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True Believers – The Asset

Dopo una breve pausa torna la rubrica di accompagnamento a Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D. Curiosità, citazioni e riferimenti dal mondo Marvel per l’episodio 1×03, The Asset.

DISCLAIMER: in questa rubrica non saranno presenti spoiler sulla serie Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D., ma ci prendiamo la libertà di parlare a ruota libera dell’universo fumettistico e dei film del MCU già usciti al cinema. Siete avvisati!

Il dottor Hall negli anni ’70 vestiva così. Problemi?

Una risorsa “di peso”

Lo scienziato protagonista di questo episodio, Franklin Hall, preziosissima risorsa per lo S.H.I.E.L.D., non è una faccia nuova per i Marvel-fanatici. Comparso per la prima volta nel 1977 in Avengers #158, la sua storia fumettistica non è tanto diversa da quella narrata nell’episodio in questione. Come infatti spesso succede nel momento della nascita di un nuovo supereroe/supercriminale, c’entra qualcosa un esperimento non tanto ben riuscito. E la nascita di colui che si farà chiamare Graviton è dovuta appunto a un’esplosione incontrollata che investe il povero Franklin Hall con una pioggia di gravitoni, le particelle che mediano le forze gravitazionali, rendendolo così capace di controllare a proprio piacimento la gravità attorno a sé. Un potere decisamente temibile, che ha dato spesso e volentieri dei grattacapi ai Vendicatori, ai Vendicatori della Costa Ovest e a un altro team di supereroi chiamato Thunderbolts. Negli ultimi mesi ha ricoperto il ruolo di Ministro della Scienza nella nuova isola-stato dell’A.I.M. Nel telefilm non vediamo ancora niente di tutto ciò, ma la scena finale lascia sicuramente una porta aperta per il ritorno del professor Hall, alias Graviton.

Rimanendo in tema di personaggi, Ian Quinn è invece una novità assoluta nel mondo Marvel, ma anche in questo caso sembra molto probabile un suo futuro ritorno.

Il gravitonium e i suoi fratelli

Così come è totalmente inventata la sostanza cardine dell’episodio: il gravitonium. Fitz e Simmons fanno il possibile per spiegare a Skye le proprietà di questo elemento fino ad allora introvabile, ma il succo è che il gravitonium è in grado di sprigionare potenti campi gravitazionali se sottoposto a una scarica elettrica. Alla Casa delle Idee (vecchio soprannome della Marvel) non sono nuovi a trovate del genere per giustificare le strabilianti capacità dei loro personaggi o le incredibili situazioni in cui finiscono per trovarsi. E avete incontrato altre sostanze del genere durante i film del Marvel Cinematic Universe, anche se forse non ve ne siete accorti. È il caso ad esempio dell’uru, il metallo con cui è forgiato il martello di Thor. È sicuramente difficile da trattare, se è vero che Mjolnir “è stato forgiato nel cuore di una stella morente” (parola di Odino!), ma al tempo stesso ha un’affinità pressoché unica con la magia e gli incantesimi. Tutto questo contribuisce a rendere l’arma di Thor una delle più potenti dell’universo marveliano.

L’adamantio si fa beffe delle catastrofi.
E Wolverine ringrazia.

Un altro metallo altamente pericoloso è l’adamantio. Ad essere onesti, non è un vero e proprio metallo, ma una lega a base di ferro la cui vera composizione è una delle formule più segrete al mondo. La sua pericolosità è dovuta ad un semplice attributo: è indistruttibile. Può essere investito, ad esempio, da numerose esplosioni nucleari una dopo l’altra e uscirne senza un graffio. Non a caso è la lega con cui è stato rinforzato lo scheletro di Wolverine, artigli compresi, e che unito alle qualità rigenerative mutanti, rendono Logan un essere pressoché invincibile (spoiler: ultimamente è venuto fuori che Wolverine può morire, semplicemente, annegando…). Di adamantio è composto anche il corpo, almeno nei fumetti, di Ultron, futuro avversario dei Vendicatori nel film Avengers: Age of Ultron. Vediamo cosa si inventerà Whedon. E lo scudo di Capitan America? Su Earth-616 (rileggere la puntata precedente per la definizione) è fatto di una lega contentente adamantio e vibranio, mentre nel MCU è di solo vibranio e progettato personalmente da Howard Stark. Appunto, il vibranio, l’ultima delle sostanze più importanti made in Marvel. Questo minerale si trova esclusivamente nella regione africana del Wakanda, fittizio paese che dà i natali a Black Panther, Vendicatore a periodi alterni. La sua caratteristica principale è quella di poter assorbire enormi quantità di energia vibrazionale, sia essa di origine meccanica o ondulatoria, e quindi di rappresentare il materiale ideale per la costruzione di un oggetto difensivo. Se ci aggiungiamo l’indistruttibilità data dall’adamantio, capiamo come mai Cap sia così restio a separsi dal suo scudo.

Briciole di MCU

Stavolta non sono molti i riferimenti all’universo cinematografico. Menzoniamo solo il ricordo di Coulson (Clark Gregg) per la sua adorata collezione di carte, che serve di sprone ai Vendicatori per unirsi contro Loki in The Avengers, e quello di Hall per la relativa invasione aliena. “La vostra ricerca per una fonte di energia illimitata [il Tesseract, N.d.R.] ha portato a un’invasione aliena”, dice il dottor Hall. E, come risponde Coulson, non ha tutti i torti.

‘Nuff Said!

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Bettaro

Nerd e fisico, ma più simpatico di quelli di TBBT. Marvel fan, Star Wars fan, Halo fan. Stregato da Arrested Development e Life on Mars. Su ItaSA Blog dal 2012, sono dietro a ogni pessima decisione editoriale.
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