Continuiamo con le nostre classifiche sul meglio che secondo noi si è visto nel mondo della serialità.
In questa classifica ho pensato di prendere una direzione diversa e scegliere i dieci migliori episodi dell’anno, che in un certo modo riflettono anche quali sono state secondo me le serie che più si sono distinte nel 2014.
10. The Beginning of the End – Marvel’s Agents of Shield S01 E22
Come passare da “meh” a “serie clamorosa” nel giro di 5 episodi. L’uscita dell’ottimo Captain America: The Winter Soldier, ha influenzato positivamente anche la serie di Jed Whedon – che fino a quel momento era stata uno sconclusionato mare di giocattoli strafighi e di noia – dandole un obiettivo e una direzione ben precise. Il combattimento tra Ward e May, gli scambi esilaranti tra Garrett (Bill Paxton), Coulson (Clark Gregg) e Fury (Samuel L. Jackson) e la commovente scena subacquea tra Fitz e Simmons sono un esempio della crescita qualitativa di questa serie. Il miglioramento di questa serie mi ha portato a premiarla, costringendomi a lasciare fuori A Fox, a Rabbit, and a Cabbage, penultimo episodio di Fargo, e che si merita almeno una piccola menzione.
9. The Mountain and the Viper – Game of Thrones S04 E08
Non sono mai stato un grande appassionato di Game of Thrones, anche a causa dei crudeli spoiler che ho ricevuto nel corso degli anni e che addirittura superano quanto mostrato dalla serie trasmessa dalla HBO. Ma il combattimento al termine di questo episodio, nonostante sapessi già chi sarebbe uscito vincitore, è stato talmente esaltante da farmi dimenticare qualsiasi spoiler. Pur essendo una serie che non disdegna la violenza e di tanto in tanto si diletta nell’uccisione dei suoi personaggi più amati, Game of Thrones non regala molto spesso sequenze d’azione così ben fatte. Da vedere e rivedere.
8. Pancakes, Divorce, Pancakes – Review with Forrest McNeil S01 E03
Difficilmente troverete un episodio di comedy andato in onda quest’anno più divertente di questo. La serie, creata e interpretata da Andy Daly, è stata tra le rivelazioni dell’anno nel mondo della comicità e questo episodio mi ha regalato le risate più genuine. Il Forrest McNeil della serie è il conduttore di un bizzarro show televisivo in cui gli ascoltatori sottopongono al conduttore delle esperienze di vita da recensire, come se si trattasse di un albergo o un ristorante. La richiesta di recensire l’esperienza del divorzio spedisce Forrest in una spirale negativa, aggravata dall’obbligo di mangiare un “upsetting number of pancakes” (uno scioccante numero di pancakes), e che mi ha spinto vicino alla lacrime dalle risate. E’ stata annunciata una seconda stagione dello show, devo aggiungere altro?
7. Guest – The Leftovers S01 E06
Per quasi due mesi The Leftovers è stato un deserto di frustrazione interrotto dalle oasi, costituite dai due cosiddetti episodi monografici, il terzo, focalizzato sul Reverendo Jamison, personaggio interpretato da Christopher Eccleston, e il sesto, concentrato sull’elaborazione del lutto e sul tentativo di voltare pagina da parte di Nora Durst, interpretata dalla bravissima Carrie Coon (che non a caso sta trovando la sua strada anche al cinema, a questo proposito potere chiedere a David Fincher). Il personaggio di Nora, fino a quel momento abbastanza marginale, si è spostato sempre più al centro della narrazione, aiutando lo show a trasformarsi in una delle serie che attendo di più per la prossima stagione.
6. So Did the Fat Lady – Louie S04 E03
L’impressione è che Louis CK abbia pieno controllo del proprio destino creativo e abbia ottenuto da FX totale libertà nel processo di scrittura del suo show. Solo in questo modo riesco a spiegarmi come gli sia stato possibile regalarci una stagione così complessa, così poco “divertente” in maniera convenzionale e allo stesso tempo tanto meravigliosa. Avrei potuto parlare della stranissima esalogia di “Elevator” oppure della trilogia dedicata a Pamela, ma penso che il punto più alto della stagione sia stato raggiunto nel terzo episodio, So did the fat lady . In una stagione ricca di riferimenti onirici e vissuta col dubbio che tutto sia frutto dell’immaginazione di Louie (indimenticabile l’inspiegabile invasione dei netturbini della premiere, o le finte notizie che continuavano a saltare fuori nell’esalogia di “Elevator”), la serie non si tira indietro e non ha paura di trattare argomenti pesanti, come quello dei doppi standard che caratterizzano la vita delle ragazze sovrappeso, rispetto al trattamento riservato agli uomini. La scena finale, un piano sequenza di sette minuti vede la fat lady del titolo dell’episodio discutere, o meglio spiegare a Louie cosa significhi essere una ragazza grassa nella società odierna, senza autocommiserazione, comunicando solo una brutale verità. Il finale dolceamaro indora solo parzialmente una pillola che altrimenti sarebbe difficile da mandar giù. La quinta stagione sarà composta da sette episodi che però probabilmente saranno più lunghi. Se anche solo si avvicinerà ai picchi di qualità di questa quarta stagione non avremo nulla di cui lamentarci.
