Curiosità

Storia del Telefilm: Anni ’60

Previously on ITASA Blog: abbiamo viaggiato attraverso gli anni ’50, scoperto l’origine dei generi e conosciuto i capostipiti delle sitcom e dei drama. Ora è il momento di buttarsi a capofitto nei favolosi anni ’60!

Gli anni ’60 sono un periodo ricco di avvenimenti storici e culturali: dall’assassinio di Kennedy allo sbarco sulla Luna, passando attraverso la nascita e il successo dei Beatles, le rivolte studentesche, l’emancipazione della donna e l’integrazione razziale. Il mondo delle serie tv non mancherà di confrontarsi con i temi caldi di quegli anni, a volte in maniera ironica e scanzonata, altre volte in maniera ben più seria utilizzando, come già successo in passato, l’horror e la fantascienza come metafore del periodo storico che la società americana sta vivendo. Ma andiamo con ordine.
Innanzitutto, all’inizio del decennio, assistiamo alla nascita dei Movie of the Week (Mow), film uniti da un tema comune che alla fine andranno a formare delle collection, diventando un po’ gli eredi della serie antologica. All’inizio sono film di serie B che le Major non riescono a fare uscire nei cinema, ma ben presto, grazie all’insistente domanda delle reti televisive, la qualità dei film aumenterà. La pratica del Mow si consoliderà nel decennio successivo, rimanendo costante per tutti gli anni ’80, per poi sfumare via via nel corso degli anni ’90, arrivando a scomparire dalle reti storiche (diverso il discorso per le reti via cavo che continueranno ad investire sui film per la tv e sulle miniserie, evoluzione dei Mow).

addams_family.jpgLaddove negli anni ’50 l’American Way of Life era preso a modello familiare per le sitcom, negli anni ’60 assistiamo quasi ad un ribaltamento. Con la sitcom The Addams Family (1964-1966), gioiello di comicità delirante e humor nero, si ironizza sul modello familiare e sociale dell’America di quegli anni; si ribaltano i luoghi comuni e ci si prende gioco della modernizzazione del paese. Grazie ad un crescente numero di divorzi, nelle sitcom cominciano ad apparire altri tipi di famiglia, genitori single (non divorziati/e, perché la società ancora non lo permette, bensì vedovi/e) e donne lavoratrici single più o meno indipendenti (That Girl, 1966-1971). La donna però può sovvertire il suo ruolo di moglie e madre solo con la magia, ne sono l’esempio Bewitched (Vita da Strega, 1964-1972) e I Dream of Jeannie (Strega per amore, 1965-1970).

Per quanto riguarda i drama, se da una parte i polizieschi cercano nuove vie, sfociando nelle spy story, il genere western comincia a declinare, mentre i medical, che in questo periodo subiscono un vero e proprio boom, ricercano più realismo in ambito lavorativo con il Dr Kildare (1961-1966) in cui comincia ad esserci anche una forte narrazione interepisodica.

Prisoner1.jpgSono gli anni dell’invasione britannica (culturalmente parlando, ovviamente): l’America conosce i Beatles (storica la loro partecipazione al programma The Ed Sullivan Show nel 1964) e si appassiona a James Bond. Se i Fab Four ispireranno la creazione di The Monkees (1966-1968), serie che darà vita ad un finto gruppo musicale, protagonista della serie stessa, l’Agente 007 porterà alla creazione di serie spionistiche come Get Smart (Get Smart – Un detecvive tutto da ridere, 1965-1970), Mission: Impossible (1966-1973) e I Spy (Le spie, 1965-1968), prima serie televisiva che ha come coprotagonista un attore di colore, Bill Cosby. Ma l’invasione britannica non si limita alla musica e al cinema: alcune serie tv inglesi raggiungeranno tanto successo da essere le prime serie televisive straniere ad occupare un posto nel prime time americano. Stiamo parlando di The Avengers (Agente Speciale, 1961-1969) e soprattutto di The Prisoner (Il Prigioniero, 1967-1968).

412441.jpgMa il genere che più di tutti assume rilevanza in questo periodo è la Fantascienza. Portata in auge da Rod Serling e il suo The Twilight Zone, toccherà il suo picco con la creazione della serie fantascientifica per eccellenza: Star Trek (1966-1969, la serie originale). Con la corsa allo spazio e alla conquista della Luna da parte di America e URSS, il concetto di frontiera si allarga all’infinito e si riprende il tema del viaggio e dell’esplorazione tanto cari al western, senza dimenticare i temi che alla fine degli anni ’60 infiammano l’America: i rapporti interraziali, i messaggi di pace, fratellanza e il rispetto per il diverso.

SERIE CULT
DAZ840-Avengers-1MKT-01.jpgThe Avengers (Agente Speciale)
Serie britannica nata nel 1961 dalle ceneri di un altro telefilm: Police Surgeon. La prima stagione è incentrata sul medico David Keel ed ha un taglio da spionaggio classico. Con la seconda stagione e l’arrivo della prima partner femminile di Patrick Macnee (John Steed), diventato nel frattempo il vero protagonista, la serie acquisisce maggior successo e si distingue per la spumeggiante ironia dei protagonisti. Ma sarà con l’arrivo dell’attrice Diana Rigg nel ruolo di Emma Peel (quarta e quinta stagione), che la serie arriverà al culmine, facendo conoscere il suo British Style anche in America dove il successo arriverà rapido. L’abbandono della Rigg segnerà anche il crepuscolo della serie.

i-dream-of-jeannie.jpgI Dream of Jeannie (Strega per amore)
Lanciata dalla Nbc nel 1965, un anno dopo la trasmissione della prima stagione di Bewitched (non credo abbia bisogno di spiegazioni, chi è che non ha mai visto Vita da Strega?) sull’Abc, questa serie americana è del tutto analoga alla prima. Ci si aggiunge però uno spirito più esotico in quanto la protagonista, Jeannie, nonostante l’incomprensibile titolo italiano,  è un simpaticissimo genio che viene liberato dalla sua prigionia di 2000 anni all’interno di una bottiglietta rosa da un ufficiale dell’esercito, Tony Nelson (Larry Hagman). Il rapporto tra i due protagonisti, a differenza di quello di Bewitched, sarà sempre platonico, almeno fino all’ultima stagione che terminerà col matrimonio tra i due.

NB: non ho messo tra le serie cult Star Trek (perché non basterebbe un articolo, ci vorrebbe un’enciclopedia) e The Prisoner, perché credo che molti lo conoscano bene, grazie anche alla miniserie andata in onda quest’anno.

FONTI:
ALDO GRASSO, Buona Maestra, Milano, Mondadori, 2007.
ALESSANDRO DE LUCA, Serial! I telefilm di culto tra cinema e tv, “Gli speciali di CIAK” n° 4 (Supplemento a CIAK n° 9), Milano, Mondadori, 2004.

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