Classifiche

Best of 2016: Top 10 migliori serie (di Luigi Dalena)

Come gli anni scorsi, per inaugurare l’anno a venire, i blogger di Italiansubs hanno scelto di riepilogare il meglio di quello appena concluso. Per questi primi giorni di gennaio pubblicheremo delle Top 10, con argomenti diversi, su quello che più abbiamo apprezzato nel mondo della televisione nel 2016.

Come per i miei Best of del 2014 e del 2015, per aprire le danze ho optato per una generica Top 10 su quelle che ritengo essere le migliori serie andate in onda.

Ovviamente questa lista si basa sui gusti personali e sulle serie che sono riuscito a vedere durante l’anno. Purtroppo non ho seguito tutte le serie che avrei voluto, ma ho capito di potermi ritenere comunque soddisfatto quando ho realizzato quanta fatica stavo facendo per scegliere quali serie inserire e quali lasciare fuori. Mi piacerebbe infatti elencare, in ordine alfabetico, i titoli che per poco non sono rientrati nella classifica: Another Period, Childrens Hospital, Daredevil, Fleabag, It’s Always Sunny, Rick and Morty, The OA, Underground, Vinyl.

Una delle scelte più difficili in questa classifica, però, è stata scegliere come ordinare le prime tre posizioni, che ritengo essere tutte meritevoli del titolo “serie dell’anno”.

Per concludere questa introduzione, vorrei augurare a tutti i lettori un felice anno nuovo! Ecco a voi la mia Top 10 sulle migliori serie televisive andate in onda nel 2016.

 

10 – HALT AND CATCH FIRE

Halt and Catch Fire

Al decimo posto, una serie che anche nel 2016 si è riconfermata come una delle più sottovalutate degli ultimi anni. L’opera di AMC, incentrata sulla rivoluzione informatica degli anni ’80 e ’90, ha il pregio di saper migliorare di continuo, raggiungendo il suo apice negli ultimi episodi della terza stagione. Usando come sfondo delle vicende l’arrivo del World Wide Web, questa stagione è stata nuovamente caratterizzata da una magnifica evoluzione dei suoi protagonisti e dei loro rapporti e soprattutto ci ha regalato un’altra volta moltissime scene di una bellezza struggente, fra cui spicca quella che conclude l’ottavo episodio, You Are Not Safe. Fortunatamente, il network AMC ha avuto fiducia nella serie guardando più alla sua qualità che ai suoi deludenti dati d’ascolto e invece che interromperla ha concesso agli autori Christopher Cantwell e Christopher C. Rogers di scrivere una meritata conclusione con la prossima attesissima stagione.

 

9 – LOVESICK

Lovesick

Conosciuta precedentemente con il più divertente titolo Scrotal Recall, in nona posizione troviamo Lovesick, dramedy britannica originaria di Channel 4 che è stata acquistata da Netflix per la produzione della seconda stagione. Questo nuovo gruppo di episodi ha continuato a raccontare la missione del protagonista Dylan di contattare tutte le sue ex partner sessuali per avvisarle di avere un’infezione da clamidia. Lo sceneggiatore Tom Edge ha usato nuovamente questo espediente per raccontare l’amore attraverso le azioni e le parole dei suoi protagonisti. Come con la stagione precedente, il risultato è una storia incredibilmente emozionante, che colpisce gli spettatori e li fa immedesimare con i personaggi principali. Anche quest’anno Lovesick si è presentata come uno degli ultimi baluardi dell’amore romantico di qualità nella narrazione televisiva.

 

8 – PEAKY BLINDERS

Peaky Blinders

Dopo essere stata lontana dagli schermi televisivi nel 2015, Peaky Blinders torna sia in TV che nei Best of del nostro Blog. Arrivata alla terza stagione, la serie britannica di BBC creata da Steven Knight non mostra alcun segno di debolezza. La famiglia di gangster della Birmingham del dopoguerra diventa sempre più ambiziosa e allo stesso modo lo diventa anche la serie di cui sono protagonisti. Il sopraffino comparto tecnico, composto da una ricercata fotografia, da una scenografia degna di un dipinto e da musiche sempre azzeccate, è ancora il più grande punto di forza della serie. La trama di questa terza stagione non è rimasta in disparte ma ha saputo, anzi, sconvolgere con dei colpi di scena inseriti alla perfezione e dei momenti carichi di tensione come solo Peaky Blinders sa fare. Da sottolineare infine, come se ce ne fosse bisogno, anche le maestose interpretazioni di Cillian Murphy, Helen McCrory, Paul Anderson e Tom Hardy.

