Curiosità

“Ehi, c’è una scimmia a tre teste in TV!” Telefilm e cultura videoludica.

Con buona pace del tipicamente americano Jack Thompson, il più famoso crociato anti-videogame della storia (come lui stesso ama definirsi), i videogiochi hanno trionfato.

“Videogame community? What’s next, ‘the necromancy community’?”

— Jack Thompson

Altro che prodotti di nicchia, nel tempo queste perle di creatività informatica si sono scavate un solido posto nella cultura POP. Si’, belle parole, ma che cosa intendiamo per cultura pop? Tipo la musica? O più tipo POP-orno? Diciamo che a grandi linee significa che altri media iniziano a fare riferimenti e citazioni di videogame in altri tipi di arti espressive come il cinema, la musica e la televisione. Ah-ah! La televisione!

Nonna Lisina Threepwod ed alcuni utenti ItaSA

Bene, siamo su ItaSA e quindi tutti chiederete in coro: “Ti prego, nonna Lisina, raccontaci di quand’è che la televisione si è accorta che esistevano i videogame!”

“Ok, ragazzi, sedetevi intorno al fuoco, qui nel profondo dei Caraibi, a Scabb Island, e vi racconterò di quella volta che LeChuck…”

 

 

LA STORIA


Per avere qualche riferimento, che sennò magari i meno nerd mi si confondono, il primo sistema di videogioco fu introdotto negli USA nei primi anni ’70, con il Pong di Atari versione arcade e con la console Magnavox Odyssey da collegare al televisore di casa. Il primo riferimento, cinematografico però, che troviamo poco dopo è nel film del ’73 (che consiglio caldamente e che Hardison ha spoilerato in una recente puntata di Leverage) “Soylent Green/2022 I sopravvissuti” dove compare il videogioco Computer Space.

Nel 1974 è il turno del sopracitato Pong, che appare in “The Parallax View/Perchè un assassino” (come nota a margine, vorrei attirare l’attenzione sulla altrettanto storica abitudine italica di tradurre i titoli dei film in orribili parafrasi senza motivo).

Ma lasciamo da parte il cinema e concentriamoci sulla televisione. Bisogna attendere il 1982 perchè una serie TV mostri una partita ad un videogame: il primato va a “New York New York” (titolo originale Cagney & Lacey) della CBS, un poliziesco procedurale con due donne detective protagoniste. In un episodio viene mostrata una partita a AstroInvaders versione arcade. Qualche settimana dopo, nello stesso show viene mostrato la console casalinga Colecovision, alle prese con Vanguard. Evidentemente gli sceneggiatori erano dei patiti dei videogiochi ante-litteram.

Leggetelo, orsù, prima che ne facciano un film e lo rovinino per sempre!

Passa un anno ed è la volta della NBC e di nientepopodimeno che dell’A-Team, in cui viene mostrato l’epico Pac-Man, versione arcade. Ormai è fatta. Nell’83 infatti esce al cinema WarGames. E non devo certo spiegarvi io che pietra miliare sia per il mondo videoludico. Se permettete però vi consiglio un libro stupendo, “Player One” di Ernest Cline (titolo originale “Ready, Player One”) che vi condurrà magistralmente nel periodo d’oro inaugurato da WarGames. Dopo questa data il cinema è ormai conquistato, ma la televisione oppone ancora resistenza. Ci vogliono un bel po’ di anni perchè si arrivi nuovamente a una serie che rappresenti i videogiochi al suo interno.

Corre l’anno 1990, la vostra nonna Lisina ha appena ricevuto in regalo il suo nuovo Amstrad CPC GT65 e si cimenta ore con giochi come Roland on the Ropes e The Blues Brothers. Da un’anno la FOX manda in onda un cartone animato che farà la storia, I Simpson. E proprio I Simpson saranno destinati a diventare la serie TV col maggior numero di riferimenti culturali al fenomeno videoludico, partendo dall’episodio “Moaning Lisa” dell’11 Febbraio 1990, che mostra Bart e Homer alle prese col videogioco sulla boxe Super Slugfest, e proseguendo con il primo speciale di Halloween “Treehouse of Horror”, sempre del 1990, dove la famiglia gialla viene rapida dagli alieni Kang e Kodos, che mostrano loro “our crowning achievement in amusement technology: an electronic version of what you call table tennis” (“il nostro successo di punta nella tecnologia ludica: la versione elettronica di quello che voi chiamate tennis da tavolo”) che altro non è se non Pong. Nei primi anni novanta I Simpson la fanno da padroni in quanto a citazioni, con pochi intrusi come il serial Seinfield, che mette in onda una puntata su Frogger.

