Cinema

Venezia 71 – Giornata di Apertura: Il Messico conquista Venezia

Il resoconto della prima giornata ufficiale della Mostra dove, sopra tutti, emerge il bellissimo Birdman.

20140827_074319Alloggiare a Venezia ha i suoi vantaggi. Seppur impiegando un’ora esatta per raggiungere il Lido, lo spettacolo che si ha all’alba è qualcosa di unico. La luce inizia timidamente a farsi strada tra le calli, facendo risplendere i canali e le case di un giallo pastello. Purtroppo, dopo poco, una fitta nebbia ha coperto qualsiasi cosa. Arrivato al Lido mi rendo conto che le cose sono ben diverse dal giorno precedente. Gli operai sono scomparsi, sostituiti da un’orda di giornalisti e operatori TV che frettolosi si aggirano tra gli spazi della Mostra. Mi dirigo anch’io con passo svelto alla Sala Darsena, in attesa del primo film della giornata.

birdmanÈ il Messico ad aprire, per il secondo anno consecutivo, la Mostra di Venezia. Dopo Alfonso Cuaron e il suo Gravity, è la volta del suo connazionale Alejandro González Iñárritu. Birdman, primo film proiettato della selezione ufficiale, conferma ancora una volta la grandezza del regista di Babel e 21 Grammi, che per la prima volta si confronta con toni più da commedia. Il film ci racconta di un attore, famoso per aver portato sullo schermo il superoe Birdman, che vuole adattare per il teatro What We Talk About When We Talk About Love di Raymond Carver.
Inarritu gira il film come se fosse un unico lungo piano sequenza, riprendendo la tecnica usata da Hitckock per Nodo Alla Gola. La macchina da presa non si ferma mai, inseguendo i protagonisti tra gli stretti e claustrofobici meandri del teatro dove è ambientato il film. Anche grazie alla bellissima colonna sonora e ai dialoghi intelligenti e ricchi di humor, Birdman ha un ritmo travolgente e appassionante. Strizzando l’occhio al cinema di Renoir, nel film il teatro e suoi attori vengono usati come una metafora della vita. Birdman sembra chiederci quale ruolo siamo disposti a interpretare per essere amati e accolti in una società “ignorante”, piena di pregiudizi e fortemente mediata da social network e smartphone. Emma Stone, Micheal Keaton, Edward Norton e Naomi Watts interpretano magistralmente i protagonisti, con i primi due attori, sopratutto Keaton, che avendo realmente interpretato il ruolo di un supereroe si possono riconoscere nei loro personaggi, esaltandone ancora di più l’efficacia narrativa. In conferenza stampa il regista ha rivelato che il film è stato girato così come viene visto al cinema. Proprio come a teatro, Birdman è stato prima “provato” dagli attori e dallo staff tecnico, per poi essere ripreso attraverso grossi blocchi di piani sequenza. Ancora una volta, il film presentato in apertura a Venezia si appresta ad essere uno dei film più premiati dell’anno. Prevedo almeno una nomination agli Oscar per i quattro attori, ma anche per la bellissima fotografia di Emmanuel Luzbeki, vincitore l’anno scorso per Gravity. Il film uscirà solo a febbraio in Italia.

the-president-makhmalbaf-640x330 Seppur il programma da me ideato preveda di vedere tutti i film della Giornata degli Autori più la Selezione Ufficiale, decido di optare per il film di apertura della sezione Orizzonti, The President. La trama del film segue le vicende di un dittatore e di suo nipote, in fuga dopo che i rivoluzionari lo hanno deposto. Improvvisamente senza potere, l’ex capo di stato è catapultato tra i poveri da lui tanto disprezzati. Scopriamo così il suo lato più umano e lui stesso si renderà conto, anche attraverso lo sguardo innocente del nipote, dei suoi errori. Il film del regista iraniano Moshen Makhmalbaf è una dura condanna a tutte le dittature mondiali, nonché un invito a non usare la violenza. Non vi può essere democrazia se gli uomini continuano a essere violenti gli uni con gli altri, qualcuno deve rinunciarvi e iniziare a dialogare. Seppur trasmettendo un importante messaggio, lo sviluppo troppo lento della storia rallenta eccessivamente il film che, dopo due ore, lascia lo spettatore più tramortito che acculturato.

