Coloro che seguono regolarmente le nostre rubriche ItaSA Numbers Broadcast ed ItaSA Numbers Cable avranno notato un generale abbassamento degli ascolti, in termini di rating quanto in termini di telespettatori, nelle serie in onda sulle emittenti broadcast. D’altra parte, per quanto riguarda le serie in onda su reti cable, premium o basic, abbiamo assistito ad una crescita progressiva di ascolti.
E’ a partire da questo scenario che James Hibberd, editorialista per EW, trova dei punti di forza nelle serie in onda su reti cable che FOX, NBC, ABC, CBS e CW dovrebbero considerare.
Di seguito l’articolo.
Se lavorate in una delle grandi emittenti televisive, le notizie delle scorse settimane che uno show sugli zombie in onda su una rete cable ha ottenuto il rating più alto dell’intero autunno avrebbe dovuto farvi riflettere, se non mantenervi svegli tutta la notte a ragionarci su. Possiamo definire la pazzesca performance di The Walking Dead (5.8 nella fascia 18-49) come un exploit pazzesco? Non proprio, perchè Sons of Anarchy, FX, ha recentemente superato gli show in onda su reti broadcast nella stessa fascia oraria (N.d.R. anche l’anno scorso si era verificato questo evento). E sempre nelle scorse settimane, American Horror Story: Asylum, FX, ha ottenuto un risultato elevato tanto da essere il secondo show più visto del suo slot televisivo.
Tutto questo fa parte di una tendenza a lungo termine. I drama con basso rating su cable sono in aumento, mentre sono in diminuzione quelli ad alto rating su reti broadcast. Ora stiamo assistendo ad alcuni (di questi drama) cable vincere completamente i loro slot.
C’è dunque qualcosa che le emittenti Big Four (ABC, NBC, CBS, FOX) possono imparare da show come The Walking Dead?
Sì, sei cose.
1. Brevità: questa è un’idea che le emittenti broadcast stanno iniziando ad adottare. Le grandi emittenti infatti stanno sperimentando serie con stagioni da 13 episodi, cable-style, come l’imminente Hannibal, su NBC. Le emittenti broadcast preferiscono maggiormente stagioni standard da 22 episodi perchè creano più stabilità su palinsesti ed aiutano gli show a raggiungere l’obiettivo standard dei 100 episodi per andare in syndication. Ma stagioni più corte danno ai team creativi più tempo per ideare magnifici episodi. Qualsiasi showrunner onesto ve lo può confermare: se dovete spalmare la storia su 22 episodi, il risultato è un brodo allungato. Con la crescente competizione per i telespettatori, molti fan preferiscono vedere 13 ore straordinarie piuttosto che 22 abbastanza buone.
2. Serialità: le reti broadcast amano show con episodi chiusi in se stessi, The Mentalist e Law & Order sono ottimi esempi. Si comportano meglio nelle repliche e sono facili da vendere in syndication. Ma i fan della TV, specialmente quelli più giovani, amano una grande storia serializzata che ha un cliffhanger ogni settimana. Seguire una storia diviene meno di ostacolo per i telespettatori per via dellla crescente popolarità data dal mantenere/mandare in onda stagioni precedenti (cosa che viene fatta da show come Breaking Bad e Dexter per aumentare la propria audience ogni anno). I produttori esecutivi dei network trattano ancora con cautela show serializzati, puntando a programmi che dovevano essere il prossimo Lost e poi hanno fallito. Ma qual è stato il drama più grosso dello scorso anno? Once Upon a Time (serializzato). E quest’anno? Revolution (serializzato). “Penso che il successo non si basi tanto sulla differenza tra show serializzati contro show non serializzati, ma più che altro sull’originalità dello spettacolo”, ha raccontato un dirigente di una rete broadcast. “Gli zombie sono stati qualcosa di nuovo”. Forse, ma è difficile immaginare uno show di successo che affronta uno zombie-crime diverso ogni settimana.
3. Pazienza: i ratings della prima stagione di Sons of Anarchy non erano abbastanza alti per sopravvivere su una rete broadcast. Lo sono ora. Invece The Walking Dead li ha più che raddoppiati rispetto alla premiére di due anni fa. Quindi cosa dobbiamo dire sulla tendenza delle broadcast a cancellare uno show poche settimane dopo il debutto? Ora, qui bisogna essere cauti. Così come noi tutti ci lamentiamo della scure che cala sugli show, così quasi sempre i network fanno la scelta giusta. Se una serie si apre con scarsi risultati e continua ad andare giù, è un chiaro segno che l’audience abbandona quello show. Qualche volta le emittenti hanno a che fare con titoli di qualità, ad esempio NBC aveva rinnovato The Office dopo la sua prima stagione, che aveva avuto una scarsa audience, e poi lo show è diventato un successo. Fox ha insistito con Fringe, sebbene non sia stato ripagato dai numeri. “Se vediamo che gli ascolti hanno una striscia positiva, o se vediamo che uno show, a livello creativo, va alla grande, molti di noi gli concederanno il beneficio del dubbio”, ha detto una emittente.
4. Coraggio: questo è un punto grosso, ma complesso. Le Big Four hanno rifutato The Walking Dead in parte perché un drama riguardante sanguinolento cannibalismo è sembrato troppo estremo per un’audience da prima serata. Ma a quanto pare non è stato così. Le reti cable continuano a spingere sullo sviluppo dei contenuti, mentre le broadcast seguono timidamente diversi passi indietro. La decisione della Corte Suprema, che quest’estate ha lasciato passare la presunta violazione dei contenuti degli anni passati, potrebbe rendere meno rigide le regole che impediscono alle reti di mandare in onda certi contenuti.
