Altro giro di Top 10 per i blogger di ItaSA.
Il 2014 è un anno difficile da inserire in una classifica, perché è stato ricco di novità e di serie di successo che hanno fatto discutere per mesi. Cercherò dunque di stilare una Top 10 più esauriente possibile, nella speranza di ottenere un confronto con gli altri utenti e colleghi.
10. Outlander
In fondo alla classifica, ma non per questo dimenticata, l’ultima fatica di Ronald D. Moore. Un avvincente dramma storico tutto al femminile e ambientato nella Scozia del ‘700. I maschietti farebbero bene a mettere da parte il loro scetticismo, Outlander ha l’incredibile capacità di mescolare le più trite e consolidate sfumature rosa con una narrazione sempre incalzante e attenta ai dettagli storici. Avventura, tortura, sesso, politica e religione, il calderone preferito del noto autore di Battlestar Galactica.
9. The Affair
Uno dei miei amori più sinceri di questo 2014, nonché una delle più cocenti delusioni mai ricevute. The Affair forse si sarebbe dovuto chiudere dopo 5/6 episodi: la longevità e una seconda stagione da poco ordinata non fanno certamente bene all’intreccio amoroso e adulterino che ha visto protagonisti Dominic West e Ruth Wilson. L’atmosfera misteriosa e sospesa della Montauk estiva si è un po’ raggelata con il proseguire degli episodi, decentrando lo spunto iniziale dello show. Tuttavia è una serie che merita di essere recuperata, soprattutto per le tematiche interessate e per la peculiare impostazione narrativa: due punti di vista di due amanti che si intrecciano in un flusso di ricordi distorti e a volte incompleti. Un grande puzzle per lo spettatore seriale, che è riuscito ad attirare su di sé l’attenzione di una buona fetta di critica e pubblico.
8. The Flash
Il mio personale sfogo di amore nerd. Sul serio, The Flash è quasi tutto quello che un fan della DC Comics potrebbe chiedere ad una serie TV. Grandi scene d’azione condite con effetti speciali sempre all’altezza, colpi di scena e tanto spirito fumettoso. Grant Gustin è forse un po’ troppo Amazing Spider-Man, ma come Barry Allen funziona davvero bene, impacciato e alle prime armi con un potere che va davvero oltre il possibile. E proprio nel cast, questo spin-off vince sulla serie madre Arrow. Se a Starling City il problema sono sempre state le atmosfere teen e le interpretazioni dei protagonisti, a Central City il nutrito cast principale è perfettamente in parte, forse aiutato anche da una scrittura che non si appesantisce di troppe sviolinate adolescenziali. Il realismo non è mai un problema qui, ci si diverte tanto, pur rimanendo fedeli al materiale originale.
7. Intruders
Se The X-Files potesse urlare in una grotta, l’eco che ne tornerebbe indietro sarebbe certamente Intruders. Glen Morgan restituisce il dark anni ’90 ai telespettatori del 2014, riesumando il ruolo politico e sociale dell’horror e della fantascienza. Non ci sono alieni, ma i grandi complotti non mancano e nemmeno le terribili sette religiose che operano nell’oscurità di antiche storie nascoste. Manca anche il volto di David Duchovny, ma il Fox Mulder di oggi è John Simm, un ex poliziotto dal passato tormentato che entrerà, suo malgrado, in un vortice di azione, spionaggio e mistero degno della creatura di Chris Carter.
6. Halt & Catch Fire
È guerra nella Silicon Valley! Con la chiusura di Breaking Bad e, prossimamente, di Mad Men, a AMC occorreva un nuovo gioiellino, ed eccolo qui servito per voi. La creatura del duo Cantwell e Rogers è il giusto compromesso fra le esigenze visive di un nerd dell’informatica e il drama più stucchevole per i palati più raffinati. Con due attori come Lee Pace e Scott McNairy si gioca facile, direte voi. Per nulla, invece. La serie ha l’esigenza di esplicitare terminologie e situazioni di settore ma, nonostante questo, riesce ad essere comprensibile anche allo spettatore più impreparato. Cosa non da poco.