Ah, e sapete che ho scoperto una chicca? Nel 1990 una produzione canadese ha prodotto una serie (una serie, badate bene, non un anime) basata sul videogioco epocale dell’87 della Lucas Arts Maniac Mansion, dal titolo omonimo e durata ben tre stagioni. Chissà se si riesce a recuperare…

Ma torniamo a noi. Unico coniugatore televisivo del verbo videogiocare, Groenig crea, per dar manforte ai Simpson, un altro cartone, Futurama. Nel 1999 il primo episodio contenente un riferimento a Donkey Kong Jr., ne seguiranno altri a Tetris, Mortal Kombat e via così. Per chiudere la trilogia dei cartoni arriva anche nel 1999 South Park, con l’episodio “Chinpokomon”, parodia del fenomeno Pokemon, in cui i nostri eroi giocano con una console al gioco di cui sopra e a Kenny, ovviamente, viene un’attacco epilettico. Ok, per i cartoni animati direi che è abbastanza, e il loro ruolo da pionieri non è sicuramente limitato ai videogiochi… Ma le serie TV di spicco? Dove sono finite? Insomma, diciamo che su quelle ancora bisogna lavorarci… Sono poche quelle che hanno osato mostrare le enormi potenzialità del videogioco, e anche quelle poche con una certa mancanza di informazione. Ad esempio in un episodio di Giudice Amy del 2000 viene mostrata una partita con Nintendo 64, peccato che non abbia la cartuccia inserita (xD), o nell’episodio dal titolo originalissimo “Game Over” di CSI Miami del 2003 il mondo degli sviluppatori di videogiochi è dipinto come un coacervo di debosciati assassini che vivono di bibite gassate.

Si merita una menzione anche il Doctor Who della BBC, che nel 2006 mostra Mickey Smith indossare una T-Shirt con un controller del NES e la scritta “Know Your Roots” (Conosci le tue radici).

Poi arriva il periodo contemporaneo, le serie TV spuntano come i funghi e si allineano sempre più verso un pubblico giovane. Prevedibile quindi che alcuni di essi siano inscindibili di fatto dai rimandi ai videogiochi, talmente tanto che non c’e’ puntata che non ne abbia almeno un paio. Alcuni esempi? The Big Bang Theory, raffigurando dei nerd da manuale, è costellato di rimandi a praticamente ogni videogioco popolare. Una scena tra tutte. Nella prima stagione Leonard chiede a Sheldon: “you’re going to ask Howard to choose between sex and Halo.” (Hai intenzione di chiedere ad Howard di scegliere tra il sesso e Halo) E Sheldon risponde: No, I’m going to ask him to choose between sex and Halo3. (No, ho intenzione di chiedergli di scegliere tra il sesso e Halo III.) E considerate che nel loro appartamento c’è un praticamente ogni console uscita sul mercato, dal NES all’XBox360. E Sheldon elenca tutto in un esilarante episodio della terza stagione “The Bozeman Reaction”, con uno sciorinare di titoli di videogame che spazia nel tempo e con dei particolari coglibili solo dai più nerd. Ah e non dimentichiamo WoW (Sword of Azeroth, anyone?)…

Sono finteeeeeeeeeee!

Ma cambiamo serie, che ne dite? Ve ne viene in mente un’altra? Credo di aver sentito urlare Chuck… Qui, oltre che a partite a COD4 abbiamo addirittura un crossover. La vostra amata Yvonne Strahovski, l’attrice che interpreta Sarah, ha prestato corpo e voce per la creazione di Miranda Lawson, personaggio centrale di Mass Effect. E gli sceneggiatori nella puntata 4×12 propongono una Sarah mora che veste quello che assomiglia proprio all’outfit alternativo di Miranda, quello nero sbloccabile con le missioni lealtà e che dice “I love suicide mission” (Adoro le missioni suicide).

E infine vorrei citare una delle mie serie preferite di sempre, The IT Crowd. Anche per Roy e Moss il mondo videoludico è uno stile di vita, e nel loro ufficio sono affastellati richiami continui ai videogame, soprattutto al retro-game. Le magliette di Roy, poi, sono semplicemente spettacolari. Se poi comprate il DVD della prima stagione, tutto il menù iniziale è un bellissimo retrogame 8bit alla Pac-Man ma in visuale isometrica, mentre nel secondo passiamo ai giochi a 12bit.

Bene, che ne dite? Abbiamo dimenticato qualcosa di saliente? Vi viene in mente qualche pietra miliare che non abbiamo citato? Secondo voi perchè non è mai stata fatta una serie a partire da un videogioco? Intendiamoci, visti i precedenti filmografici Dio ce ne scampi, però è strano, secondo me. Insomma alcuni videogiochi recenti hanno un’impostazione episodica perfetta e una trama che nulla ha da invidiare a molte produzioni seriali. Facciamo così, magari la prossima volta facciamo un articolo su quali videogame potrebbero sensatamente essere trasposti in serie TV, e se volete darmi qualche spunto commentate e segnalatele qui sotto, ma mi raccomando motivando la scelta, perchè sono d’accordo anch’io che Mass Effect sarebbe una figata ma siamo seri, non è molto fattibile…

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Fonte: http://vidgame.info/pop

 

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Lisina

Anestesista rianimatrice di professione, traduttrice e blogger per passione. Appassionata di serie TV per lo più crime, ma anche drama, odio le comedy e non guardo serie medical per scelta religiosa. Se mi torturaste costringendomi a dire LA mia serie preferita probabilmente risponderei Sons of Anarchy. Sono stata definita power user e board game geek. Proudly su ItaSA dal 2008.
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