Cinema

Venezia 71 – Terza Giornata: Condanna all’America

In questa terza giornata arriva l’attore Andrew Garfield, protagonista del bellissimo 99 Homes di Ramin Bahrani.

Oggi inizio il diario con la mini-recensione dell’ultimo film visto oggi, sicuramente il più bello: 99 Homes. Poi in ordine cronologico parlerò di tutti gli altri.

11445-99_Homes_2Una famiglia viene sfrattata dalla loro casa perché non riescono più a pagare il mutuo. Il padre, disperato e senza lavoro, troverà un impiego come aiutante del potente capo della stessa impresa immobiliare che lo ha sfruttato. Andando contro ai suoi principi, cercherà il modo di sopravvivere e di salvare la sua famiglia.
Nella potente e felice America, milioni di famiglie vengono colpite ogni anno da questa tragedia. Il sistema economico e politico americano viene pesantemente criticato dal film, puntando il dito contro una società che sembra aver perso una qualsivoglia umanità. Perfino lo spietato agente immobiliare protagonista del film è costretto a diventare qualcosa che non sarebbe mai voluto essere, vittima di un sistema che rende legale l’immoralità. Un plauso particolare alla straordinaria performance di Michael Shannon, il detective Val Alden di Boardwalk Empire: Shannon quest’anno potrebbe aggiudicarsi la Coppa Volpi come Miglior Attore. Andrew Garfield nei panni di un padre di famiglia risulta poco credibile, ma la sua performance rimane comunque molto valida. A una Biennale così fortemente politica e che fa della denuncia sociale una delle sue colonne portanti, 99 Homes potrebbe tranquillamente vincere il Leone d’Oro, per un tema così ferocemente attuale.

La sveglia suona alle sei e quaranta. Il mio corpo non è molto propenso ad alzarsi. Sono passate solo cinque ore, contro le sette consigliate per una buona dormita, da quando mi sono messo a letto.

Alla fine la carne cede al potere della mente, eccitata al pensiero di vedere e scrivere di cinema. Sono però le sette e cinque, non c’è tempo per preparare i panini. Le gomme mi aiuteranno ancora, ma forse ne pagherò le conseguenze.

la rancon de la glorieArrivo dopo un’ora alla Sala Darsena, dove viene proiettato La Rancon De La Glorie di Xavier Beauvois, in corsa per il Leone D’Oro. Ambientato nella Svizzera degli anni 70, il film ci racconta di due immigrati, uno algerino e uno belga, che decidono di rubare la salma di Charlie Chaplin, fiduciosi così di essere pagati per riconsegnarla. La commedia è solo l’involucro di una storia di disperazione sociale, amara e commovente. Il film riprende uno dei fili comune della mostra: usare il cinema, e in questo caso anche il circo, come una metafora. Omaggiando la slapstick comedy, una commedia dei gesti ormai sparita, La Rancon De La Glorie sembra volerci ricordare che ridere e prendere la vita con ironia è l’unico modo di sopravvivere. Bisogna rimanere fedeli a quell’umanità universale e democratica che Chaplin ci aveva mostrato con i suoi film. La Rancon De La Glorie è però un film riuscito solo a metà; il film ha una mezz’ora iniziale di troppo e uno sviluppo poco accorto della trama e dei personaggi, ai quali fortunatamente si contrappongono momenti divertenti e commoventi.

Finito il film decido di smettere con le gomme per evitare gli spiacevoli effetti collaterali e mi dirigo al bar Leone D’ Oro. Qui, costretto tra altri giornalisti come su un treno pieno di persone a Bombay, prendo un buon cappuccino e uno scadente cornetto alla marmellata.

Torno quindi alla Darsena dove viene trasmesso il film iraniano Ghesseha, anch’esso in concorso.

Il film racconta la storia di una serie di personaggi di diversa classe sociale, tutti ugualmente vittime di storieingiustizie sociali e non. La regista iraniana Rakshan Banietemad tiene la macchina da presa quasi sempre ferma, lasciando che siano i personaggi a entrare e uscire di scena, come fossero su un palcoscenico. Lodevole negli intenti di denuncia sociale e nella realizzazione, il film manca di una caratterizzazione efficace dei personaggi, rendendo noiose quelle storie che la regista ci vuole raccontare.

Stanco ed affamato, decido di non aspettare la fine del film e mi dirigo verso la panetteria El Pec. Sono solo le dodici e mezza e non vi è quasi nessuno. Prendo un panino brie, prosciutto cotto e salsa rosa. Divino. Lo mangio camminando, rinfrescato da un piacevole vento tiepido.

Dovendo aspettare fino alle sette mezza per il terzo film in concorso proiettato oggi, decido di andare a vedere Reality, una commedia francese presente nella sezione Orizzonti. In alternativa ci sarebbe un film iraniano ma, dopo l’esperienza poco positiva della mattina, preferisco non rischiare.

RealityIl film di Quentin Dupieux parla, in superficie, di un cameraman che finalmente trova il produttore per il suo primo film horror. Unica sola la condizione, deve trovare un urlo perfetto. Dico in superficie perché, dopo poco minuti, diventa impossibile capire cosa stia succedendo. Come nei film di David Lynch, sogno e realtà si mischiano senza successione di causa e soltanto alla fine ci viene data una possibile interpretazione di quello che abbiamo appena visto. Film folle e visionario, a fine proiezione è stato fischiato ma anche applaudito. Io, per quanto affascinato dalle scene oniriche e da una trama in generale intrigante, non riesco a capire se il film mi sia piaciuto o meno. Mi sento più stordito che soddisfatto.20140828_181924

In attesa del film delle sette e mezza, mi dirigo alla spiaggia per fare un bagno. L’acqua fresca e una nuotata rinvigorente mi rimettono in sesto. Essendo quasi ora di cena, prendo un leggerissimo panino da El Peca con pancetta, hamburger, scamorza affumicata, cipolle, melanzane. Il tutto innaffiato da salsa barbecue e senape. La Mostra mette fame, non sono io ad essere un golosone. Vero?

Sazio e felice mi dirigo nuovamente alla Sala Darsena, dove assisto all’ultimo film della giornata 99 Homes (recensione in testa).

Terza giornata fiacca, che si salva soltanto grazie al bellissimo film di Ramin Bahrani. La denuncia e la condanna si confermano i due topic in voga in questa 71° Biennale del Cinema.

A domani!

Se siete curiosi di conoscere i film trasmessi nelle giornate precedenti, potete trovare i resoconti e le recensioni a questi indirizzi:
Itasa Blog sbarca a Venezia
Venezia 71 – Giornata di Apertura: Il Messico conquista Venezia

 

Per qualsiasi domanda e/o richiesta, contattatemi a: jacopomsn@gmail.com

 

Jacopo Mascolini

 

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Jacopo Msn

Jacopo Mascolini, laureato al DAMS di Roma e su ItasaBlog dal 2014, sta studiando alla Scuola Holden di Torino per diventare uno sceneggiatore di serie TV.
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