Curiosità

Blip.tv e il consumo di webseries

Un’indagine condotta dal network online Blip.tv getta luce sul fenomeno emergente del consumo di prodotti “televisivi” online.

Blip.tv è uno dei portali di maggior successo nella fruizione di webserie e contenuti originali gratuiti: lanciato nel 2005, oggi è capace di raccogliere oltre 18 milioni di dollari in finanziamenti, grazie all’intervento di svariate compagnie di venture capital, e alla collaborazione con inserzionisti come Procter&Gamble, Starbucks, Unilever, Comedy Central. I ricavi generati dalle inserzioni vengono suddivisi al 50% con gli autori delle webseries.

Lo studio, condotto su oltre 1.500 fruitori abituali della piattaforma, indica innanzitutto una trend di segno inverso per fruizione di webseries e consumo di tv tradizionale: negli ultimi 6 mesi la visione dei canali cable americani, infatti, è diminuita del 9% mentre il consumo di di serie online cresce del 25%. In crescita anche la fruizione attraverso dispositivi mobile e console di videogiochi (l’incremento negli ultimi 6 mesi è di circa il 20%).

La cosa curiosa è che le webseries vengono viste soprattutto in orario prime-time, ovvero fra le 20 e le 23; si pongono quindi in diretta competizione con la tv tradizionale, come già sottolineato sopra. Ed è diversa anche l’attitudine nei confronti della pubblicità: questa viene recepita in modo positivo nel 43% dei casi, mentre tale cifra scende al 30% quando i contenuti sono serie tv tradizionali mandate in streaming, a.e. sul sito dell’emittente. Il pubblico è giovane (età media 33 anni), ha una educazione elevata, di tipo universitario, ed è uniformemente suddiviso fra uomini e donne.

Di recente Blip.tv ha migliorato il proprio sito, rendendolo graficamente più simile a Hulu, e cambiando, parzialmente, la propria politica: ospita infatti oltre 50.000 webserie originali, ma di queste, solo una selezione (circa 1.200) sono raggiungibili tramite ricerca del sito; le altre sono ugualmente visibili, ma solo tramite link diretto. La scelta è stata fatta per migliorare la qualità generale del sito e ridurre la “confusione” che assale il visitatore al primo approccio. E’ stata anche migliorata l’area personale, con l’evidente obbiettivo di poter creare un proprio “palinsesto” e di rendere coinvolgente la fruizione di serie online. E la scelta sembra funzionare: sebbene i fondatori (5 amici del college) non rivelino i ricavi, negli ultimi tre mesi i server hanno ricevuto oltre 1 miliardo di richieste di streaming. E, a giudicare dagli studi di qui sopra, sono destinate ad aumentare.

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