5. Person of Interest
Nolan e la fantascienza vanno a braccetto, si sa. Person of Interest ha iniziato la sua corsa nel 2011 e da allora ha cambiato pelle più e più volte, crescendo di qualità e intensità narrativa. Dallo spionaggio alle intelligenze artificiali di un film di Spielberg, una perfetta miscela di azione e riflessioni filosofiche che quest’anno ci ha portati avanti e indietro per atmosfere orwelliane e complottiste. Un consiglio? Seguitela, ha bisogno di più sostenitori.
4. Penny Dreadful
Horror vittoriano stile La Leggenda degli Uomini Straordinari di Moore con un pizzico di depressione in più. Creature del buio, addolorate e ferite, che si corteggiano e respingono, tutte alla ricerca incessante di un barlume di luce. La troveranno? È ancora presto per dirlo, ma per il momento se a far da guida ci sono Eva Green e John Logan, non mi farei troppi problemi. Il viaggio potrebbe essere lungo ma è così affascinante e proibito da valere l’intero biglietto. La sigla – guardatevela su youtube – dovrebbe convincervi da sola sulla qualità e il potenziale della serie.
3. Fargo
Abbiamo ancora dei dubbi sulla necessità di produrre remake, sequel o prequel? Bene, Fargo è il modo per dissiparli. I fratelli Coen cedono con fiducia uno dei loro capolavori cinematografici nelle mani di Noah Hawley, che ne amplia i confini e le tematiche. Regia, fotografia e colonna sonora perfette; se poi contiamo la performance di Martin Freeman e Billy Bob Thornton possiamo dire tranquillamente che si tratta di una delle sorprese più gustose dell’anno passato. E dimenticavo: la serie è talmente bella che anche Colin Hanks riesce a fare bene il suo lavoro.
2. The Leftovers
Damon Lindelof o lo si odia o lo si ama, si sa. Io personalmente lo ritengo uno dei migliori scrittori della sua generazione, estremamente sottovalutato. Volete un ulteriore assaggio, dopo Lost, delle sue capacità di scrittura? Guardatevi questo suo gioiellino. Al centro di tutta la sua ricerca di autore: il punto interrogativo ancora prima della risposta. Lo sconforto e la desolazione eterna per una verità non pervenuta. Pillole di vita quotidiana insomma, non è il tormento di ognuno di noi?
1. True Detective
Ed eccolo qui, lo scontatissimo primo posto a True Detective. Si dica quel che si vuole, ma questa serie è un mostro. Un vertiginoso sprofondare senza fine in atmosfere lovecraftiane e dantesche, fra demoni illusori e concreti, e chiacchierate filosofiche in macchina lungo le paludi della Louisiana. Matthew McConaughey è, al solito, posseduto dallo spirito del “sono sempre stato un grande attore ma non volevo darlo troppo a vedere”, certamente impreziosito dalla magistrale scrittura di Nic Pizzolato. Volete farvi un giro all’inferno? Non costa nulla, solo la fatica di recuperare questa serie.
È sempre difficile incasellare una passione, in questo caso le serie TV, in una classifica. Mi permetto quindi di ritagliare un angolino per due menzioni speciali che non compaiono nella Top 10: Black Mirror e Utopia. Assente la prima perché quest’anno ci ha regalato un solo episodio speciale, e quindi forse non avrebbe avuto senso metterla a confronto con gli altri show; e assente pure la seconda a causa della brusca cancellazione operata da Channel 4 al termine della seconda stagione. Visto il mio amore per questa serie e l’odio per le storie a metà, fingo che il tutto si sia concluso con il folgorante season finale della prima stagione. Un piccolo giochetto mentale per sopravvivere alla triste dipartita. Rinnovo anche io gli auguri per un buon 2015, ricco di novità telefilmiche e non solo! Perché diciamocelo, anche a noi itasiani è rimasta un po’ di vita fuori dalle serie televisive.
lost2010
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