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Bates Motel: a un passo dalla fine

Tutti conoscono il film Psycho e la celebre scena della doccia. Il suo regista Alfred Hitchcock è una leggenda del cinema; ma che dire della serie che è scaturita dal film più di 50 anni dopo dalla sua uscita nei cinema? Scopriamolo insieme.

L’articolo contiene spoiler su tutta la quarta stagione. Non proseguite nella lettura se non l’avete ancora vista.

Bates Motel fa parte di quell’ondata di serie spin off/prequel/sequel collegate a celebri film o franchise cinematografici che negli ultimi anni hanno letteralmente invaso i nostri schermi televisivi: Hannibal, Limitless, Ash vs Evil Dead, Damien, From Dusk Till Dawn, Fargo e tante altre, anche di imminente uscita come The Exorcist, Taken e così via. Celebri film – sia classici che recenti – che vengono trasposti dal cinema alla televisione con risultati altalenanti, tra cui possiamo inserirci anche lo stesso Bates Motel. Non che la pratica del trasporre un film a una serie TV sia nata solo negli ultimi anni, anzi; si tratta di un tipo di operazione effettuata da anni. Basti pensare allo stesso Psycho che, nel 1987, ha dato origine al pilot di una serie, poi mai prodotta, sempre intitolata Bates Motel (in Italia “Il Motel della Paura”). Di certo l’idea di vedere alcuni dei nostri personaggi e universi preferiti fare il passaggio dal grande al piccolo schermo è una cosa interessante, ma non sempre porta a buoni risultati. Spesso la serie trasposta risulta essere solo un vacuo tentativo di incassare sull’affetto che molti spettatori hanno per determinati film. Psycho_(1960)Era lecito pensare che lo stesso valesse per Bates Motel quando ha debuttato sul network americano A&E nel 2013. Molti dei sequel (a eccezione del primo, Psycho 2, una vera e propria anomalia nel suo essere una degna continuazione della saga) sono stati tutt’altro che degni del film del maestro Hitchcock. Da ricordare in tal senso la tanto criticata scelta di ambientare la serie ai giorni nostri, rendendola di fatto un prequel fasullo di Psycho. Il tempo però ha dato modo agli scettici, me compreso, di ricredersi e, sin dalla prima stagione, Bates Motel ci ha catturato con i suoi personaggi, la sua particolare atmosfera e, soprattutto, l’intrigante quanto inquietante rapporto tra i due personaggi chiave della storia, Norman e Norma Bates. Quella che poteva sembrare come una pallida imitazione di un film leggendario con tinte decisamente troppo moderne, patinate e giovanili è risultata invece essere una delle serie più intriganti e “creepy” degli ultimi anni.

La quarta stagione rappresenta un vero e proprio punto di non ritorno per questa serie, che si avvicina rapidamente alla sua conclusione. Con la prima stagione abbiamo avuto modo di conoscere i vari personaggi, Norman e Norma in particolare. Col proseguire della serie abbiamo potuto assistere soprattutto alla degenerazione della già labile stabilità mentale di Norman, sempre più vicino alla sua controparte interpretata ottimamente da Anthony Perkins in tutti e quattro i film della saga cinematografica. 8d04e298a0fc0ca88f3da67d65c20421Freddie Highmore si è dimostrato essere un successore tutt’altro che indegno di un eredità tanto pesante, al punto che si potrebbe tranquillamente affermare di preferire lui come interprete di Norman piuttosto che lo stesso Perkins, affermazione che anni fa sarebbe risultata essere blasfema. Vera Farmiga è però altrettanto importante, essendo diventata forse il punto di riferimento della serie per molti. A contraddistinguerla, una varietà di emozioni tra le più variegate: dalla fragilità all’ira, dall’amore materno a una certa instabilità che, in determinati casi, ha portato anche a momenti “comici” notevoli.

