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Prezzi degli spot sulla TV USA, un anno dopo

Vi ricordate che l’anno scorso avevamo fatto uscire un articolo sul costo degli spazi pubblicitari sulle reti televisive americane? Bene, che ne dite di vedere come sono cambiati in un anno di flop e trionfi?

Glee_Cheerleaders_Exclusive_0a48.jpgPiccolo riassunto della puntata precedente: nell’autunno del 2009 era il Sunday Night Footbal su NBC ad avere gli spazi pubblicitari più costosi, mentre tra le serie tv la più cara era Grey’s Anatomy, seguita da Desperate Housewives e Two and a Half Men.
La situazione nell’autunno 2010 è cambiata per quanto riguarda le serie tv.
Se l’anno scorso Grey’s Anatomy dominava inesorabilmente la classifica con i suoi $240,462*, quest’anno il primato spetta a Glee: uno spazio di 30 secondi durante la music-comedy della FOX costa ai pubblicitari $272,694 e arriverà fino a $373,014 quando la serie tornerà questa primavera dopo American Idol. E a proposito di Idol, il talent show continua a mantenere il primato di show più costoso per i pubblicitari: uno spazio di 30 secondi costerà la bellezza di $467,617 nella serata di martedì, mentre scenderà a $400,546 in quella di mercoledì.

In quest’autunno caldo (si fa per dire) è ancora il Sunday Night Football a mantenere il primato di programma più costoso per gli inserzionisti con i suoi $415,000 ( l’anno scorso costava $339,700), dimostrando ancora una volta che i programmi live (soprattutto live sports) attirano molti più telespettatori che ovviamente sono “obbligati” a guardarsi anche la pubblicità.
Ma visto che ciò che a noi interessa sono le serie tv, andiamo a vedere più nel dettaglio la classifica dei costi di uno spazio pubblicitario di 30 secondi durante la messa in onda della serie:

1- Glee: $272,694 ($127,350)**
2- Family Guy: $259,289 ($214,750)
3- The Simpsons: $253,170 ($201,920)
4- House: $226,280 ($183,298)
5- Grey’s Anatomy: $222,113 ($240,462)
6- The Office: $213,617 ($191,236)
7- Desperate Housewives: $210,064 ($228,851)
8- Two And A Half Men: $206,772 ($226,635)
9- The Big Bang Theory: $195,077 ($191,900)
10- Modern Family: $193,635 ($130,388)

La prima cosa che salta all’occhio è che le prime quattro posizioni sono occupate da serie FOX che hanno incrementato di parecchio i loro costi. La FOX esce infatti dalla stagione 2009/2010 trionfale in termini di ascolti, peccato che quest’anno non stia andando così bene e molto probabilmente la classifica dell’anno prossimo subirà forti cambiamenti.
Interessante è notare come due piccole serie, partite quasi in sordina, siano riuscite ad entrare in questa classifica nel giro di un anno: Glee ha addirittura spodestato tutti i veterani, mentre Modern Family si discosta di poco dai suoi avversari e visti i grossi ascolti di quest’anno è facile intuire che per l’anno prossimo raggiungerà facilmente la parte alta della classifica.

95.jpgTra le nuove serie è Mike&Molly quella più costosa per gli inserzionisti con i suoi $189,160 per spazio pubblicitario, superando il primato dello scorso anno di Flash Forward ($175,724) che per i pubblicitari fu un vero e proprio flop. Al secondo posto troviamo The Event con $137,210, mentre al terzo Hawaii Five-0 con $133,900. In realtà il secondo posto spettava a Lone Star con $143,326 cancellato dopo due puntate e immaginiamo l’imbarazzo della FOX per gli ascolti insignificanti che la serie ha fatto.

I prezzi riportati sono comunque indicativi, sono stati stimati in base alle vendite durante gli upfront e possono subire variazioni durante l’anno se gli ascolti sono diversi da quelli preventivati. Inoltre dipendono da molti fattori tra cui anche i rapporti tra il pubblicitario e la rete e possono subire oscillazioni tra il 25% e il 40%.

La domenica resta il giorno più costoso della settimana, grazie soprattutto alla serata “animata” di FOX che attira i giovani e allo sport di NBC che raccoglie la maggioranza del pubblico maschile (quello femminile invece si ritrova il martedì: una puntata di Glee raccoglie tanto pubblico femminile quanto il Sunday Night Football col pubblico maschile).

* per chi non lo sapesse la “virgola” nelle cifre americane vale come il nostro “puntino” delle migliaia.
** tra parentesi i prezzi dell’autunno 2009.

FONTE: adage.com

Ringrazio Acrobat per la segnalazione.

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