5. New Car – The Americans S02 E08
Come si dice in questi casi, The Americans è “la miglior serie che nessuno sta guardando”. Questo episodio è ricchissimo di temi, l’eterna lotta tra bene e male e la realizzazione di quanto questo confine sia sfumato; la necessità di razionalizzare le proprie azioni nel mondo della guerra fredda dove tutto sembrava essere bianco o nero. La battuta “It’s nicer here, yes, it’s easier, it’s not better” (è più bello qui, certo, è più facile, non è migliore) racchiude in poche ma efficaci parole la definizione del mondo capitalista. Le interpretazioni di Keri Russell e in questo particolare episodio di Matthew Rhys riescono perfettamente a trasmettere l’entità dei conflitti morali a cui sono quotidianamente sottoposti i loro personaggi.
4. Eldorado – Boardwalk Empire S05 E08
Come nel series finale di Sons of Anarchy, anche qui siamo di fronte ad un personaggio in pace con sé stesso che cerca di sistemare le questioni in sospeso (gli inglesi dicono “tying up loose ends”, una metafora che mi piace tantissimo). L’ultimo viaggio di Nucky è ricco di incontri molto intensi a livello emotivo; inoltre i flashback sul passato dello stesso Nucky permettono alla serie di chiudere il cerchio e salutare il proprio pubblico in maniera pienamente soddisfacente.
3. Papa’s Goods – Sons of Anarchy S07 E13
Questo episodio arriva al termine di una stagione ricca di difetti ma chiude una serie che non sarà facilmente dimenticata, e lo fa nel modo più sincero e fedele allo spirito della serie stessa. L’ultimo viaggio di Jax, la sua Final Ride, sulle note di Come join the murder di The White Buffalo mi ha fatto piangere senza nessun ritegno. Mi sembra sufficiente a garantire a questo episodio un posto nel podio di questa classifica.
2. Who Goes There – True Detective S01 E04
Inserire quella che per acclamazione è stata la serie rivelazione del 2014 è una scelta praticamente obbligata in qualsiasi classifica di fine anno. Il filosofare di Rust Cohle, interpretato da Matthew McCounaghey, ha lasciato un segno profondo nel mondo della cultura pop dell’anno appena trascorso, tanto da originare una serie di esilaranti spot per le automobili della Lincoln, interpretati dallo stesso attore texano e che sembrano una vera e propria parodia dei monologhi tipici della serie creata da Nic Pizzolatto. Il quarto episodio, girato da Cary Fukunaga, rappresenta il giro di boa per la serie ed è forse il punto più alto raggiunto negli otto episodi che compongono questa prima stagione. L’episodio si chiude con il celebre piano sequenza che ci mostra il raid di Rust e i suoi amici della gang di bikers degli Iron Crusaders all’interno di un agglomerato di edifici che assomiglia a uno di quei projects di edilizia popolare di Baltimore, mostrati in The Wire. Una scena senza soluzione di continuità, carica di tensione e girata in maniera magistrale; qualcosa di speciale nel seppur ricco di talento panorama televisivo americano. Un sentito buona fortuna a Colin Farrell e Vince Vaughn. Arrivare dopo Rust e Marty non sarà facile per loro.
1. The Strategy – Mad Men S07 E06
Non me ne vogliano Roger, Joan, Bert, Betty e tutti gli altri personaggi della serie (no, Megan, non sei compresa nelle scuse), ma Mad Men ha sempre dato il meglio di sé quando ha messo al centro della scena il proprio nucleo, composto da Don, Peggie e Pete. Nei primi episodi di questa settima stagione Peggie e Pete sono stati messi in panchina, ridotti al ruolo di comic relief (spalla comica), mentre le luci della ribalta venivano concesse a storie probabilmente meno interessanti, come la carriera losangelina di Megan, l’esaurimento nervoso di Ginsberg o i tormenti di Ted Chaogh. Ma la serie di sequenze che ci mostrano Don e Peggie riesumare la loro complessa relazione mentore-allieva e condividere un tenerissimo ballo sulle note di My Way di The Voice va dritta nella mia TOP 5 delle scene più belle mai viste in tv.
Un augurio di buon anno a tutti, e fatemi sapere che ne pensate di questa classifica nella sezione commenti. Ci conto!
talpa10
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