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Bates Motel: Intervista a Freddie Highmore

E’ stato Charlie ne La fabbrica di Cioccolato e Peter in Finding Neverland, ve lo ricordate? Freddie Highmore festeggia la fine della sua adolescenza con un ruolo leggendario, raccontando a Vulture del suo nuovo personaggio: Norman Bates.

Il promettente giovane attore, che ha da poco compiuto 21 anni, ci parla del suo ruolo di giovane Norman Bates, il celeberrimo assassino del film cult di Hitchcock, Psycho (o Psyco) del 1960. Bates Motel è una sorta di prequel di Psycho, ambientato però nella nostra epoca. Sembrerebbe un controsenso, dato che il film di Hitchcock è abientato negli anni ’50 e che un prequel tratta ovviamente gli avvenimenti precedenti alla storia; ma il produttore esecutivo, Carlton Cuse ( Lost vi dice qualcosa, suppongo…) sconvolge addirittura le leggi della natura e racconta la storia del giovane Norman Bates nell’epoca degli iPhone e della tecnologia avanzata. Nonostante questa stranezza, l’ambientazione, l’atmosfera e persino gli abiti sono in linea con lo stile anni Cinquanta. Un mix ben riuscito a quanto traspare dal pilot, poichè l’elemento di contemporaneità non affusca l’elemento retrò che i produttori hanno voluto mantenere. Se volete qualche info in più, potete leggere L’Aperitivo itasiano. Ma ora passiamo a Freddie Highmore e al suo debutto sul piccolo schermo!

 

E’ sorprendente vederti così cresciuto e così… legato a Vera Farmiga in questo show.

Sì, quando sulla barca lui le dice di amarla e che ” I nostri cuori sono uniti da un filo” tu pensi “Mmh, è forse un po’ troppo” e poi smorza subito l’atmosfera citando Jane Eyre. E’ un espediente narrativo.

Carlton Cuse ha detto che considera la storia di Norman Bates principalmente una tragedia.

Sì. Io credo che sia una brava persona e che le cose che gli accadono lo cambino drasticamente. Ci sono tanti momenti anche nel pilot, al di là del legame con la madre, in cui lui conduce una vita relativamente normale. Va ad una festa e incontra la ragazza che gli piace, tenta di approcciarla ma non ci riesce, e va bene. Ma in definitiva è sempre insoddisfatto [ride]. C’è questa ironia drammatica secondo cui sappiamo benissimo che diventerà un assassino e pensiamo: “No, Norman, non devi andare in quella direzione! Forse se non ci fosse stata tua madre o fossi rimasto in quest’altro mondo e ti fossi divertito alle feste, forse saresti diventato una persona normale!”

Nessuno ha mai usato ancora la parola horror in riferimento allo show. Nessuno ha ancora detto: “Sì, è davvero spaventoso!”

Siamo troppo abituati, credo. I personaggi in sè non lo vedono come inquietante perchè non ce n’è motivo: “Ti amo anch’io, mamma!” è più squisito recitarlo direttamente e lasciar pensare al pubblico che quello che dicono non sia del tutto normale. E’ una provocazione, la TV in generale punta molto su queste cose.

Ti stai specializzando in due materie a Cambridge, il che è molto impegnativo. Come mai hai deciso di intraprendere la carriera televisiva allo stesso tempo?

Sarò in grado di finire i corsi in contemporanea. Riesco a farlo funzionare. Il personaggio [di Bates] è strepitoso, A&E era molto coinvolta nel progetto già dal principio ed è stimolante avere questo tipo di supporto. Inoltre abbiamo avuto molti copioni prima di cominciare a girare, forse cinque o sei, ed è bello sapere dove si sta andando ancora prima di iniziare, a differenza di altri progetti dove si ha il copione di un’ora. E’ la mia prima esperienza in televisione quindi non saprei.

Non è normale.

Sì, è quello che mi dicono tutti. Mi piace il fatto che nonostante ci siano tanti momenti violenti e oscuri anche nel pilot, non ci sia solo quello ma anche un velo di humor nero di cui io e Vera parliamo spesso e che vogliamo mantenere. Come quando dobbiamo disfarci di un cadavere trascinandolo per le scale e questo continua a sbattere contro le cose e cade addosso [a Vera] nella doccia.

O quando Norman si getta dalla finestra.

[Ride]” Esco a studiare, mamma!” Puff!

In che modo avete legato tu e Vera?

Abbiamo studiato insieme, sì. Le ho letto delle poesie in spagnolo! [Ride] No, ma abbiamo passato tanto tempo insieme, è la mia nuova migliore amica. E’ bravissima ad esternare le emozioni e ad essere sempre diversa. E’ un piacere lavorare con lei.

Alcune recensioni hanno paragonato lo show a Twin Peaks.

Capisco il paragone. Se guidassi per White Pine Bay in un giorno di sole, penseresti ad un splendida cittadina. “Persone gentili, non è meraviglioso?”  ma quando ti ci trasferisci capisci che c’è molto di più… Ad esempio il taccuino che Norman trova nel motel e che ci fa capire che forse quel posto non è così tranquillo come sembra. Norman avrà anche un vita, andrà a scuola e Norma non sarà sempre lì a “vegliare” su di lui. Nello stesso modo anche lei avrà le sue esperienze, i suoi incontri con persone che Norman non vedrà  mai.

Perchè avete deciso di girare proprio vicino a una discarica?

Credo ci siano alcune ragioni. Vancouver dista più o meno un’ora da lì ed è stata scelta appositamente per la distanza. E’ vero, giriamo proprio sopra una vecchia discarica e ce n’è una nuova dall’altra parte della strada. Onestamente credo che la scelta sia dovuta alla presenza della collina, come nel film originale dove il motel era in pianura e la casa si ergeva sulla collina. Credo che la casa sia proprio sopra la vecchia discarica e, se sfortunatamente il vento soffia dalla parte sbagliata, sì, l’odore è decisamente insopportabile.

Come al solito, attendiamo i vostri commenti su questa nuova serie!

Fonte: Vulture.com

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Edel Jungfrau

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Traduttrice/dialoghista per professione, blogger appassionata di makeup e serie TV. Più di ogni cosa, preferisco le serie drammatiche e i period drama: più sono cruente e sconvolgenti e più mi piacciono, ma datemi un manzo vichingo con la barba e farete di me una bimba felice. Blogger dal 2012, spietata correttorA di bozze dal 2014 e traduttrice dal 2015, amo Italiansubs come una seconda famiglia e odio in maniera viscerale la parola "disturbante". Non esiste, deal with it.
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