Interviste

Matthew Wood: la voce del generale Grievous

La settimana scorsa sono stato a Torino, alla Star Wars Fest, dove era presente, tra gli altri, Matthew Wood.

Ebbene, che cosa ho combinato in tutta la giornata? Un sacco di cose, ho anche realizzato un mini podcast che alcuni di voi avranno sentito, era solo una prova, vedremo se pubblicarla o meno.
Beh, proprio alla Star Wars Fest ho avuto occasione di parlare con Mary Oyaya, che ha interpretato Luminara Unduli negli episodi 2 e 3 di Star Wars e con Matthew Wood, voce del generale Grievous, dei droidi da battaglia di Poggle il Minore e anche un cameo nei panni di Bib Fortuna (il twi’lek al fianco di Jabba) ne La minaccia fantasma.
Presto leggerete anche di cosa ho parlato con Mary, oggi cominciamo con l’intervista in esclusiva per ItaSA a Matthew Wood.

matthew.wood.autografo.jpgzefram cochrane: Cosa pensi di sottotitoli Vs doppiaggio?
Matthew Wood: Come attore, ovviamente, come attore americano, non sono imparziale verso l’idea che gli spettatori sentano ciò che era nelle intenzioni si sentisse e leggano i sottotitoli.
Quando guardo un film e non è in inglese, è un film estero preferisco di gran lunga avere la colonna sonora originale e leggere i sottotitoli.
Dopo un po’ non ti accorgi nemmeno di leggerli.
Però capisco che per i film per bambini sia più difficile. Far sì che i bambini riescano a leggere le varie righe per tutti i dialoghi può essere difficile, ma personalmente preferisco la lingua originale.
L’altra ragione per cui dico così è che lavoro come Supervisor Sound Editor allo Skywalker Ranch e faccio colonne sonore per vivere, non solo i dialoghi quando recito ma anche effetti sonori, mix delle musiche e tutto il resto.
Anche l’idea originale della colonna sonora viene cambiato quando si fa una versione in un’altra lingua. Creiamo una versione chiamata MNE, Music N Effects, a volte si eliminano alcuni suoni della produzione e ovviamente tutti i dialoghi originali, che verranno sostituiti nelle altre nazioni. A volte il suono può risultare più sterile, più basso, cambia anche come viene fatto il mix nei singoli paesi, cambia anche il rapporto tra i volumi di questi elementi e penso che a volte si scostino dall’intento iniziale del regista, quindi preferisco di gran lunga avere io il controllo.
Questo è quello che abbiamo pubblicato, è così e al massimo ci si aggiungono i sottotitoli penso sia il modo migliore di vedersi un film.

z.c. In Italia c’è una cosa che tutti i fan di Star Wars conoscono, la scena in cui Obi-Wan Kenobi dà la spada del padre ad Anakin e dice una roba orrenda. Nell’originale dice che il padre era un pilota di caccia stellari e che ha combattuto nella guerra dei cloni. In Italia è diventato uno stellapilota che ha combattuto nella guerra dei quoti. Non so, forse pilotava le stelle e… quoti non è nemmeno una parola italiana. [nel frattempo Matthew diceva: “Ah sì? Davvero? Che roba strana…”] Quindi non solo il doppiaggio toglie qualcosa, ma lo stravolge completamente.
M.W. Io sono stato dall’altra parte, ad esempio quando abbiamo fatto gli episodi 1 2 e 3, i prequel, ho collaborato alla realizzazione della versione internazionale, dovevamo farne una versione internazionale, era parte delle clausole del contratto con la XX Century Fox, che voleva farlo uscire in 27 regioni diverse, quindi avevamo da fare 27 lingue da fare. Abbiamo tentato di mantenere il controllo della qualità facendo i mix allo Skywalker Ranch.
La divisione internazionale della XX Century Fox ha specialisti in ogni regione, a volte fanno più di una lingua per volta, ad esempio francese e tedesco e poi ci sarà qualcuno che farà lo spagnolo per la spagna e quello per l’america latina. In sostanza avevamo lo stesso mix da fare giorno e notte, perché volevamo fare uscire il film lo stesso giorno in tutto il mondo. C’erano degli specialisti della lingua presenti perché chiaramente non parlavamo tutte quelle lingue e se si taglia sillaba o una consonante si potrebbe cambiare totalmente la parola, quindi era fondamentale avere quegli specialisti che ascoltavano, ma sono momenti veramente frenetici, si ascoltano 27 lingue diverse allo stesso tempo, quindi qualcosa potrebbe scappare. O qualcuno potrebbe non sapere… ad esempio la guerra dei cloni, o dei “quoti”, o qualsiasi cosa fosse… beh se la persona non conosce a sufficienza l’universo [di Star Wars] di sicuro non se ne accorge.
Oggi però siamo nell’era delle uscite simultanee dei film e ogni studio ha una divisione che se ne occupa e di norma queste persone sono molto competenti. La cosa migliore che possiamo fare è fare i mix da noi e far sì che siano il più fedeli possibili alla versione che abbiamo fatto per gli Stati Uniti, assieme agli specialisti delle varie lingue che ci seguono per tutto il tempo.

