Black Sails

Zach McGowan e Black Sails

Intervista a Zach McGowan, interprete del capitano Charles Vane in Black Sails. L’attore racconta di come ha ottenuto il ruolo, di cosa gli è piaciuto dello show, del suo personaggio e di tanto altro.

Capitano Charles Vane

Il capitano Vane, interpretato da Zach McGowan

La serie è ambientata nell’anno 1715, momento storico di maggiore splendore per la pirateria, a Nassau, sull’isola di New Providence, ex colonia inglese ora dominata dai più famosi capitani dei pirati della storia. Ma questo periodo potrebbe finire presto: la Flotta Reale inglese è in procinto di tornare in quelle acque, minacciando l’estinzione completa della pirateria in quei luoghi. Ma il capitano Flint, uno dei più importanti e carismatici, trova una preziosa alleata in Eleanor Guthrie, figlia di un contrabbandiere molto potente, e insieme cercano di accaparrarsi un tesoro enorme per salvare la loro vita a Nassau. Uno dei rivali di Flint è il capitano Vane, il personaggio interpretato da Zach McGowan.

Collider: Come sei venuto a conoscenza di questa serie?
McG: Durante la terza stagione di Shameless ho avuto una conversazione con i boss dello show, ed erano abbastanza sicuri di non aver bisogno di me per i primi episodi della quarta stagione. Per questo motivo c’era la necessità di rinegoziare il contratto, e il mio agente mi ha consigliato di dare un’occhiata anche ad altri progetti in modo da avere più potere contrattuale. Ho visto questa idea di una serie sui pirati e ho pensato: “Oddio, dobbiamo tenere d’occhio questo progetto e capire se è fattibile. Uno show sui pirati! Chi non vuole essere un pirata? Io di sicuro ci voglio provare. Io sono un pirata!”. Sono riuscito ad aggirare il processo di casting grazie a uno dei miei agenti: è riuscito a far avere un mio provino direttamente a Michael Bay (uno dei produttori esecutivi). Mi hanno chiamato e mi hanno offerto la parte; non ci ho pensato due volte e ho accettato. Non apparirò nella quarta stagione di Shameless, ma mi sarebbe piaciuto farle entrambe. Sono stato molto fortunato a ottenere questo ruolo e a lavorare con queste fantastiche persone.

Collider: Quanto è stato difficile entrare nei panni del capitano Vane?
McG: Mi sono spaventato quando ho realizzato quanto sia stato facile. La parte era scritta apposta per me. Non so che cosa possa pensare la gente a riguardo, ma sono felice di poterlo dire. Vane è un tipo che non scende a compromessi. Ed è molto divertente interpretare qualcuno che non si interessa di quello che gli altri pensano di lui. Le persone spendono molto tempo nel tentativo di essere viste sotto una buona luce.

Collider: Vane è uno dei pochi personaggi ad avere degli alleati veramente leali.
McG: Vero. Fin dall’inizio si capisce che ognuno ha il proprio modo di essere leader e di comandare. Alcuni pensano che molta gente sia poco intelligente e quindi passano il tempo a mentire su tante cose per il bene superiore. Altri credono in un sistema in cui è il più forte che deve farsi carico del comando, soprattutto durante un combattimento. Questo è il modo di fare dei pirati: infatti, nella storia, i capitani sono stati realmente al comando solo durante i combattimenti, mentre per il resto del tempo tutta la ciurma era a pari livello. Non lo sapevo, ed è molto interessante. Vane è questo tipo di capitano, non è tipo da fuggire davanti ai combattimenti e non mente ai propri uomini.

Vane, Rackham e Anne Bonny

Il capitano Vane con i suoi compagni Rackham e Anne Bonny

Collider: Ti sei divertito a girare tutte le scene di combattimento al posto degli stuntmen?
McG: Mi sono divertito tantissimo. Aspettavo da tanto tempo di poterlo fare. Sono un atleta, quindi sono stato molto contento di avere questa possibilità per la prima volta nella mia carriera.

Collider: Quali aspetti del lavoro fisico sono stati semplici per te, e c’è stato qualcosa di particolarmente difficile?
McG: Tutto è difficile, ma per me è molto semplice, in un certo senso. So che sembra contraddittorio. Sono il più giovane di tre fratelli: me ne hanno fatte passare tante, ma mi hanno reso più forte. Mio padre è un marine, così come mio fratello, e anche io stavo per diventarlo. Quindi non sono del tutto estraneo all’addestramento nel combattimento. Praticavo jujitsu e boxe da ragazzino e giocavo sia a football che a hockey, quindi sono abituato agli sforzi fisici. Ovviamente non sono una persona violenta, ma ho dovuto imparare a difendermi in molte situazioni della vita. Finalmente ho potuto usare tutte queste abilità nel mio lavoro di attore. Ed è fantastico poter fare combattimenti senza essere veramente colpito.

Collider: Ovviamente si sta recitando, quindi le scene di combattimento non sono reali. Ma è stato difficile girare questo tipo di scene con una donna? (Vane schiaffeggia Eleanor, NdR)
McG: Non credo sia difficile schiaffeggiare qualcuno che ha appena fatto a te la stessa cosa. Credo che chiunque pensi di andare in giro a schiaffeggiare senza provocare la stessa reazione nella persona colpita sia un idiota. Questa è sopravvivenza. Sì, ci sono persone che non usano le mani per scelta, ma non è il mio caso: io contraccambio subito. Io credo, e probabilmente pure Vane, che ognuno vada trattato nello stesso modo in cui gli altri ti trattano. Oltretutto Vane era di fronte a tutta la sua ciurma e non puoi mostrarti debole con loro. Ma io non credo sia più difficile girare queste scene con una donna, sono sempre e comunque difficili. Deve sembrare che tu colpisca gli altri senza effettivamente colpirli, e non conta nulla la grandezza o la forza dell’altro. Non vuoi far del male ai colleghi, perché li conosci e ci lavori insieme, e devi fidarti del fatto che loro siano altrettanto attenti; per questo motivo è stato molto divertente fare tutto il lavoro degli stuntmen.

Collider: Cosa ti piace di più nell’interpretare il capitano Vane?
McG: Il suo tallone d’Achille risiede nel suo essere realmente un bel personaggio. Quando serve, indossa la maschera della persona dura e rude per avere il favore della ciurma. Ma, pensadoci bene, non ha avuto una bella infanzia e questo fatto ha ripercussioni sul suo carattere: è tanto debole sul piano emotivo quanto forte su quello fisico. Questo aspetto è la parte più interessante di Vane da interpretare, per me attore, perché molti personaggi di film e serie TV che ho amato e apprezzato sono simili. Personaggi che provano dolore per la loro condizione umana ma che riescono a tirare fuori questo dolore con il combattimento sono fantastici. Sono molto soddisfatto e contento di interpretare questo personaggio.

Vi ricordo che sabato 15 marzo Starz trasmetterà il finale della prima stagione. La serie è stata rinnovata per una seconda stagione ancora prima di trasmettere il pilot.

Fonte: Collider.com

Sottotitoli: Black Sails
Sezione del Forum: Black Sails

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Marco Quargentan

Itasiano da ottobre 2008 grazie ad House MD e Lost. Blogger e Moderatore da giugno 2013 grazie a Game of Thrones, Traduttore da giugno 2015. Informatico di "professione", sassofonista per caso, appassionato di basket, player spasmodico della serie Legend of Zelda, lettore compulsivo di JRR Tolkien e GRR Martin (entrambi before it was cool), drogato seriale. Non chiedetemi la mia serie preferita, non saprei scegliere fra quelle che adoro.
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