Mr. Robot

Gli Aperitivi: Mr. Robot

Il 24 giugno andrà in onda un nuovo thriller psicologico di USA Network. Due settimane fa è stato rilasciato ufficialmente il pilot pre-air. Insieme ai sottotitoli, arriva come al solito una recensione sul nostro blog.

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LA TRAMA

Elliot (Rami Malek, Night at the Museum, The Pacific) è un introverso e sociofobico ingegnere di sicurezza informatica affetto da depressione cronica che disprezza il suo lavoro perché lo rende partecipe nell’aiutare le grandi corporazioni che stanno controllando e rovinando il mondo. Nel tempo libero sfrutta le sue capacità informatiche per portare nel suo piccolo un po’ di giustizia. Grazie a questo, Elliot incontra Mr. Robot (Christian Slater, True Romance, Interview with the Vampire), un misterioso leader di un gruppo clandestino e anarchico di hacker che chiede al protagonista di aiutarlo a “metter in moto la più grande rivoluzione che il mondo abbia mai visto”, facendo il primo passo nell’abbattimento della E Corp, un enorme conglomerato che detiene il controllo di una larghissima parte finanziaria del pianeta.
 

Mr Robot ElliotLA PRIMA IMPRESSIONE

Lo spettatore fin dai primi secondi viene inserito nella mente del protagonista, diventa il suo amico immaginario, la persona nella sua testa con la quale lui si confida. I dialoghi interiori presenti per tutta la durata dell’episodio ci permettono di seguire passo passo i pensieri di Elliot, pensieri che influenzano anche quello a cui assistiamo, spesso deviandolo dalla realtà verso una personale visione del narratore. Tutto ciò aiuta a inserire Mr. Robot nel genere del thriller psicologico, insieme al curato reparto tecnico: le ricercate inquadrature e le suggestive musiche vanno a formare un’atmosfera creata unicamente con lo scopo di seguire il protagonista e replicare il suo stato d’animo e le sue emozioni. Dal punto di vista della trama, questo primo episodio racconta molto più di quello che ci si aspetta, riuscendo al contempo a introdurre ottimamente la storia e i suoi personaggi. È infine da segnalare positivamente la presenza di Rami Malek nei panni dell’attore principale. Un interprete perfetto per questo genere cinematografico. Il suo aspetto, le sue capacità espressive e la sua recitazione vocale giocano un grande ruolo nella caratterizzazione di Elliot, e rendono l’attore la scelta migliore per un personaggio di questo tipo.
 

IL QUESITO

L’influenza di altri prodotti su questa serie è inequivocabile. Su tutti si nota facilmente quella del regista David Fincher, in particolare del suo film Fight Club. Non si può dire che il tema delle multinazionali viste come avverse e malvagie sia originale. Alcuni pensano che i paragoni con la sopracitata pellicola possano non fermarsi qui, ma preferisco non entrare in questioni che potrebbero diventare spoilerose. Il quesito che mi pongo dopo la visione del primo episodio è questo: riuscirà la serie con il passare del tempo a distinguersi da altri prodotti simili o l’influenza continuerà a essere così chiara? Personalmente, seppure preferirei la prima ipotesi, non riterrei troppo fastidiosa la seconda.

 

IL VERDETTO

Nonostante un tema portante non molto originale, la narrazione riesce a non essere banale. La storia è intrigante e soprattutto non è prevedibile. Gli autori si sono prefissati di far rientrare la serie nel complesso genere del thriller psicologico e sembra che abbiano centrato in pieno il loro obiettivo. Il reparto tecnico è realizzato con cura. Il protagonista gode di una caratterizzazione raffinata e il suo interprete svolge un egregio lavoro. Per questi motivi io mi sento di promuovere a pieni voti questo pilot. Se questo articolo non vi ha convinto, qui sotto vi lascio un trailer. In attesa della messa in onda ufficiale della serie, potete gustarvi il pilot pre-air, ovviamente con i sottotitoli di Italiansubs. Buona visione!

Luigi Dalena

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Luigi Dalena

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Producer pubblicitario. Blogger itasiano dal 2013. Maniaco dell'ordine e dell'organizzazione. Appassionato di videogiochi, tecnologia, astronomia, cinema e soprattutto serie TV. Apprezzo qualsiasi genere, ma ho un debole per sci-fi e fantasy. Una volta guardavo di tutto, ma poi ho lentamente ristretto i miei gusti spostandomi quasi esclusivamente sulle serie britanniche e sulle cable statunitensi. Più sono brevi, meglio è.
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