Amanti del genere fantascienza e azione, la vostra serie TV preferita ha chiuso per ferie lasciandovi un profondo vuoto, o peggio, costringendovi a crisi di astinenza insopportabili? Niente paura, ci pensa Killjoys a tenervi compagnia durante la pausa estiva e a distrarvi un po’ nell’attesa della prossima stagione televisiva.
TRAMA E INFORMAZIONI
Di produzione canadese-statunitense, Killjoys è un telefilm di fantascienza creato da Michelle Lovretta (Lost girl, Instant Star) e trasmesso dai canali tematici via cavo SyFy (Usa) e Space (Canada) dall’estate del 2015 e arrivato alla sua seconda stagione, ognuna composta da dieci episodi. La storia è ambientata nel sistema planetario chiamato Quad e vede come protagonisti tre cacciatori di taglie – chiamati Killjoys appunto – Dutch (Hanna John-Kamen), John (Aaron Ashmore, Smallville) e D’avin (Luke Mcfarlane, Brothers and Sisters), alle prese con criminali spietati e complicazioni personali, mentre sullo sfondo ha luogo una sanguinosa guerra di classe interplanetaria.
IMPRESSIONI SUL PILOT
L’episodio pilota fa il suo dovere e ci presenta in maniera lineare e coerente la storia principale e i personaggi che animeranno l’intera stagione, dandoci da subito l’idea su quale sia la loro personalità (almeno le caratteristiche predominanti) e il loro ruolo all’interno del gruppo. Il tutto è condito con un po’ di (non sempre convincente) mistero, giusto per mantenere alta l’attenzione e la curiosità del pubblico nei confronti degli episodi che seguiranno. A mio avviso, non ci sono falle considerevoli nella narrazione, tutto viene spiegato in modo chiaro attraverso i dialoghi, che lasciano spazio anche a qualche battuta messa lì, al posto giusto. Essendo poi una serie di fantascienza, non può mancare la giusta dose di azione che non risulta essere mai sopra le righe e che contribuisce a mantenere il ritmo a un buon livello. Per quanto riguarda l’aspetto più tecnico, bisogna dire che la fotografia ricorda un po’ le serie di fine anni ’90 dello stesso genere, quasi un richiamo, quindi, a Dark Angel e, a tratti, anche Roswell, ma anche al più recente Life of Mars, ad esempio (ma probabilmente ci si possono trovare anche altri riferimenti). Gli ambienti cupi e i colori sbiaditi di alcune scene, resi tali dalle luci deboli e soffuse, conferiscono una connotazione quasi vintage a tutto l’insieme sicuramente da apprezzare. Non può considerarsi, di certo, la serie fantascientifica dell’anno, ma è comunque un buon prodotto a cui vale la pena concedere almeno una possibilità.
IL TRAILER
I sottotitoli sono disponibili a questo link.
BrendaWalsh
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