Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata agli incassi cinematografici. La rubrica è curata da Emanuele Di Porto per Sentieri Selvaggi.
Oggi ci occupiamo solo degli incassi americani.
USA:
Il secondo week-end di Fast & Furious 7 non è stato il ritorno alla normalità che in molti avevano previsto. Il nuovo capitolo del franchise ha chiuso con sessanta milioni di dollari e ha mantenuto la prima posizione. Il calo rispetto al trionfale esordio è stato contenuto e la tenuta del titolo ha dimostrato che i centocinquanta milioni del primo week-end non erano da attribuirsi solo all’attesa e alla curiosità. Il bottino internazionale di Dominic Toretto e del suo gruppo di ladri di auto è arrivato a ottocento milioni in appena dieci giorni e sfoggia un passo che gli permetterà di entrare nel ristretto club da un miliardo e di presentarsi come uno dei film più ricchi del 2015.
I volumi complessivi di quest’anno sono schizzati alle stelle e il mercato ha trovato il suo mattatore ancora prima dell’inizio della stagione estiva. In questo caso il record complessivo del 2013 non dovrebbe durare a lungo anche in considerazione dell’asso nella manica natalizio di Star Wars: The Force Awakens.
La primavera è iniziata con qualche delusione ma il trend positivo del mercato ha dato conforto anche alla Dreamworks. Lo studio ha lanciato il kolossal d’animazione pasquale dopo che la sua posizione egemonica nel settore è stata intaccata da una serie di film che hanno mancato persino l’obbiettivo minimo dei cento milioni. L’adattamento del romanzo di The True Meaning of Smekday di Adam Rex ha delle buone possibilità di arrampicarsi fino a centocinquanta milioni e ha dato un po’ d’ossigeno alla Dreamworks. La guarigione definitiva è ancora lontana, ma aver evitato l’ennesimo disastro è una notizia da non trascurare.
Le festività hanno permesso uno sprint in extremis anche a Cinderella della Disney, la versione live-action del grande classico ha avvicinato i duecento milioni. Il cumulativo worldwide si fermerà intorno al mezzo miliardo: il nuovo progetto di riversare il suo repertorio di disegni animati nella forma di attori in carne e ossa e blue-screen ha accusato una battuta d’arresto ma è ancora una garanzia di profitto.
Insurgent sta terminando la sua corsa e la differenza rispetto a Divergent si è stabilizzata intorno ai venti milioni. Per il nuovo young-adult della Summit l’ambizione di un’espansione della saga è rimasta frustrata da dei numeri tiepidi, ma la chiusura della trilogia non è in discussione.
Buona settimana e alla prossima!
Tita0188
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