Cinema

Comic-Con 2015 presenta: Rock the Kasbah (& Bill Murray)

Ho girato alcuni buoni film, altri davvero divertenti e alcuni per cui avrei dovuto essere condannato.

Bill Murray, icona del mondo del cinema, della commedia e simbolo della cultura nerd per la sua interpretazione in Ghostbusters, ha partecipato (a sorpresa) per la prima volta al Comic Con ed è stato glorioso. Murray ha presenziato alla rassegna affiancato da Mitch Glazer, nelle vesti di attore protagonista e autore di Rock the Kasbah, pellicola diretta da Barry Levinson che negli Stati Uniti uscirà il 23 ottobre e che non ha ancora una data di uscita nel nostro paese. Murray è stato protagonista di un vero one-man show nei quasi quarantanove minuti di durata del panel dedicato a lui e al suo film, e che non fa che innalzare il suo status di vero e proprio personaggio di culto.

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A quanto pare incontrare Bill Murray non è cosa da poco anche per un premio Oscar

Partiamo dall’abbigliamento: giaccone beige con i tasconi, camicia variopinta, occhiali da sole alla Poncharello e bandana multicolore. Le sue prime parole sono state: “Io sono rock and roll”. Da qui in poi è un susseguirsi di battute e aneddoti: come ad esempio quello per cui pare che il Bruce Willis dei primissimi tempi lavorasse come tirocinante/schiavo alla NBC (per intenderci, lo stesso lavoro di Kenneth in 30 Rock), dove aveva il ruolo di riempire la scodella delle M&Ms nei camerini degli attori. Willis ha da poco raccontato a Murray che solo lui e la compianta Gilda Radner erano stati gentili col futuro protagonista di Die Hard.

Passiamo al film oggetto del panel, Rock the Kasbah. Bill Murray interpreta Richie Lanz, un manager musicale ormai sul viale del tramonto che cerca di risollevare la propria carriera trascinando la sua unica cliente, interpretata da Zooey Deschanel, in un tour per le forze armate in Afghanistan. Rimasto senza soldi e senza passaporto scopre una giovane afghana di grande talento che, armata delle sole canzoni di Cat Stevens, prova a conquistare la gloria nella versione locale di American Idol (che esiste veramente e si chiama Afghan Star). Nel parlare del film i due si sono dilungati sull’atmosfera rilassata del set marocchino, sulle serate passate sul party-bus noleggiato da Murray e sulla comodità di guidare nelle strade di Marrakech durante il ramadan. Non sono mancate le lodi rivolte ai propri colleghi, come Danny McBride, considerato uno dei più grandi talenti comici in circolazione, o la stessa Zooey Deschanel, capace di cantare We Are The World al karaoke e simulare tutte e 14 le voci dei cantanti che parteciparono alla canzone. Murray si è anche scomodato a sfatare alcuni miti relativi alla sua carriera, come il fatto che non ami seguire il copione mentre, al contrario, ha sempre provato grande rispetto per il lavoro degli sceneggiatori, anche grazie agli anni passati alla corte di Lorne Michaels al Saturday Night Live. Un passaggio molto interessante ha riguardato le conseguenze anche negative dello status di personaggio di culto del mondo del cinema. Molti autori infatti si presentano da Murray con sceneggiature scritte apposta per lui, col risultato di sembrare spesso insincere: “Certo, queste sono battute prese dai miei vecchi film!”

Il momento più memorabile della serata è stato quando alla domanda sulle sue abitudini canore Murray ha incitato pubblico e componenti del panel a cantare una canzone a caso. Per trenta secondi in mezzo al caos più totale si sentono le parole di Smoke on the Water dei Deep Purple e di Happy Birthday, mentre lo stesso Murray si è lasciato dolcemente andare sulle parole della meravigliosa American Pie di Don McLean. Murray ha anche spezzato una lancia in favore di Miley Cyrus che, grazie alla sua partecipazione al Very Murray Christmas, lo speciale omaggio al vecchio varietà andato in onda su Netflix e che ha visto la partecipazione di personaggi come Rashida Jones, Paul Schaffer e Jason Schwartzman, può vantare un nuovo e prestigioso fan. Secondo Murray la cantante pop è “fottutamente brava” e non è solo quel tipo di ragazza con cui fare un viaggio in macchina all’insegna del divertimento ma che in realtà è davvero una grande artista.

Due momenti particolarmente adatti al contesto del Comic Con hanno riguardato la domanda su Han Solo e quella sul film preferito dall’attore. Nella prima è stato chiesto se davvero Murray era stato inserito tra i papabili per il ruolo finito a Harrison Ford e se si sta preparando per il recasting per il film annunciato di recente e dedicato esclusivamente agli anni della gioventù del pilota del Millennium Falcon. Per quanto Murray non sappia se davvero avesse mai avuto una chance di partecipare al capolavoro di George Lucas, potete star certi che stia lavorando duro in palestra per ottenere questa nuova occasione. Alla domanda sul film preferito invece la risposta di Murray è stata ben poco criptica:

In effetti una volta ho salvato New York e ho potuto girare per le strade di Manhattan con la macchina più figa (lasciando così intendere che la risposta sia Ghostbusters)

Non sono mancati momenti impagabili nelle interazioni col pubblico ma vorrei sottolineare che durante il suo intervento Murray è stato anche capace di toccare argomenti molto profondi e di interesse collettivo, come il ruolo educativo e di progresso civile connesso alla professione dell’attore o le capacità del mondo dell’intrattenimento di aiutare le minoranze a raggiungere la totale emancipazione culturale e sociale. Al termine di 48 minuti ricchi di umorismo e carisma, Murray si è alzato e ha percorso l’intero salone H sulle note di Smoke on the Water rimanendo fedele alle prime parole pronunciate sul palco: “Io sono rock and roll!”

In basso troverete il trailer del film, Rock the Kasbah, e il filmato integrale dell’intervento di Bill Murray al Comic Con. Gustatevelo tutto, vi sono un sacco di chicche che non vi ho svelato e che non vorrete perdervi.

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talpa10

29 anni, blogger su itasa dall'estate 2014 con una predilezione per i series finale. Sono sempre stato un fedele suddito di HBO ma negli ultimi anni ho trovato rifugio sicuro tra le braccia di FX. Nick Miller e Ron Swanson i miei spiriti guida
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