Riportiamo un’intervista esclusiva di SFX a Ryan Cartwright, il Gary di Alphas.
Alphas, in onda su SyFy, è una serie molto seguita da entrambi i lati dell’oceano Atlantico: sviluppata da una versione leggera di X-Men, passando per The 4400, si arriva ad una serie incentrata su di un superteam con una propria identità. Parte del successo della serie è stata l’iterazione (spesso divertentemente litigiosa) dei suoi personaggi principali, ed uno dei personaggi di rottura è l’autistico technopate Gary.
In occasione dell’uscita il prossimo lunedì dei DVD della prima stagione di Alphas, a cura di Universal Pictures UK, SFX ha intervistato Ryan Cartwright, l’attore inglese, nato a Birmingham, che interpreta Gary.
Abbiamo detto a Ryan che è abbastanza shockante sentirlo con la sua parlata strascicata delle Midlands quando siamo così abituati al modo di parlare di Gary così tipicamente americano. “Spesso gli Americani pensano che qualsiasi tono dell’Inghilterra del Nord sia Australiano“, ride, prima di spiegarci che la sua adozione di un accento americano è solo parzialmente una mossa tattica.
“Si, mi piacerebbe parlare con il mio vero accento” ammette “ma poi c’è quella cosa del venire etichettato come ‘il tipo inglese‘. Un ruolo che ti marchia, che è normale che tu debba interpretare per sempre. Ad esempio, se io in un film importante usassi il mio accento inglese, succederebbe proprio così. Dopo quello, ogni volta che io usassi l’accento americano, la gente direbbe ‘Oooooh, sta usando un accento diverso‘. Iniziando a usarlo dal principio, potrebbero offrirmi più ruoli, almeno credo.”
Cartwright ha la sua teoria sul perchè l’autismo di Gary lo abbia reso un personaggio così popolare. “Credo che la gente si riveda molto in lui. E lui è molto dolce, e la fa franca con il suo essere petulante. Penso che piaccia il fatto che non abbia alcun filtro e dica qualsiasi cosa gli passi in mente quando ne ha voglia. Spesso è la verità. È divertente perchè è vero. E [la gente] vorrebbe poter essere così.”
Mentre la capacità di Gary di vedere e leggere i segnali digitali che galleggiano invisibili nell’aria sembra essere per il resto di noi un superpotere forte e originale, in un genere [telefilmico] pieno di super forza, capacità di volo, telepatia e occhi laser, Cartwright pensa che l’idea sia stata sviluppata come un mezzo intelligente per un determinato fine.
“[L’abilità di Gary] sembra essere abbastanza originale, ma è solo una estrapolazione de ‘il ragazzo del computer’, suggerisce pragmaticamente, “che è normalmente un geek oppure un ragazzo su di una sedia a rotelle. Considerato tutto, questo è un modo carino per farlo, perchè con questo genere di argomenti hai necessità di avere qualcuno che possa fare un po’ di esposizione e capire tutto sul computer. Questo è un modo intelligente per aggirare il tutto.”
Qualsiasi altro adolescente con il potere di Gary potrebbe essere troppo impegnato nella propria camera da letto per unirsi ad un superteam, considerando il repentino, facile ed istantaneo accesso a tutto il porno che internet mette a disposizione.
“Credo che il porno infastidisca Gary” ride Cartwight, “perchè apre dei pop-up tutto il tempo e lo tiene lontano dal suo lavoro. Credo che l’unica cosa che gli piaccia siano le scarpe da donna sexy. È innamorato delle scarpe di Nina, le mette tra le sue cose e nel suo ufficio. Non penso che sappia che sia una cosa a sfondo sessuale. Gli piace averle vicino. Credo quindi che il porno semplicemente lo annoi.”
Cartwright, forse sorprendente, rivela che interpretare l’autistico Gary, che potremo immaginare essere piuttosto stancante, è in realtà un’esperienza zen.
“Quando sei tutto il giorno sul set e non guardi le persone negli occhi, è veramente rilassante” afferma.
