Peacock, servizio streaming di NBCUniversal, e HBO Max, fornito invece da HBO (WarnerMedia), registrano un notevole aumento di abbonati ma prevedono anche la necessità di investimenti miliardari per poter stabilire una presenza solida nel panorama dello streaming.
Dopo mesi di aperte critiche da parte da parte di alcuni tra i più noti registi di Hollywood, i vertici di WarnerMedia hanno finalmente qualcosa di cui gioire. Il 27 Gennaio John Stankey, CEO di AT&T (società proprietaria del gruppo WarnerMedia), ha rivelato che la sua tanto denigrata strategia di rilasciare i propri film in contemporanea sia al cinema che su HBO Max ha aiutato a raddoppiare il pubblico della piattaforma fino a un totale di 17,2 milioni di utenti. Ma queste buone notizie giungono con un monito: i 520 milioni di dollari di perdite, dovute al protrarsi della chiusura di molti cinema causa pandemia, farà sì che il piano di rilascio “ibrido” dei titoli interesserà molti altri film della programmazione Warner Bros. del 2021.
Il giorno seguente, il CEO di NBCUniversal, Jeff Shell, ha fatto sapere dell’iscrizione a Peacock di 33 milioni di nuovi abbonati ma prevede, al contempo, una perdita di 2 miliardi di dollari nel biennio 2020-2021 da parte della neonata piattaforma, esistente da soli 9 mesi.
Il passaggio allo streaming ha sempre rappresentato un investimento costoso da parte delle Major. Quando Disney ha annunciato la rescissione degli accordi con Netflix per prepararsi al lancio, nel Novembre 2019, di Disney+, le previsioni erano di circa 150 milioni di dollari in mancati guadagni, da sommarsi ai costi d’investimento già preventivati per le infrastrutture tecnologiche e per la produzione dei contenuti del servizio. WarnerMedia, invece, ha registrato spese per 2 miliardi di dollari nel solo 2020 relative al lancio di HBO Max.
Ora, dopo alcuni mesi dall’inizio del più grande processo di trasformazione che Hollywood abbia mai visto da decenni, i colossi dell’intrattenimento iniziano a rendersi conto che investire palate di denaro nella creazione di piattaforme concorrenziali a Netflix può effettivamente produrre risultati, anche se è ancora troppo presto per valutarne l’effettiva grandezza. Così Rich Greenfield, analista di LightShed Partners:
“Sono ancora propenso a definire questo come l’Anno Zero dello streaming. La più grande incognita del 2021 è vedere chi sarà disposto ad investire più capitali per creare qualcosa che lasci il segno? Netflix è pronta ad investire 17,5 miliardi di dollari. Chi altri è disposto a stare al gioco?”
Netflix ha tracciato la strada maestra, ora spetta alle storiche case di produzione di Hollywood seguire. Dopo anni spesi ad investire ingenti somme per produrre abbastanza contenuti e aumentare così il proprio bacino d’utenza, il 19 gennaio la società ha dichiarato che si aspetta un flusso di cassa in positivo per il 2021, tale da non doversi più indebitare per finanziare l’operatività quotidiana. Gli investitori hanno risposto alla notizia facendo aumentare del 13% il valore delle azioni di Netflix all’apertura della borsa la mattina successiva.
In casa Disney hanno pochi dubbi sul fatto che l’investimento di 2 miliardi di dollari per Disney+ sia valso la candela. Il servizio ha attirato circa 87 milioni di iscritti nei suoi primi 13 mesi di vita, cifra che gli alti dirigenti societari prevedevano di raggiungere non prima del 2024. All’Investor Day di dicembre, la CFO Disney, Christine McCarthy, ha annunciato che gli investimenti in nuovi contenuti per Disney+ lieviteranno a circa 8 miliardi di dollari entro la chiusura dell’anno fiscale 2024, ma anche che si aspetta che entro il 2021 la società raggiunga il picco di perdite economiche.
La rincorsa a questi due colossi è ancora lunga per quanto riguarda WarnerMedia e NBCU. Entrambe le società hanno introdotto i loro servizi streaming durante il picco della pandemia e, a causa delle produzioni e dei set bloccati, sono rimasti con poco materiale pronto da lanciare nel loro anno di debutto. Quest’anno imprevedibile ha dato loro modo di attuare un’enorme riorganizzazione interna che ha posto lo streaming come elemento centrale. WarnerMedia ha fatto un passo in più, usando il crollo degli incassi al botteghino dovuti alle chiusure relative al COVID-19 per spingere molto il servizio HBO Max.
“Ci siamo resi conto di avere un po’ di materiale in sospeso che avrebbe rischiato di ‘scadere’ e che doveva essere messo in circolazione.”
Questo disse Stankey agli investitori dopo aver mostrato loro i risultati finanziari ottenuti nel quarto trimestre da AT&T. Facendo loro notare che la società sperava di sfruttare le sfortunate circostanze create dalla pandemia per fare di necessità virtù.
E virtù hanno creato. Nonostante Wonder Woman 1984, il primo film WarnerBros. a uscire sia al cinema che su HBO Max, abbia incassato solamente 131,4 milioni di dollari al botteghino mondiale nelle prime 3 settimane, a livello di visioni casalinghe è diventato un chiaro successo durante la settimana di Natale. Secondo Nielsen, i fruitori di HBO Max hanno raggiunto i 2,25 miliardi di minuti di visione per un film della durata di 151 minuti, l’equivalente di circa 15 milioni di visualizzazioni complete. Greenfield stima che, tra pubblico americano e internazionale, la pellicola sia stata vista da circa 49 milioni di persone solo nel primo mese di uscita.
Anche se Wonder Woman 1984 é stato definito da molti come un costoso stratagemma pubblicitario per promuovere HBO Max, ha contribuito a portare il numero degli abbonati ad HBO oltre quota 41 milioni con due anni di anticipo rispetto al previsto. L’analista di MKM, Eric Handler commenta:
“Non credo sarà fattibile ottenere un guadagno economico da Wonder Woman 1984. Stanno usando Wonder Woman come traino a perdere per HBO Max pur non essendo questa una strategia economica sostenibile a lungo termine.”
L’obbiettivo di WarnerMedia è di ottenere abbastanza abbonati a HBO Max grazie a Wonder Woman 1984 in modo da renderlo un esperimento valido nel lungo termine. Il che potrebbe rivelarsi complicato. Uno studio condotto da Deloitte dello scorso autunno ha riscontrato che il 46% degli intervistati ha disdetto l’abbonamento a un servizio di streaming video nell’arco dei 6 mesi precedenti. Per ora pare che molti degli iscritti di HBO Max stiano rimanendo fedeli alla piattaforma. Secondo Antenna, un’agenzia indipendente di analisi statistiche, circa l’85% di chi si è abbonato ad HBO Max nei primi 3 giorni d’uscita di Wonder Woman 1984 è rimasto abbonato almeno fino al 24 Gennaio.
Se HBO Max dovesse riuscire a ripetere tale successo con l’elenco di film WarnerMedia pronti al debutto nel 2021, ciò potrebbe compensare le pesanti perdite che sta affrontando al box office.
“È in corso una vera e propria corsa agli armamenti tra i cinque principali servizi di streaming video. Netflix al momento è ovviamente avanti a tutti a livello globale e Disney+ ha avuto un enorme impatto iniziale, gli altri vengono tutti dopo.”
Traduzione dell’articolo di Natalie Jarvey per The Hoolywood Reporter (link)
a opera di Zilion88.
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