Nuovo appuntamento con le lingue artificiali del mondo della TV, del cinema e non solo. Venite a scoprire con noi il klingon!
Dopo il dothraki di Game of Thrones e l’elfico di Tolkien, oggi vi proponiamo una delle lingue artificiali più conosciute, studiate e parlate al mondo. Di seguito una panoramica del mondo di Star Trek e di come nasce questa curiosa lingua aliena.
COME NASCE IL KLINGON
Il klingon è stato creato da Marc Okrand per la serie originale di Star Trek ed è una lingua con un suo vocabolario e una grammatica unica. Unica perché è una delle primissime lingue artificiali televisive create per una popolazione aliena. Paramount voleva una lingua dura, gutturale e totalmente aliena e così Oakrand scelse una serie di suoni e li combinò in varie maniere, creando suoni nuovi e diversi da altre lingue conosciute. Sappiamo che esistono più varianti con alfabeti diversi, come ad esempio quella di Star Trek: The Next Generation, curata da Michael Okuda, anche se (spoiler alert!) in alcuni casi la grafia nei film e nella serie è utilizzata in maniera casuale, senza prestare troppa attenzione all’alfabeto creato da Okrand. Il fenomeno mediatico della saga di Star Trek e l’impatto che ha avuto sulle diverse generazioni di appassionati ha dato al klingon una popolarità mai vista per una lingua artificiale: oltre a vocabolari e manuali di pronuncia, esistono siti dedicati per chi studia e parla il klingon.
LA STRUTTURA LINGUISTICA
La lingua klingon è caratterizzata da un alfabeto alieno, per l’appunto, fatto di segni simili a glifi. Il primo alfabeto, rispetto a quello di Okuda, è meno particolare e manca di alcuni suoni, mentre nel secondo sono stati introdotti segni grafici e suoni in più, rendendo il klingon più completo linguisticamente. Inoltre, nel klingon non esistono segni di punteggiatura anche se, stando a quello che dicono alcuni studiosi del KLI (Klingon Language Institute), Okrand ne fa uso sporadicamente in alcune frasi. La scrittura viene letta orizzontalmente da sinistra a destra e ogni frase di senso compiuto (che ipoteticamente finisca con un punto fisso) è contenuta in una riga dove le parole vengono centrate e non partono dall’estrema sinistra.
Ciò che rende questa lingua molto ambigua è che inizialmente era stata pensata parlata in un modo e scritta solo a titolo rappresentativo in varie scene del telefilm, ma il parlato e lo scritto nell’effettivo non combaciavano. Con il passare del tempo i suoni e i segni grafici trovarono un accordo, sebbene la sua struttura rimanga ancora molto enigmatica poiché l’alfabeto è un alfabeto alieno e pertanto non facilmente categorizzabile, come ad esempio una lingua d’ispirazione indoeuropea. Il Klingon Language Institute consiglia a chiunque voglia imparare a parlare klingon di pronunciare ogni lettera “energicamente”, enfatizzando i suoni duri e quelli gutturali senza dimenticare che alcuni di questi suoni sono traslitterati con lettere maiuscole e minuscole e pertanto hanno usi e significati diversi.
I suoni sono duri e gutturali tipici ad esempio di lingue naturali nordiche come il tedesco o le lingue scandinave, ma anche dell’arabo in cui i suoni che partono dalla gola e non soltanto mediante il posizionamento della lingua, sono lettere (e a volte anche parole) a sé stanti. Abbiamo il suono “gh” che viene pronunciato come la “r” francese, “ng” è l’equivalente sonoro presente nella parola “thing” in inglese, ma è una lettera che può essere utilizzata anche ad inizio frase in klingon; “q” e “Q” hanno due suoni differenti e di conseguenza due valenze diverse: la prima è pronunciata come una “k” mentre la seconda è una “k” seguita da una “h” klingon (ovvero il corrispettivo del suono tedesco presente in “Bach” o “lachen”); “tlh” è forse il suono più difficile da analizzare per gli studiosi del klingon: il suono è simile alla nostra “c” in “ciao”, ma la posizione della lingua sul palato crea una sonorità ancora più complessa. La lingua in posizione dentale per creare una “t” si sposta verso il palato, curvandosi e creando il suono “l”. Insieme dovrebbero creare un suon ibrido tra “ch” e “tl”. Per sertirlo, cliccate qui. Infine abbiamo un altro suono che potrebbe essere scambiato per un segno grafico, ma che in klingon è una lettera corrispondente ad un suono ben preciso: il nostro apostrofo ” ‘ ” in klingon è un suono proveniente dal fondo della gola e che potrebbe essere l’equivalente del suono prodotto quando in inglese si dice “oh-oh” (in inglese perché spesso in italiano questo stesso suono viene omesso e la sequenza è soltanto la ripetizione delle due “o”). Questo suono viene spesso unito ad una sillaba, cambiando il significato delle parole ( tI e tI’ hanno due significati diversi in klingon).
Per concludere questa panoramica, vi propongo alcune frasi complesse in klingon. Cliccando sopra la traduzione, potrete ascoltare la pronuncia. Qui, inoltre, troverete moltissime parole che non sono ancora state introdotte nel vocabolario ufficiale klingon.
Your mother has a smooth forehead! Tua mamma ha la fronte liscia!
Hab SoSlI’ Quch! (NB: questo è un grave insulto in klingon, non ditelo ai vostri amici!)
Today is a good day to die. Oggi è un buon giorno per morire.
We are Klingons! Noi siamo Klingon!
Se non ne avete avuto abbastanza vi rimando ad alcuni studiosi veri e propri che il klingon lo sanno come se fosse la loro lingua natìa. Seguite il link e non ve ne pentirete!
Qapla’
Fonte: Klingon Language Institute
Edel Jungfrau
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