“Normalmente quando parli con qualcuno, molta della conversazione risiede nel linguaggio del corpo e nel contatto visivo e altra roba. Se non lo fai, se semplicemente ascolti le parole, è abbastanza rilassante, perchè hai solo una cosa su cui concentrarti: la letteralità delle parole. Può essere un po’ strano poi fare altri lavori. O anche alla fine della giornata, quando parli con qualcuno e lo guardi negli occhi è come un ‘Oddio, c’è tutta un’altra cosa qui’.”
D’altra parte, aggiunge, “A volte mette anche in imbarazzo gli altri attori, è strano.”
Mettere gli altri personaggi fuori dai loro schemi sembra essere qualcosa che Cartwright abbia preso come missione di intenti. Il suo scambio di battute sullo schermo con Bill, interpretato da Malik Yoba, è diventato leggendario, e questa parte è stata sviluppata a partire dalla loro interazione fuori dallo schermo. “Oh, io dico battute extra per cercare di farlo ridere” dice Cartwright con un ghigno malefico “o qualcosa che invece è offensivo. È forte perché abbiamo il permesso di improvvisare un po’, così è divertente trovare quei momenti dove puoi provare a far ridere gli altri membri del cast. Aiuta a passare la giornata.”
Cartwright è particolarmente orgoglioso dal fatto che Gary sia stato accolto in maniera entusiastica dalla comunità autistica “Sì, sì! Lo sono molto. Alla comunità autistica piace veramente Gary, non ho ricevuto altro se non complimenti. ‘È come mio fratello’ oppure ‘mio cugino’. Questo è stato veramente bello“.
“Voglio dire, quando ho firmato [per Alphas], non potevo sapere se l’avrei fatto bene. C’era così tanto da fare durante il giorno. È un gruppo di lavoro e c’era trepidazione all’inizio perchè ci vuole poco ad impigrirsi e Gary sarebbe sembrato ridicolo. Ma tutti sono stati fantastici. E abbiamo un consulente e via dicendo. È veramente bello sentire da persone autistiche che lo trovano un buon.. beh, non qualcuno da cercare, ma qualcuno con cui loro possono empatizzare. Quindi sì, sono orgoglioso.”
L’altro aspetto principale dell’interpretazione di Cartwright è il tic nervoso alla mano che usa per mostrare che è connesso ad internet oppure alla rete dei cellulari. “C’è stato un episodio quest’anno, credo sia stato il primo della seconda stagione, dove sembrava che tutto quello che facesse Gary fosse fare onde con le mani. Ci ho fatto l’abitudine, ormai è un po’ che lo faccio, ma ogni tanto ti sorprendi a pensare ‘al momento non posso vedere nulla’.”
“Sapete cosa sarebbe bello?” aggiunge “Se io potessi vedere i miei dialoghi nella mia testa. Questo è qualcosa che mi piacerebbe guardare. Non dovrei perdere tutto il giorno ad impararli. Potrei semplicemente leggerli alla Marlon Brando.”
Avendo girato la seconda stagione, riconosce che ci si possa aspettare che lo show abbia una marcia in più nei nuovi episodi.
ATTENZIONE: a partire da questo punto sono presenti possibili spoiler.
“Ci sono un sacco di momenti importanti quest’anno, ed era importante tenerli ancorati a terra, o almeno, alla realtà che è stata stabilita [nel nostro show]. E’ stato divertente. Hanno fatto fare a Gary molte cose divertenti, ma non troppo perchè altrimenti poi è ridicolo. Ed è più indipendente quest’anno. Si trasferisce e va a vivere nell’ufficio. Ignora sua madre. Sta un po’ sulle sue perchè realizza che il gruppo è irresponsabile. Non ci sono solo i buoni, al 100%. C’è un sacco di grigio lì. Quindi lui trova la sua missione lontano dal team.”
Questa ambiguità morale al centro di uno show che apparentemente sembra essere un semplicissimo buoni contro cattivi è qualcosa che piace a Cartwright.
“Anche il dottor Rosen… il fatto potrebbe mettere questo ragazzo autistico in situazioni pericolose per un sacco di tempo“, spiega Cartwright. “Sta mettendo tutte queste persone in pericolo. Questo ti fa mettere in discussione le sue motivazioni, e credo Gary lo veda molto di più quest’anno. Allo stato attuale non può fidarsi della sua nuova famiglia.”
“Mi piace il grigio.” Conclude Cartwright.
Fonte SFX