Texas, selvaggio west, corsa al petrolio e Pierce Brosnan: questi gli ingredienti della nuova serie di AMC, The Son.
TRAMA E INFORMAZIONI
The Son è il nuovo drama del network AMC basato sull’omonimo libro del 2013 di Philip Meyer che ha creato la serie insieme a Lee Shipman e Brian McGreevy. Texas, 1849: il giovane Eli McCullough (Jacob Lofland) viene rapito insieme al fratello Martin (Seth Meriwether) da una tribù di Comanche guidata da Toshaway (Zahn McClarnon). Il resto della loro famiglia viene sterminato, mentre ai due fratelli tocca un destino diverso. Parallelamente l’azione si sviluppa su una seconda linea temporale che parte dal 1915: Eli McCullough (Pierce Brosnan) è adesso il patriarca di una famiglia che fa affari nel settore dell’allevamento. Tuttavia, è disposto a lasciare questo campo per lanciarsi nella corsa al petrolio, appoggiato dai figli Charles (Shane Graham) e dal più riluttante Pete (Henry Garrett). Il pilota è stato diretto da Tom Harper, già dietro la macchina da presa per Misfits, Peaky Blinders, War and Peace e This Is England ’86.
IMPRESSIONI SUL PILOT
Giudicare una serie da un episodio pilota non è sempre facile. O meglio, lo è nel momento in cui il primo episodio costituisce una dichiarazione di intenti che può andare in due direzioni: è una serie da vedere perché il pilota colpisce e folgora lo spettatore sulla poltrona; oppure è una serie orrenda perché i presupposti sono sviluppati male e gli attori non sono in grado di reggere la scena. Tuttavia, non siamo sempre nell’ordine delle cose in cui è tutto bianco o tutto nero e The Son, a giudicare da questo episodio, sembra collocarsi in quella zona grigia per cui il prosieguo della visione può aggiungere o sottrarre qualcosa al prodotto. Probabilmente è anche questo il motivo per cui AMC ha deciso di far esordire il suo nuovo drama trasmettendo due episodi di seguito: una scelta giustificata, forse, dall’enorme mole di episodi presenti nei palinsesti settimanali. Detto in altre parole: guardo il secondo episodio perché è a portata di mano e c’è qualcosa e qualcuno che mi convince. Per il qualcosa, dico subito che il comparto tecnico è molto più che soddisfacente: la fotografia coglie perfettamente l’atmosfera selvaggia del Texas a cavallo tra ‘800 e ‘900. Mentre la regia del pilota è affidata a Tom Harper che, come accennato prima, non è nuovo a dirigere prodotti TV in costume. Per quanto riguarda il qualcuno, invece, faccio due nomi: Pierce Brosnan e Zahn McClarnon, entrambi in grado di reggere la scena nei rispettivi piani temporali su cui è modulata la narrazione. McClarnon (già noto per i ruoli di Cheyenne Mathias in Longmire e di Ohanzee Dent nella seconda stagione di Fargo) porta davanti alla telecamera un capo tribù austero e incline alla violenza e che, allo stesso tempo, si preoccupa di offrire del cibo al giovane Eli durante l’inizio della sua prigionia. In questo senso Toshaway mostra della caratteristiche comuni all’Eli interpretato da Pierce Brosnan: l’ex 007 si impone sulla scena grazie al suo carisma e all’accento texano che lo cala perfettamente nel ruolo di un personaggio rigido e spietato quando si tratta di affari, ma capace di ammorbidirsi nei momenti familiari con la nipote Jeannie (Sydney Lucas). Un parallelismo che sembra radicarsi nel passato di Eli (cosa lo ha reso la persona che è?) e trova sfogo nella sua relazione con i membri della famiglia. Da questo punto di vista, i flashback sembrano assolvere alla loro funzione esplicativa (la tagline della serie recita My fortune is forged in blood) sebbene siano utilizzati attraverso una soluzione che ho trovato un po’ compassata perché non dà molta fluidità al racconto. La storia in sé è la classica saga familiare con la lotta per mantenere il potere al centro della narrazione e, magari, bisognava ricercare un po’ di originalità sulla forma più che sulla sostanza. Nonostante siamo davanti a un tema non nuovissimo, The Son può rivelarsi un buon tentativo di rielaborare il mito del progresso americano attraverso la storia di Eli e della sua famiglia, con le figure femminili che fanno capolino timidamente per avere un ruolo nel racconto. Come dicevo poc’anzi, questo episodio pilota si colloca in quella zona grigia che non permette di dare una connotazione netta. È una scommessa, diciamo. Un po’ come quella di Eli di lanciarsi nella corsa all’oro nero.
IL TRAILER
I link ai sottotitoli del primo episodio li trovate cliccando a questo link. Buona visione!
givaz
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