 

7 – WESTWORLD

Westworld

Quella che era senza dubbio la serie più attesa del 2016 e uno dei progetti televisivi più ambiziosi degli ultimi anni, non ha deluso le aspettative. Basata sul film del 1973 di Michael Crichton e sviluppata da Jonathan Nolan e Lisa Joy per HBO, Westworld è riuscita a trattare con incredibile maestria gli argomenti dell’intelligenza artificiale e del confine fra reale e finzione, facendo finalmente riemergere la fantascienza di alto livello che era rimasta assente per troppi anni dal panorama televisivo. Questo grazie anche a un grandioso reparto tecnico e soprattutto a uno straordinario ensemble cast, in cui hanno spiccato Evan Rachel Wood, Thandie Newton, Jeffrey Wright, Ed Harris e ovviamente il divino Anthony Hopkins. Westworld è una delle serie più complesse e profonde dell’anno ma purtroppo non è riuscita a brillare nella sua totalità, arrivando a zoppicare in una particolare storyline e a non guadagnarsi così un posto più alto in questa Top 10.

 

6 – AMERICAN CRIME STORY

American Crime Story

Al sesto posto troviamo American Crime Story. La nuova serie antologica di FX, nata sulla scia del successo di American Horror Story, ha dimostrato fin dalla prima stagione – intitolata The People v. O. J. Simpson – di potersi elevare rispetto alla serie originale. I creatori Scott Alexander e Larry Karaszewski hanno realizzato un prodotto televisivo completamente esente da difetti: un perfetto connubio fra regia, sceneggiatura e recitazione che ha riportato alla luce lo storico “Processo del Secolo” in cui lo sportivo e attore O. J. Simpson era accusato di omicidio. Gli attori Cuba Gooding Jr., Sterling K. Brown, Courtney B. Vance e soprattutto una straordinaria Sarah Paulson hanno vestito magnificamente i panni delle personalità più rilevanti del processo e hanno contribuito a quella che è una delle più evocative riproposizioni di “storia vera“ mai realizzate per la TV.

 

5 – THE YOUNG POPE

The Young Pope

In questa posizione una delle serie più discusse in Italia quest’anno: The Young Pope, serie di produzione multi-nazionale creata e sviluppata da Paolo Sorrentino. L’autore italiano è riuscito a portare il suo cinema anche in televisione, realizzando una stagione sublime: la ricercatezza tecnica del regista è presente in tutt’e 10 gli episodi e contribuisce a creare una serie visivamente eccezionale. La storia del giovane Papa Pio XIII, interpretato da un Jude Law in ottima forma, inizia in maniera controversa e coraggiosa, in grado di fondere magistralmente il grottesco, il mistico, il dramma e anche un po’ di comicità. Il percorso del protagonista purtroppo si conclude in una maniera troppo lineare e scontata ed è per questo motivo che la serie non si trova in una posizione più prestigiosa. Ciononostante dovremmo solo ringraziare Sorrentino per averci regalato questa perla, in attesa della seconda stagione, sperando che non perda il fascino della prima. Per concludere, una menzione speciale per la fantastica sigla: insieme a quella di Westworld, sicuramente la migliore di questa annata televisiva.

 

4 – PENNY DREADFUL

Penny Dreadful

Ormai chiodo fisso delle mie classifiche, Penny Dreadful quest’anno è arrivata alla sua conclusione con la terza stagione. Il finale del fantasy/horror di John Logan ha ancora una volta dimostrato la sua stupenda vena poetica, nella raffinata e mai banale sceneggiatura, ma soprattutto in una messa in scena che non ha eguali in TV. La tragicità della parabola di Vanessa Ives, interpretata da una sempre monumentale Eva Green, ha messo in luce anche quest’anno la magnifica riproposizione dei personaggi della narrativa dell’era vittoriana. Le disavventure di Vanessa, Ethan, Sir Malcolm, Victor Frankenstein, la Creatura e Dorian Gray sono state condite inoltre dalla presenza del terrificante villain di Christian Camargo, dando spazio a un finale tanto inaspettato quanto riuscito. Nel 2016, con la fine di Penny Dreadful, si è conclusa un’opera d’arte che entra di diritto nella storia delle serie televisive.