In altri termini, la vera preoccupazione delle emittenti sui contenuti caldi non è un giro di vite del governo, ma l’allontamamento dei pubblicitari. “I pubblicitari hanno letteralmente una lista di cose che trovano inappropriate per i loro prodotti”, dice una emittente. “A volte sono cose religiose, altre volte è violenza, altre volte è sesso”. I pubblicitari assumono servizi di pre-screening per visionare ogni episodio di uno show prima che vada in onda e controllare che non appaiano certe categorie di elementi (aborto, uso di droghe, adulterio, ecc.). Sulla base delle preferenze di un pubblicitario, questi controlli vengono usati per determinare se la loro pubblicità sarà presente o meno in quel dato episodio. E’ un processo che, comprensibilmente, rende i dirigenti delle emittenti abbastanza restii nel correre dei rischi . “Quelli delle reti broadcast fanno tutti parte della scuola della minor resistenza,” dice il direttore di vendite di una rete cable top. “Questa è la natura delle emittenti. I loro direttori di vendite dicono ‘Non darmi gli zombie, io vendo meglio The Voice‘”.
Voci dall’interno dicono che una versione attenuata di The Walking Dead avrebbe potuto funzionare per le reti broadcast (e qualcuno dice che per Revolution è così). I prezzi delle inserzioni non saranno stati ottimali, ma una rete può sentirsi ugualmente bene con vendite inferiori agli standard se uno show porta ratings enormi – uno show di successo può aiutare un’intera programmazione e un successo è meglio di un fallimento. “Avremmo potuto vendere The Walking Dead? Certo. Gli inserzionisti ci avrebbero puntato? Probabilmente no. Ma avremmo ugualmente potuto riempire l’ora di trasmissione con pubblicità”, dice un’emittente.
Il punto è che le broadcast non devono compotarsi esattamente come le cable. Ci sono diversi modi di essere coraggiosi. Spesso la parte più spaventosa di un passo è l’idea stessa del passo da compiere. Il fatto è che le reti broadcast possono, e dovrebbero, essere più coraggiose di quanto non siano adesso. Un dirigente fa notare che “se uno show fa dei buoni ascolti, in pochi si mettono a fare domande”.
5. Più geek: The Walking Dead ed American Horror Story, insieme al drama rivelazione dello scorso anno, Once Upon A Time, e a quelli di quest’anno, Revolution ed Arrow, hanno tutti un punto in comune: sono sci-fi/horror/fantasy. Titoli appartenenti a questo genere sono stati a lungo considerati “troppo di nicchia” per un grosso pubblico. The X-Files e Lost hanno aiutato a cambiare questa opinione. I fan della televisione adorano contenuti più orientati sul geek, non solo serie su poliziotti-avvocati-medici. Questa è un’altra area dove le emittenti sono diventate più audaci, negli ultimi anni. La lista degli show in cantiere della NBC inizia a sembrare come quella di SyFy, con Hannibal, Dracula ed Alice In Wonderland. E la cosa ci porta all’ultimo punto.
6. Più realtà: prima di approfondire quest’ultimo punto, ci sono alcune precisazioni da fare. Le reti cable beneficiano di due flussi di reddito piuttosto che uno (inserzioni e abbonati), hanno meno slot di programmi originali da riempire, hanno soglie di rating più basse da raggiungere, e mandano continuamente in onda i drama per fornir loro maggiore esposizione televisiva. Mettiamola sul semplice: è probabilmente più semplice lanciare e costruire un grande drama su una rete cable, e ci sono molte persone in reti broadcast che vorrebbero sottolineare questo punto. Ma questo articolo non riguarda le diseguaglianze tra i due modelli di business.
Quindi, riassumendo: le reti broadcast si aggrappano all’idea che uno show debba essere all-inclusive, anche se questo significa essere piuttosto superficiali a livello di trama (cosa che è successa a Terra Nova, FOX, una serie sulla sopravvivenza in un mondo preistorico ostile con personaggi che non uccidono dinosauri). Nel frattempo le cable hanno raddoppiato la produzione di drama che siano il più possibile realistici e intensi. Come risultato, i drama in onda su reti cable non solo minano direttamente i ratings delle reti broadcast rubando telespettatori, ma anche indirettamente, facendole sembrare sciocche e poco realistiche in confronto alle altre (se siete stati fan di The Shield ora vi risulterà terribilmente difficile guardare uno show su poliziotti in onda su reti broadcast). E indovinate cosa c’è di nuovo? Abbiamo reti cable che creano programmi anche per famiglie, così ora c’è competizione anche per quel tipo di audience.
Le reti broadcast dovrebbero alleggerirsi l’onere di cercare di intrattenere l’intera fascia d’età 8-80 anni. Ci sono 311.591.917 persone negli Stati Uniti, più o meno, e le broadcast hanno bisogno solo di 10 milioni di telespettatori per definire una serie “un successo”. Non bisogna cercare di essere più ampi possibili, ma semplicemente raccontare la miglior storia possibile.
Siete d’accordo con quanto detto da EW? Dite la vostra!
Fonte: EW