Curiosità

Storia del Telefilm: Anni 2000

Con un ritardo che spero mi perdonerete terminiamo il nostro viaggio attraverso la Storia del genere televisivo che tanto amiamo. Siamo giunti all’ultimo capitolo, quello che conosciamo meglio, e ora tocca a voi!

24-4.jpgPrima di lasciarvi la parola però concedetemi ancora qualche minuto. Perché se è vero che per le serie degli ultimi anni è ancora presto per parlare di chi passerà alla Storia, è anche vero che tra le serie dei primi anni 2000 possiamo individuare quasi con certezza qualche serie che nella Storia ha lasciato il segno, aprendo la strada a telefilm come Lost, Heroes o Prison Break, cioè serie dove la trama orizzontale ha il sopravvento su quella verticale. Stiamo parlando di due serie nate ormai quasi dieci anni fa: 24 e Alias!
Cos’hanno di particolare questi due telefilm? In cosa si differenziano dalle serie degli anni ’90? E’ presto detto, la particolarità delle due serie e l’innovazione che hanno portato nel genere drama è proprio quella di avere una forte trama orizzontale che viene portata avanti di puntata in puntata per tutto il corso della serie.

Come abbiamo visto, la trama orizzontale è presente nei drama fin dagli anni ’80, ma riguardava per lo più le vite personali dei protagonisti. Con gli anni ’90 e in particolare con Twin Peaks e X-Files le cose cambiano: ora non si portano solo avanti le vicende personali, ma l’intera struttura narrativa si basa su un fatto che coinvolgerà le vite dei protagonisti e sarà il motore della serie stessa. In Twin Peaks è l’omicidio di Laura Palmer, in X-Files il Complotto e i rapimenti alieni ad esso collegati. Ma se il primo è rimasto una parentesi a se stante nel panorama televisivo che non ha dato luogo a un seguito negli anni a venire, in X-Files la trama mitologica, anche se molto presente, a conti fatti occupa poco meno di un terzo delle puntate dell’intera serie; siamo quindi ancora ben lontani da serie come quelle degli anni 2000. Il vero salto, come anticipato, si ha con 24 e Alias.

la-locandina-di-alias-22138.jpgLa struttura di 24 fu innovativa sotto molti punti di vista, grazie all’idea di creare una stagione che mostrasse in tempo reale le 24 ore del protagonista Jack Bauer, incaricato di sventare un attentato.
In Alias invece si ha una commistione di trama orizzontale e verticale: ogni puntata ha la sua missione ma le vicende principali subiscono un’evoluzione continua per tutto l’arco della serie. Qui la continuità interepisodica è portata avanti con l’espediente dei cliffhanger, un espediente che Abrams riprende dai Serial Movie degli anni ’20, facendolo diventare il mezzo migliore per tenere incollato lo spettatore al televisore, smaniando nell’attesa di una nuova puntata. Un’altra particolarità di Alias è che fu la prima serie a sfruttare appieno la rete, dando vita ad un Experience su internet (qualcosa di simile alla successiva Lost Experience, anche se decisamente più ridotta).
Oltre che a livello narrativo, le due serie si sono distinte anche per l’altissima qualità di regia, spesso paragonata a quella cinematografica.

La parola chiave dei primi anni del terzo millennio sembra essere “Stupire”: stupire lo spettatore con continui colpi di scena, stupire lo spettatore per i controversi temi affrontati. E’ lecito parlare di tutto, dalla vita di 4 casalinghe disperate che si trovano a dove convivere con il suicidio di un’amica (Desperate Housewives), alla madre single che spaccia erba nel quartiere per bene per poter mantenere i figli (Weeds), dalla corruzione della polizia (The Shield), alla Morte (Six Feet Under), l’importante è che se ne parli!
E visto che l’importante è parlare, ora la parola passa a voi! Quali pensate che saranno le serie di questi ultimi 10 anni che passeranno alla Storia?

FONTI:
ALDO GRASSO, Buona Maestra, Milano, Mondadori, 2007.
ALESSANDRO DE LUCA, Serial! I telefilm di culto tra cinema e tv, “Gli speciali di CIAK” n° 4 (Supplemento a CIAK n° 9), Milano, Mondadori, 2004.

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