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The Newsroom – Giornalismo a stelle e strisce

È appena iniziata la terza stagione di The Newsroom. Un anno e mezzo di attesa per la serie con il più denso flusso di parole al secondo.

Will McAvoy - The NewsroomUna fatica anche solo ad elaborare i concetti, ma che piacere! Un piacere immenso derivante da ogni dettaglio, ogni personaggio, ogni filone. The Newsroom è la serie televisiva scritta da Aaron Sorkin, il creatore, per intenderci, del film The Social Network (quello su Facebook), nonché della celeberrima serie televisiva The West Wing. Non l’ho vista, quindi non mi esprimo a riguardo. Posso però affermare con sicurezza che The Newsroom è un prodotto di eccellente qualità e sicuramente diverso dalla maggioranza degli show televisivi.

La serie è incentrata sui retroscena di un notiziario televisivo del canale fittizio ACN. I due protagonisti di spicco sono Will McAvoy (Jeff Daniels, candidato agli ultimi SAG Awards come miglior attore drama) e MacKenzie McHale (Emily Mortimer) con il suo incantevole inglese dalle ascensioni isteriche. Un fenomeno di attrice. Ma in realtà il protagonista è tutto il team di lavoro, impegnato nella costruzione convulsa e accelerata delle notizie, resa ancora più complicata dalle moderne tecnologie della comunicazione, in primis i social network con i problemi di credibilità e affidabilità delle fonti a loro annessi.

L’impegno è richiesto, è vero; perché si trattano veri casi di attualità (la petroliera del Golfo del Messico, Occupy Wall Street, la bomba della maratona di Boston, ecc…), ed ogni caso è corredato di speculazioni, ricostruzioni, ragionamenti e deduzioni. Di sicuro non è una serie che si guarda per passatempo, la consiglierei, piuttosto, per il grado di precisione nella ricostruzione di fatti e antefatti delle notizie e delle logiche che stanno dietro ai notiziari, americani e non.

Altro elemento che mi ha fatto innamorare di questa serie è il sarcasmo pungente di tutti i protagonisti, le battute salaci e brucianti, gli sketch dentro le storie, come fosse un gioco di matrioske. Si ride, e spesso anche amaramente. C’è poi l’americanismo di fondo… come non metterlo in una serie incentrata sul business dei notiziari made in USA? Ma prima che storciate il naso, è doveroso sottolineare come sia un americanismo cucinato a puntino, mai smaccato, mai abusato, sempre equilibrato e spesso anche criticamente sbeffeggiato. Ma c’è; c’è e ci sta tutto. C’è la traccia onnipresente dello shock dell’11 settembre, la caccia a Bin Laden, l’amore per i propri connazionali e così via.

Ma, soprattutto, l’americanismo è presente nei grandi discorsi d’incoraggiamento, nelle paternali, nelle commemorazioni, nell’appello alla libertà e al diritto alla felicità. E tutto questo risulta piacevole, scattante, coinvolgente e ben ritmato.The Newsroom - poster La particolarità del notiziario, e quindi della serie, è che tutta l’equipe si è messa in testa di raccontare la verità, nient’altro che la verità. Vogliono distinguersi dagli altri notiziari, dalle logiche dello share, dal sensazionalismo, per raccontare invece le notizie nude e crude. Che tutto questo, poi, sia messo in mano a un conduttore apertamente conservatore complica ulteriormente le cose. Per esempio quando si tratta di chiamare in causa, obiettivamente, il Tea Party, o quando si cerca di analizzare il fenomeno Occupy Wall Street.

Anche la terza stagione si è aperta con un bel calderone di tematiche, che vanno ad assommarsi man mano che si procede nella visione del primo episodio. Tensione crescente, colpi di scena, sfide, ripensamenti. Insomma, un ritmo davvero incalzante all’insegna dell’originalità che mai manca in questo ottimo prodotto.

Peccato sia l’ultima stagione. Sorkin, infatti, ha appena dichiarato che la terza sarà la stagione conclusiva e che per molto tempo starà lontano dalla scrittura televisiva. Davvero un peccato, perché è difficile trovare una serie di talenti attoriali tutti insieme in una stessa serie. E credo sarà difficile anche trovare una tematica del genere così ben approfondita.

E voi, che ne pensate? L’avete già vista? Che ve ne pare? Se non avete ancora avuto il piacere, trovate qui i sottotitoli offerti, come sempre, da ItaSA.

Vi lascio con l’intro della seconda e terza stagione, un concentrato di emozioni e ricordi.

Valeria Susini

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Lola23

Lunatica, incasinata, perennemente indecisa, una ne faccio e mille ne penso. Quattro elementi chiave della mia vita: Famiglia, Mare, Etna, Scrittura. Le serie TV sono il Quinto Elemento, una vera e propria dipendenza, meglio farsene una ragione. Le mie preferite? Non chiedetemelo! Vabbè, ve ne dico 3: Six Feet Under, The Wire, Treme... Mad Men! Ah sono 4... Ve l'ho già detto che non so decidere?
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