Recensioni

Back to the Past: The 4400

Sono spariti nel nulla durante un periodo di 60 anni. Sono tornati tutti lo stesso giorno, nello stesso posto. Sono… 4400.

Benvenuti a un nuovo appuntamento con la rubrica Back To The Past, la rubrica che vi (ri)presenta le serie cult ormai finite ma mai dimenticate. In questa puntata voglio raccontarvi di una delle prime serie che ho seguito con assiduità dopo essere caduta preda della addiction a ItaSA (e a Lost, che fu l’inizio, come per molti).

Negli ultimi 60 anni sono state rapite 4400 persone. Sono tornate tutte insieme. Senza ricordarsi dove siano state. Non sono invecchiati di un giorno. E alcuni sono tornati con nuovi poteri.

LA SERIE

La locandina della prima stagione

La locandina della prima stagione

The 4400 è una serie sci-fi andata in onda originariamente su USA Network, creata e scritta da Scott Peters e René Echevarria. Nel pilot viene presentato l’evento che dà il via a tutta la storia: un bel giorno, nel presente, una cometa impatta, o meglio, inchioda fino a fermarsi a pochi metri dalla terra come dovesse atterrare, sulla Catena delle Cascate (Cascade Range) nei pressi del Mount Rainier, nello stato di Washington. Appena la luce si affievolisce, quando torna il silenzio, si scopre che la cometa ha “depositato” un bel po’ di persone perfettamente incolumi, 4400, per la precisione. Oltre al modo con cui sono apparse, queste persone in realtà hanno in comune il modo in cui scomparirono: dopo i primi accertamenti atti a identificarle, infatti, si scopre che tutti sparirono nel nulla in un lasso di tempo che va dal 1946 a pochi mesi prima del ritorno, in un raggio di luce e in circostanze disparate. Ma tutte non sono invecchiate di un giorno rispetto al periodo della scomparsa e, come da manuale, non ricordano assolutamente nulla su dove siano stati o perchè. E mentre per gli scomparsi più recenti riappropriarsi della propria vita può essere semplice, per coloro che mancano da decine di anni sarà un trauma difficile da superare.

Indubbiamente il pilot mette della basi affascinanti e davvero originali per una serie che andò in onda con la sua prima stagione nel 2004, facendo quindi da precursore a quelle che, sono certa, vi saranno venute in mente mentre leggevate questa trama (qualcuno ha detto Alcatraz?). Inoltre, senza spoilerarvi troppo, dovete sapere che alcuni dei nostri “ritornati” hanno anche un’altra particolarità: sono tornati con un potere sovrannaturale. Potere che varia di molto, dalla telecinesi alla telepatia, fino alla capacità di guarire gli esseri viventi e riportarli in vita. Ah, e una di loro è incinta, mentre prima non lo era. Just saying. Ovviamente l’amato Governo Americano non starà a guardare: l’indagine viene prontamente assegnata a una divisione del Dipartimento della Sicurezza Interna, la NTAC (Comando Nazionale per la Valutazione della Minaccia). I due agenti titolari sono i protagonisti Tom Baldwin (Joel Gretsch) e Diana Skouris (Jacqueline McKenzie), che oltre a dover far luce sul mistero di come, dove e perchè, dovranno anche aiutare i “ritornati” a reinserirsi in una società diffidente.

Il cast

Il cast

In ogni episodio conosciamo alcuni dei 4400, rivivendo con loro la scomparsa e condividendone la fatica di reinserirsi in un contesto che non corrisponde più a quello che hanno lasciato. Incontreremo alcuni dei protagonisti ricorrenti come Shawn Farrell (Patrick Flueger), sparito nel 2001, Richard Tyler (Mahershalalhashbaz Ali), scomparso nel 1951, Maia Skouris (Conchita Campbell), la più antica delle scomparse ma la più giovane per età, sparita nel 1946 all’età di 8 anni appena, Lily Moore (Laura Allen), la nostra gravida speciale, sparita nel 1993, e Jordan Collier (Billy Campbell), un imprenditore scomparso nel 2002 che assumerà un ruolo sempre più prominente col passare degli episodi. Questi sono solo alcuni dei personaggi che posso raccontarvi senza timore di spoiler, ma The 4400 è una serie fondamentalmente corale nel senso più ampio del termine, e ve ne restano molti altri da scoprire durante la visione.

La sigla originale presenta il cast, riassume in poche frasi e immagini la trama e ha come sottofondo la canzone “A Place in Time”, scritta da Robert Phillips e Tim Paruskewitz e cantata da Amanda Abizaid.

LA PROGRAMMAZIONE

Abbiamo detto che la serie è andata in onda per 4 stagioni, ma dovete sapere che, innanzitutto, la prima stagione fu concepita e messa in onda come una miniserie, quindi conta solo 5 episodi. La seconda, la terza e la quarta furono invece regolari, con 13 episodi ciascuna. Esiste inoltre un episodio speciale senza numerazione, dal titolo “The 4400: Unlocking the Secrets”, della durata di un’ora, che sostanzialmente è un recap delle prime due stagioni, andato in onda tra la seconda e la terza. Bene, quindi, quattro stagioni, e il finale? Tronco. Purtroppo sì, ragazzi, The 4400 è stato anche la mia prima delusione e incazzatura nei confronti delle produzioni americane. Nonostante la quarta stagione finisca con un cliffhanger che prometteva uno scenario davvero intrigante per la quinta, la produzione, adducendo problemi di budget, in parte dovuti anche al famigerato sciopero degli sceneggiatori del 2007-2008, e di ascolti inferiori all’attesa decise di cancellare la serie, scatenando l’ira dei fan e la nascita di petizioni per salvarla. Ma nulla, a niente sono valse le petizioni di migliaia di ascoltatori e i semi di girasole spediti a centinaia ai dirigenti della rete, la serie finisce così. Non fraintendetemi, vale lo stesso la pena, ma se siete di quelli che rischia l’ictus per la rabbia, meglio che siate avvisati a cosa andate incontro.

Nel tentativo forse di placare i fan, sono stati pubblicati quattro libri basati sulla serie, a partire dal 2008, anno successivo alla cancellazione. The Vesuvius Prophecy, il primo pubblicato, scritto da Greg Cox, si colloca durante la terza stagione; il secondo in ordine di pubblicazione, Wet Work, di Dayton Ward e Kevin Dilmore, è ambientato tra gli eventi della seconda stagione; il terzo e il quarto, Welcome to Promise City, di Greg Cox, e Promises Broken, di David Mack, sono invece ambientati dopo la fine della serie, con l’ultimo che idealmente la conclude. Magra consolazione, vero? Purtroppo non sono mai stati tradotti in italiano.

Insomma, che dire? Io, nonostante tutto, ve la consiglio caldamente, soprattutto se siete fan del genere sci-fi. Tratta con intelligenza temi attuali come l’integrazione del diverso e la convivenza tra differenti generazioni, usando poteri sovrannaturali ed escamotage futuristici per esaminare aspetti normalissimi della società, sempre attuali anche ai giorni nostri.

Vi lascio quindi con la sigla di cui vi ho parlato, e vi avviso che su ItaSA trovate i sub, ma solo per le stagioni 3 e 4. A presto!

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Lisina

Anestesista rianimatrice di professione, traduttrice e blogger per passione. Appassionata di serie TV per lo più crime, ma anche drama, odio le comedy e non guardo serie medical per scelta religiosa. Se mi torturaste costringendomi a dire LA mia serie preferita probabilmente risponderei Sons of Anarchy. Sono stata definita power user e board game geek. Proudly su ItaSA dal 2008.
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