 

3 – BOJACK HORSEMAN

BoJack Horseman

La più recente stagione della serie animata che racconta la decadente storia del cavallo antropomorfo nella Hollywoo(d) moderna è senza ombra di dubbio il migliore prodotto originale Netflix quest’anno. Con un inizio forse leggermente sottotono, la terza stagione si è immediatamente ripresa con l’incantevole quarto episodio, Fish Out of Water, e da lì è riuscita a proporsi nuovamente per quello che è: una profonda analisi dell’individualismo dell’uomo (cavallo) e dell’egoismo della società. L’autore Raphael Bob-Waksberg quest’anno ha reso chiaro il parallelismo fra la sua serie e quel capolavoro che è stato Mad Men, arrivando a chiudere la stagione con una intensa presa di coscienza del protagonista che ricorda molto quelle del fu Don Draper. Prima del finale, però, è passato dal memorabile penultimo episodio, That’s Too Much, Man!, che si conclude con uno dei più bei finali dell’anno, tanto meraviglioso quanto commovente. BoJack Horseman purtroppo è una serie che, a causa del suo stile d’animazione, non viene considerata da molti spettatori, che si perdono così quella che di anno in anno diventa una delle opere più profonde e meritevoli del panorama televisivo.

 

2 – BLACK MIRROR

Black Mirror

È tornata in onda la miglior serie televisiva (e la più importante) degli ultimi anni e di certo non si può non concederle il suo meritato posto sul podio. Il capolavoro britannico di Charlie Brooker per la sua terza stagione è passato da Channel 4 a Netflix e, anche se non raggiunge gli apici di alcuni episodi precedenti, non ha perso il suo smalto. La stagione è partita con un episodio più debole rispetto agli altri, Nosedive, che per gli standard della serie ha forse un argomento un po’ troppo banale. Ma il miglioramento si nota già con il secondo, Playtest. Dalla terza storia in poi si è completamente ripresa sfornando quattro splendide puntate: Shut Up And Dance, una storia devastante che non prende posizioni neanche quando moralmente richiesto; San Junipero, una bellissima dedica alla vita che però non si risparmia di turbare profondamente gli spettatori; Men Against Fire, l’episodio che più incarna la filosofia della serie di farci meditare sullo stato della nostra società;  Hated in the Nation, un’inusuale puntata poliziesca che non manca di analizzare con coerenza la dipendenza dalla tecnologia. Episodi realizzati alla perfezione, episodi di spessore, episodi potenti, episodi fondamentali. Black Mirror si è ripresentata sui nostri schermi per prenderci di nuovo a pugni nello stomaco e per fare ciò che sa fare meglio: farci riflettere rappresentando senza mezzi termini la terrificante realtà.

 

1 – FLOWERS

Flowers

Il mio amore per Black Mirror penso che ormai sia noto, ma quest’anno vorrei lasciare il campo dell’oggettività e concedere il posto più prestigioso della mia Top 10 a un’altra serie, quella che più mi ha colpito, quella che è arrivata all’improvviso, senza nessun preavviso, e che mi ha lasciato così tanto. Flowers è una serie, creata da Will Sharpe per Channel 4, che inizia come una comedy con uno stile eccentrico, stravagante e quasi delirante, ma che dopo poco si trasforma e diventa uno struggente ritratto della depressione. I componenti della famiglia Flowers, tra cui il padre Maurice e la madre Deborah (interpretata da Olivia Colman, che si riconferma una delle migliori attrici in circolazione), servono come mezzo per raccontare e analizzare il disturbo della depressione agli occhi dello sceneggiatore, che riesce a farlo senza mai sfiorare banalità o cliché. I personaggi smettono quasi di essere stravaganti e diventano reali. Troppo reali. Ed è così che, dopo lo straniante impatto iniziale, Flowers sboccia e finisce col diventare straziante e commovente. Credetemi se vi dico che ho passato le intere ultime due puntate sommerso dalle lacrime. Ed è quando una serie riesce a toccarti così tanto che capisci che ha realmente colpito nel segno, perché ti fa emozionare, perché ti fa pensare, perché si rende memorabile. E non è forse giusto inserirla al primo posto nella propria umile classifica?

Luigi Dalena

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Luigi Dalena

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Producer pubblicitario. Blogger itasiano dal 2013. Maniaco dell'ordine e dell'organizzazione. Appassionato di videogiochi, tecnologia, astronomia, cinema e soprattutto serie TV. Apprezzo qualsiasi genere, ma ho un debole per sci-fi e fantasy. Una volta guardavo di tutto, ma poi ho lentamente ristretto i miei gusti spostandomi quasi esclusivamente sulle serie britanniche e sulle cable statunitensi. Più sono brevi, meglio è.
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