2010.01.jpgz.c. Ci sono delle altre stranezze, ad esempio i titoli dei capitoli dei DVD della prima trilogia sono completamente sbagliati, chi li ha tradotti non sapeva cosa stava dicendo, Artoo rimane così, come se fosse Re Artù o una cosa del genere, mentre sappiamo che sta per R2, ovvero R2-D2, che per qualche motivo nei primi tre film nella versione italiana diventa C1-P8…
M.W. In effetti è strano, beh li hanno doppiati 30 anni fa, quindi il controllo qualità non era come quello di oggi, che è una cosa normale da fare ormai. Facendo una versione diversa per 27 regioni c’è gente che se ne occupa in modo molto professionale, so che quelli della divisione della XX Century Fox sono molto in gamba.
La Warner Bros sta facendo la serie di The Clone Wars, che credo venga distribuita in oltre 20 paesi, quindi c’è molta più attenzione.

z.c. Io coordino il team che crea i sottotitoli di The Clone Wars e mi fa molto piacere parlare con te, in un certo senso “ti faccio parlare”.
Credo che il nostro lavoro, benché sia amatoriale, sia fatto per passione (non veniamo pagati per questo), sia superiore a un lavoro fatto da professionisti.
M.W. È possibile, sì, è ovvio che quando c’è un fan che gestisce la cosa… è ovvio che uno studio non può avere la fortuna di avere un fan di ogni film tutte le volte, ma si spera che cerchino di rendere l’intento del regista.
Io ho lavorato a Star Wars e sono un grande fan di Star Wars, da piccolo adoravo quei film e quando nel 2004 abbiamo rimasterizzato gli episodi 4, 5 e 6 per i DVD ho dovuto fare un immane lavoro di ricerca sull’episodio 4 perché volevo far sì che avesse un bel suono su DVD perché la gente aveva avuto un’esperienza notevole al cinema quando è uscito nel ’77 e si ricordano di aver sentito il suono venire da davanti, da dietro, tutto il cinema che tremava… Quando ho riascoltato quelle tracce oggi non avevano lo stesso impatto che avrebbe al cinema un film di oggi, quindi volevo ricreare gli stessi effetti che la gente ricordava. Allora mi sono messo a cercare ogni singolo effetto sonoro di quei film per ricostruirlo ed espanderlo, renderlo adatto a un cinema. Mi ci
sono voluti due anni e non avrei potuto farlo per nessun altro film, perché di quello ero un fan sfegatato. In sostanza sentivo 30 secondi di film e poi lo comparavo con l’originale finché non mi sembrava di aver sistemato tutto correttamente.

