Alzi la mano chi non conosce cos'è un MMORPG.
Felicia Day, la protagonista di The Guild, ne era ella stessa dipendente e le ci sono voluti due anni per decidere di rendere questa esperienza produttiva.
Anche se non espressamente citato in The Guild, per evitare problemi di copyright, il gioco on-line
in cui si svolgono le vicende della gilda online, The Knights of Good, è World of Warcraft.
Il gioco è stato creato da una società americana, la Blizzard Entertainment, e tradotto in undici lingue, suscitando opinioni contrastanti: da chi lo vede come il gioco più bello che esista a chi lo ritiene una strana e deprimente ossessione.
Uscita il 7 dicembre 2010, la terza espansione di World of Warcraft: Cataclysm, ha superato se stessa, diventando in appena 24 ore dal lancio il titolo PC più velocemente venduto di tutti i tempi, con 3.3 milioni di copie piazzate. Sono stati oltre 10.000 i negozi in tutto il mondo rimasti aperti a mezzanotte ed oltre 15.000 giocatori hanno partecipato agli eventi di lancio ufficiali in tutto il mondo.
World of Warcraft, spesso abbreviato in “WoW”, è un videogioco fantasy giocabile su internet, dietro pagamento di un canone mensile. Lanciato nel 2004, oggi ha superato i 14 milioni di abbonati in tutto il mondo.
C'è da dire che questo numero è sicuramente riduttivo, poiché esso non prende in considerazione la mole di giocatori sui server gratuiti non ufficiali, creati appositamente “dai giocatori per i giocatori”.
Ma cos'è che attira così tanto le persone?
Cominciamo per gradi.
World of Warcraft è ambientato nell'universo di Warcraft, lo stesso universo immaginario fantasy degli altri titoli della serie Warcraft .
Il mondo di World of Warcraft è abitato da una grande varietà di popoli, animali, creature magiche o mostruose. In alcuni casi si tratta dello stesso tipo di personaggi delle tipiche ambientazioni fantasy medievali e della mitologia nordica, oltre ad invenzioni del tutto originali.
Il giocatore può impersonare, dal primo titolo del 2004, un esponente di una delle 8 razze principali: umani (Humans), Orchi (Orcs), Troll, Tauren, Elfi della notte(Night Elves), Non-morti Reietti (Forsaken Undead), Nani (Dwarves) e Gnomi (Gnomes). L'espansione Burning Crusade ha poi introdotto due nuove razze giocabili, gli Elfi del sangue (Blood Elves) e i Draenei. Nell'ultima patch, sono state rese giocabili le razze Goblin e Worgen.
Queste razze sono divise in due fazioni reciprocamente ostili, l'Orda (Horde) e l'Alleanza(Alliance).
Ogni razza controlla una determinata area geografica, all'interno della quale si trovano una capitale e un certo numero di città minori e avamposti.
Le dinamiche di gioco di World of Warcraft riprendono quelle tradizionali dei videogiochi di ruolo ed il giocatore agisce nel mondo virtuale per mezzo di un personaggio (avatar), interagendo con personaggi controllati dal computer (NPC), svolgendo una serie di compiti (quest) che gli vengono via via assegnati con l'avanzamento del livello.
Il livello massimo raggiungibile con l'edizione base è il 60. Con l'aggiunta dell'espansione World of Warcraft: The Burning Crusade il livello massimo è 70, con l'espansione World Of Warcraft: Wrath Of The Lich King diviene possibile raggiungere il livello 80, mentre con l'espansione World of Warcraft: Cataclysm il livello massimo viene alzato a 85.
Il giocatore può scegliere tra varie classi (Hunter, warrior, druid, rogue, mage, priest, warlock, shaman, paladin e death knight) ciascuna dotata di abilità differenti, un diverso stile di gioco e la possibilità di utilizzare o meno alcuni tipi di equipaggiamento.
Ma il vero punto di forza di WoW è il confrontarsi con altre persone che hanno la tua stessa passione e con le quali puoi instaurare legami di amicizia.
WoW coinvolge persone di tutti i tipi, dai teenager, ai laureati, ai genitori.
Supera addirittura le differenze socio-economiche: nella stessa gilda puoi trovare operai, commercialisti e studenti uniti contro il nemico comune (boss) del raid serale..
La maggior parte dei giochi punta fortemente su un target compreso tra i 15 e i 30 anni, ma WoW capisce la cultura consumistica meglio di qualsiasi altro esperto del settore che esista.
Le persone giocano a World of Warcraft per puro divertimento.
La vita reale è per sua natura monotona, soprattutto quando una persona si ritrova imprigionata in un lavoro che non gli piace.
WoW è un passatempo migliore rispetto alla televisione, dove ci si crogiola sconnessi dalla realtà (i reality ad esempio), o rispetto a tutti quei sistemi di comunicazione come Twitter o le applicazioni di Facebook.
Le vicende che abbiamo visto in The Guild ,e che molto spesso ci hanno fatto sorridere, non si discostano così tanto dalla realtà quotidiana di una gilda online: troverete sicuramente qualcuno che cerca disperatamente una connessione internet migliore!
Curiosità su WoW in 7 punti:
1) La Blizzard stimava un successo del videogioco nettamente inferiore, il progetto sarebbe stato un successo secondo la società se avesse venduto un milione di copie. Al 2010 ne ha vendute 14 milioni.
2)Inizialmente i manager Blizzard pensavano di distribuire gratuitamente il gioco e senza canone, finanziandosi mediante pubblicità online. Il piano venne modificato dato che lo si ritenne non in grado di sostenere i costi del progetto.
3)Tra PnG, quest, oggetti e dialoghi del gioco sono presenti, in maniera talvolta mascherata, molti riferimenti a libri, film, canzoni, persone famose e videogiochi (ad esempio l'Achievement Hallowed Be Thy Name, canzone degli Iron Maiden, il PnG Haris Pilton, dalla famosa ereditiera Paris Hilton, che vende oggetti molto costosi e rari).
4)In una puntata della serie animata South Park (Make Love Not Warcraft, fate l'amore, non Warcraft) i protagonisti vengono colti da dipendenza da World of Warcraft.
5)Esistono gilde americane in cui i giocatori vengono pagati dagli sponsor.
6)Il quotidiano "La Repubblica" ha pubblicato un articolo nel quale si analizza World of Warcraft come uno strumento attraverso cui comprendere le dinamiche degli attentati terroristici.
7)Un giocatore è riuscito a totalizzare 149 ore di gioco consecutive.
Della dipendenza da WoW ne parlò persino South park, dedicando un intero episodio al problema. Concludo citando Orazio: est modus in rebus, ovvero "ogni cosa deve essere fatta con moderazione".
E ricordate: c'è sempre un lato “Vork” nascosto in ognuno di noi!
cristal86
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