sua attività. Steve Buscemi non avrà problemi nel ruolo, che si preannuncia come più attuale che mai.

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Chris Bernard

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