z.c. C’è qualche scena che è stata particolarmente difficile da rimasterizzare?
M.W. Direi quando Vader abborda la nave su cui è Leia, insomma i laser, le esplosioni… è stato molto difficile, dovevo raffrontarlo con l’originale e ascoltare il laser originale e essere sicuro di averlo messo bene sulla nuova traccia, non è stato facile.
Ci sono state un paio di scene da incubo, ma alla fine del lavoro avevo tolto tutti i fruscii, i rumori, tutti i fruscii analogici erano spariti, ad esempio quando su Tatooine i Jawa stanno per attaccare c’è assoluto silenzio, si sentono solo i suoni degli animali e ero molto soddisfatto. Era come lo voleva George, infatti quando l’ha sentito è rimasto molto sorpreso e felice che ci fossi riuscito.

z.c. Ma hai avuto tu l’ultima parola o…?
M.W. L’ultima parola l’ha sempre George Lucas, è naturale, la ditta è la sua. Io e il mio amico David Acord, che è Sound Designer per The Clone Wars, abbiamo fatto tutto l’episodio 4 assieme, è anche lui un grande fan. Il mio lavoro era di far sì che avesse lo stesso suono di quello del ’77, stessi effetti sonori, ma con una qualità superiore.
Quando ho finito ho portato George Lucas al cinema e gliel’ho fatto vedere e in quel momento ha cambiato qualche cosa, qualche effetto sonoro qui e lì, non so, tipo il 10% del lavoro è cambiato rispetto al 1977.

z.c. Nei DVD c’è un cambiamento sostanziale, nella scena finale c’è il fantasma dell’attore che ha fatto Anakin Skywalker nei prequel. I fan sono piuttosto divisi su questa scelta…
M.W. Penso abbia il suo perché se sei un nuovo spettatore dei film, ti dà un senso di continuità. Tuttavia io ho visto i film da piccolo, per me aveva senso vedere Sebastian Shaw, la persona che ha interpretato Anakin sotto la maschera alla fine, quando Luke gliela toglie. Però [ed è esattamente quello che pensavo anche io, n.d. z.c.] si può anche pensare che il fantasma di Anakin sia basato su quando era buono, quindi potrebbe essere questa la logica. Insomma, capisco tutte e due le scelte. Beh, è sempre difficile vedere cambiare una cosa che hai sempre visto in un modo, quei film non sono più film, sono parte della nostra immaginazione, quindi è difficile pensare che possano cambiare.
Però per certi versi è bello vedere che Star Wars continua a evolversi, adesso con The Clone Wars e poi la serie “live action”, ora i film arriveranno anche su Blu Ray, sono sicuro che quando passeremo all’alta definizione ci saranno altri ritocchi, quindi… beh per me è un bene, perché mi fa continuare a lavorare!

z.c. Le voci dei personaggi hanno accenti particolari, come vengono decisi?
M.W. Beh gli assaltatori imperiali del ’77 erano speaker della radio dell’area di San Francisco Bay, io avevo 5 anni ma ho avuto in mano i nastri originali quando lavoravo all’edizione del 2004.
I cloni invece sono basati sulla voce di Temuera Morrison, che ha un accento neozelandese, quindi in The Clone Wars abbiamo scelto Dee Bradley Baker, che ha sa fare un ottimo accento neozelandese. Poi anche Daniel Logan, che interpreta Boba Fett, è neozelandese, quindi l’accento dei cloni è rimasto questo e abbiamo anche sostituito la voce di Boba Fett ne L’impero colpisce ancora con quello di Temuera Morrison, pensando che quando Boba Fett sarà cresciuto avrà la voce simile a quella di Jango Fett.

Ho chiesto a Matthew qualcosa della serie “live action” ma in quando dipendente di Lucas non può dire nulla a riguardo, cosa che tutto sommato positiva direi, vuol dire che qualcosa si muove… la aspetteremo impazienti.

È stato un piacere parlare con lui, uno dei due regali che ha fatto a ItaSA lo potete vedere qua sopra, l’altro è da ascoltare… cliccate qui.

The following two tabs change content below.
Geek dal 1983, ha collaborato con Italiansubs dal 2007 al 2015. Ama fantascienza, fantasy e pirati. Fa sub senza sapere nuotare.

Ultimi post di zefram cochrane (vedi tutti)

Torna su