Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata agli incassi cinematografici. La rubrica è curata da Emanuele Di Porto per Sentieri Selvaggi.
Oggi ci occupiamo solo degli incassi americani.
USA:
I primi due mesi del 2015 avevano regalato dei numeri entusiasmanti, ma il week-end di apertura di marzo non è stato altrettanto positivo. La fase calante di Fifty Shades of Grey di Sam Taylor-Wood non è stata compensata da un sostituto all’altezza e i riflettori che erano stati puntati su Focus di Glen Ficarra e John Requa si sono spenti rapidamente. La commedia con Will Smith e Margot Robbie ha debuttato con meno di venti milioni di dollari e la cifra si è fermata al di sotto delle attese della Warner. L’esordio deludente è stato parzialmente mitigato da un conto spese contenuto, ma anche questo dettaglio è un segnale del progressivo declino della star afroamericana. La discesa che era iniziata con Seven Pounds del 2008 non si è arrestata e la sua presenza nel cast non è più l’assicurazione di un successo. La conseguenza di questa affidabilità perduta è stata una cospicua riduzione del suo cachet e la distribuzione ha trattato Focus come un titolo minore, le sorti commerciali del film sono affidate al peso internazionale residuo di Will Smith.
La sorpresa di questa parte finale dell’inverno è stata Kingsmen: The Secret Service di Matthew Vaughn e il film ha sensibilmente avvicinato l’obiettivo dei cento milioni. L’adattamento della sua miniserie semiparodistica dello spy-movie ha avuto un ottimo rendimento anche all’estero e probabilmente si è meritato l’inizio di un franchise.
I protagonisti del mese scorso hanno iniziato la loro parabola discendente, ma hanno affrontato il viale del tramonto con una dote da centocinquanta milioni. Sponge Out Water si è preso la sua rivincita dopo che la prima versione cinematografica del cartoon della NickelOdeon era stata un flop per la Paramount e aveva congelato degli sviluppi ulteriori per un decennio. Fifty Shades of Grey è stato ridicolizzato dalla critica di tutto il mondo, ma si è portato a casa mezzo miliardo su scala globale e ha più che decuplicato l’investimento iniziale. L’erotismo patinato di E.L. James è stato giudicato ridicolo, ma la Universal l’ha trasformato in una delle migliori operazioni dell’anno. American Sniper di Clint Eastwood ce l’ha fatta: il sorpasso ai danni di Mockingjay Part I è questione di giorni e il suo war-movie è il film più ricco del 2014 con trecentoquaranta milioni.
Buona settimana e alla prossima!
Tita0188
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