Se le scorse stagioni, in mezzo a tutte le altre vicende più o meno importanti che si sono alternate, hanno avuto il compito di introdurci e poi di approfondire i vari personaggi, è evidente che questa quarta stagione ci ha portato degli sviluppi che hanno cambiato lo status quo dell’intera serie. Un esempio palese di questi grandi cambiamenti può essere il matrimonio tra Alex Romero (Nestor Carbonell) e Norma, che ha cambiato le dinamiche dell’intera famiglia; ma, in particolare, gli eventi dell’episodio 4×09, intitolato Forever, nel quale diciamo addio a uno dei due personaggi cardine della serie, la stessa Norma. Seppur personaggi come Dylan (Max Thieriot), Romero, Emma (Olivia Colman) e così via erano e sono tutt’ora sicuramente importanti nell’economia generale della serie, era lecito aspettarsi che uno – se non di più – di questi ci avrebbe salutato prima della fine della stagione. Ma Norma era, invece, almeno teoricamente, un personaggio intoccabile da questo punto di vista; ci si sarebbe aspettati la sua dipartita solo a fine serie essendo il suo personaggio e le dinamiche psicologiche con suo figlio Norman il vero e proprio cuore della storia. Senza di lei si perde un pezzo importantissimo della serie, che ora dovrà basarsi ancora di più su Norman e sui suoi sempre crescenti problemi mentali, sulle sue allucinazioni (che con ogni probabilità ci daranno ancora modo di vedere Vera in questa serie ma non nelle vesti di Norma, bensì di “Mother”) e sul modo col quale reagirà all’evento che ha distrutto il suo cuore. Un’anticipazione di questo l’abbiamo avuta già con l’episodio 4×10, che non a caso si intitola Norman, in cui proprio quest’ultimo si è ulteriormente avvicinato alla sua controparte filmica. tumblr_inline_o7atdoNqdn1tdxcm2_540Con addirittura il cadavere di Norma disotterrato e situato nella dimora dei Bates, quasi tutti i tasselli sono al loro posto. Tant’è che, per molti versi, l’episodio 4×10 sarebbe potuto essere anche un appropriato series finale, se non fosse per alcune questioni rimaste in sospeso che verranno esplorate nella quinta e ultima stagione.

L’ormai vedovo Romero dovrà sia elaborare il lutto di Norma che cercare di liberarsi dai guai con la legge, frutto delle sue trasgressioni passate, che sono arrivate al culmine proprio nel season finale; inoltre non è da dimenticare la sua promessa fatta allo stesso Norman di incastrarlo per l’omicidio di sua madre. Dylan e Emma sembrano ormai fuggiti dall’instabilità di White Pine Bay, col primo che neanche è a conoscenza della fine di sua madre; verranno certamente rimessi in mezzo alle vicende. Se Romero è arrivato a capire come sono andate davvero le cose in merito alla morte di Norma, è ancora più sensato pensare che lo stesso Dylan, a conoscenza di ancora più informazioni su suo fratello, ci arriverà a sua volta. A quel punto sarà interessante vedere come deciderà di comportarsi un Dylan ormai tanto vicino ad avere una vita normale con Emma, che a sua volta verrà chiaramente a conoscenza della fine di sua madre, anch’essa causata da Norman. I nodi verranno al pettine e le informazioni in nostro possesso ci fanno pensare che nessuno di questi personaggi, eccetto lo stesso Norman, rimarranno in vita alla fine di tutto.

Due outsider in tutto questo sono Caleb e Chick. Caleb (Kenny Johnson), prima o poi, dovrà venire a sapere della morte di sua sorella e chiaramente non rimarrà in disparte a quel punto. Chick, invece, ha manifestato la sua volontà di aiutare Norman in questo terribile periodo della sua vita; una buona intenzione che però lo porterà quasi certamente dinnanzi al Grim Reaper (che Ryan Hurst conosce abbastanza bene).

Il finale col quale ci lascia questo season finale è solo apparentemente sereno. Sappiamo che niente di quello che stiamo vedendo è vero: non è la vigilia di Natale, non c’è assolutamente un’atmosfera di speranza e positività e, soprattutto, Norman non ha più Norma. Come lui stesso ha ricordato nel corso di questa stagione, per anni Norma è stata tutta la sua vita e un cambio tanto radicale ora sembra improbabile se non proprio impossibile. Questo porterà a gravi conseguenze per Norman e per tutti quelli che gli stanno attorno. L’atmosfera, che già di per sé in questa serie è sempre alquanto inquietante e grottesca, diventerà per forza di cose ancora più pesante del solito. C’è chi dice che senza Norma – e quindi senza la relazione centrale della serie – una quinta stagione non abbia senso; anche se comprendo il motivo di affermazioni del genere, non sarei tanto drastico.

Di certo quella che ci attenderà al suo ritorno sarà una serie molto diversa da quella alla quale siamo abituati, ma non per questo inferiore. Come Norman, dovremo abituarci a un cambiamento tanto radicale.

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Blogger su itasa dall'estate del 2015, sito scoperto grazie alle mie prime serie TV. Solo negli ultimi anni mi sono totalmente convertito alle serie subbate, cercando costantemente di far fare altrettanto ad amici, conoscenti, e magari anche semi-sconosciuti. A livello televisivo il mio non plus ultra è Breaking Bad. Poco originale, dite? Come si suol dire: "if it ain't broke, don't fix it".

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