News

Rassegna “I Dispersi”: The Cove, il massacro dei delfini.

ItaSA, in collaborazione con Hideout, vi presenta i sottotitoli di questo impressionante film, candidato agli Oscar come Miglior Documentario: The Cove (la Baia), un documentario che racconta il massacro di migliaia di delfini presso la baia di Taiji, in Giappone.

The-Cove_Key-Art_Hi.jpg Il realizzatore è Ric O’Barry, famoso negli anni ’60 per essere il più grande addestratore di delfini. Ric collaborò alla realizzazione della serie tv Flipper, catturando personalmente le 5 giovani femmine di tursiope che sarebbero diventate il volto del delfino più famoso della tv. All’epoca Ric non si rendeva conto aver creato, col suo successo, un business mondiale fondato sulla cattura e l’ammaestramento di questi piccoli cetacei col solo scopo di intrattenere le platee che affollano i delfinari. Fu la morte di Cathy, uno dei delfini che impersonavano Flipper, ad aprirgli gli occhi: Cathy morì tra le braccia di Ric, non per malattia, non per un incidente. Semplicemente decise di suicidarsi, decise che non poteva più sopportare di vivere in cattività e si lasciò morire. Da quel momento Ric O’Barry dedicò la sua vita alla liberazione dei delfini. Quarant’anni di lotte, che lo hanno portato alla realizzazione di questo documentario su massacro della baia di Taiji, un piccolo villaggio di pescatori, dediti alla caccia dei delfini. Si stima che ogni anno nella baia ne vengano ammazzati circa ventitremila esemplari. La loro carne, velenosa per l’uomo perché contenente un’altissima quantità di mercurio, dettaglio che le autorità giapponesi cercano di tenere nascosto, viene venduta nei supermercati giapponesi, spacciata per la ben più pregiata carne di balena, mentre gli esemplari più in forma, catturati vivi, vengono venduti a 150 mila dollari l’uno ai delfinari di tutto il mondo.

La baia è accessibile solo agli addetti ai lavori, viene costantemente sorvegliata dalla polizia e dagli addetti alla sicurezza, nessuna telecamera o macchina fotografica può oltrepassare la recinzione. Chi ci prova viene arrestato. Già nel 2007 la baia era finita sui giornali di tutto il mondo per essere la causa dell’arresto di una delle star di Heroes: Hayden Panettiere, insieme con un gruppo di attivisti, cercò di raggiungere la baia per impedire il massacro dei delfini, ma venne fermata subito dopo l’entrata in acqua. Il gruppo venne arrestato e la mattanza continuò.

Nel 2009 Ric decide di filmare ciò che succede nella baia di Taiji, vuole mostrare al mondo la mattanza al fine di fermare lo sterminio dei delfini. Per farlo chiede aiuto a sportivi e tecnici cinematografici di Hollywood, mettendo insieme una squadra alla “Ocean’s Eleven”: i tecnici si procurano microfoni e telecamere subacquee, ad alta definizione ed infrarossi e si occupano del camuffamento dell’attrezzatura. Gli sportivi, tra cui Mandy-Rae Cruikshank, otto volte campionessa mondiale di apnea, si occuperanno del posizionamento subacqueo delle telecamere e dei microfoni all’interno della baia.
Tutta l’operazione, dalla nascita all’allestimento, viene filmata. Ne nasce un docufilm straordinario e drammatico, mai noioso ma, anzi, pieno d’azione, da vedere e da far vedere.

La prima battuta di pesca del 2009, iniziata con una settimana circa di ritardo a causa della presenza dei mezzi di comunicazione a Taiji, si è conclusa con un «bottino» di 100 delfini.
Quest’anno si è verificato un evento senza precedenti, come ha confermano O’Barry e la “Ocean Preservation Society” nei loro aggiornamenti: dei cento delfini catturati, 30 esemplari saranno tenuti in cattività, mentre gli altri 70, invece della morte, potranno ritrovare la libertà in mare.
I pescatori hanno ammesso che questa decisione è stata provocata dall’indignazione pubblica.

LINK IMPORTANTI:
La pagina di Hideout in cui viene presentato il film: www.hideout.it
Il sito del documetario: The Cove

The following two tabs change content below.
Torna su