20140827_144922Esco all’una e mezza e mi dirigo velocemente al Palazzo del Casinò. Alle due è prevista la Conferenza Stampa di Birdman e il terzo piano è già invaso da gente in trepidante attesa di entrare in sala stampa. Il mio pass arancione non mi consente l’accesso anticipato, devo aspettare e sperare rimanga qualche posto libero. Mi sento come un viaggiatore di terza classe del Titanic, ucciso per primo dalle fredde acque dell’Atlantico. Fortunatamente, alla fine riesco a entrare e mi sistemo, in piedi, poco lontano dal palco dove siederanno il regista e gli attori. Tra di loro è attesissima Emma Stone e io sono pronto, telefonino alla mano, a immortalarla. Dopo la sottile critica di Inarritu alla mia generazione eccessivamente mediata, mi chiedo cosa penserà vedendo orde di giornalisti smartphone-muniti che scattano foto. Applausi e grida entusiastiche accolgono l’autore e il cast mentre la conferenza stampa ha inizio. Io, scusandomi mentalmente con il regista messicano, mi metto a scattare foto alla bella Emma Stone. La risoluzione non è delle migliori, ma spero apprezzerete.

Finita la conferenza stampa, come un’orda affamata di zombie, i giornalisti scattano velocemente in piedi diretti al palco. Io cerco, più elegantemente della maggior parte dei presenti, di avvicinarmi per chiedere un autografo all’attrice che però fugge. Si ferma poi fuori, da un piccolo gruppo di fan che da ore ha conquistato quel piccolo spazio impedendo l’acceso a chiunque.
Deluso dal fallito tentativo di farmi fare un autografo e con la magra consolazione di foto sgranate, esco dal Palazzo del Casinò e mi sdraio su un prato lì vicino. Per colmare il mancato contatto con la diva, mi consolo con tutti e quattro i panini rimasti. Anche oggi mi affiderò alle gomme. Speriamo bene.

the-look-of-silence-catUltimo film della giornata è il documentario The Look Of Silence, di Joshua Hoppenemier e prodotto da Werner Herzog. Il film, seguito di Act Of Killing, torna a parlare delle stragi avvenute in Indonesia nel 1965 da quelle stesse persone che, nonostante siano passati sessant’anni, sono ancora al governo oggi. Lo sguardo del titolo sembra riferirsi ai documentari del regime che, con la glorificazione dei carnefici, nascondono gli atroci fatti da loro commessi. Mettono così in atto un’opera di oblìo mediatico dagli effetti devastanti. In un paese che non vuole ricordare e in cui molti vogliono dimenticare, The Look Of Silence è un opera di fondamentale importanza. Come l’oculista protagonista del film, il regista ci spinge a vedere meglio e ad andare oltre alle apparenze. Il suo è uno sguardo delle urla, non del silenzio. Un film audace che non ha paura di puntare il dito anche contro l’America, fautrice secondo lo stesso autore di aver fomentato le atrocità indonesiane. Un film da trasmettere in tutti i licei del mondo, che attraverso il suo sguardo autentico ci insegna a guardare alla storia nel modo giusto.

20140825_195315Mentre mi dirigo a bordo del vaporetto che mi riporterà a casa, mi rendo conto che i film e la scrittura mi hanno fatto mancare alcuni avvenimenti importanti. Le fan di The Vampire Diaries mi crocifiggeranno per aver mancato completamente l’incontro con un certo Paul Wesley a me sconosciuto, ma molto apprezzato per qualche oscura ragione dal pubblico femminile. Altro avvenimento percepito da me solo in parte è stata la manifestazione contro i tagli ai salari degli statali. Solo ora riesco a spiegarmi la presenza di così tanta polizia fuori dalle sale della mostra. Pensavo ci fossero dei terroristi nascosti nel canale o qualcosa di simile. Infine, bisogna ricordare che alla cerimonia di apertura era presente il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, con “viva e vibrante soddisfazione”, ha assistito alla proiezione di Birdman.

Si conclude così la mia seconda giornata, per una Mostra che si appresta ad essere molto interessante. A trovare un filo conduttore tra tutte le pellicole, si potrebbe dire che questa è la Biennale della denuncia e della critica sociale con i tre film di apertura, One On One, Birdman e The President, che sono il manifesto delle loro rispettive sezioni.

Se vi siete persi la giornata di ieri, potete recuperarla a questo indirizzo. Appuntamento a domani mattina!

Per qualsiasi domanda e/o richiesta, contattatemi a: jacopomsn@gmail.com

 

Jacopo Mascolini

 

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Jacopo Msn

Jacopo Mascolini, laureato al DAMS di Roma e su ItasaBlog dal 2014, sta studiando alla Scuola Holden di Torino per diventare uno sceneggiatore di serie TV.
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