Curiosità

Slow TV: la nuova TV viene dal nord. Lentamente.

Stufi dei reality no-brain? Serial killer e teenager pettegole ormai vi annoiano? Oppure non riuscite più ad avere una vita a causa della mole di serie e show che seguite? Take it easy, arriva la Slow TV!

Su segnalazione del mio amico Rolle, ho scoperto ieri la nuova frontiera della TV, che manco a dirlo arriva dal nord, precisamente dalla Norvegia, dove, si sa, sono sempre mille anni più avanti di chiunque in qualità della vita.

Ma di cosa si tratta, vi starete chiedendo? Un ritorno alle origini? Una TV di livello qualitativo superiore? No, proprio di una TV… lentissima!

Slow TV, infatti, è il nome dato a un tipo di programma che prevede la messa in onda in diretta di eventi normalissimi e, tipicamente, lunghissimi. Il primo programma di questo tipo fu mandato in onda nel 2009 dall’emittente norvegese NRK2, che in occasione del centenario della fondazione della linea ferroviaria nazionale ebbe un’idea fuori dagli schemi. Il risultato fu Bergensbanen, la diretta non stop della durata di 7 ore e mezza (sette-ore-e-mezza!) del viaggio in treno Bergen – Oslo, ripreso da una telecamera montata sulla locomotiva. Una roba epocale di cui trovate un rilassantissimo trailer di 9 minuti qui sotto.

Ora, il commento spontaneo, mio ma sono certa di chiunque, è stato “Ma chi caspita lo guarderebbe?!” (era vagamente più scurrile, ma mi tratterrò per voi). Beh, questo gioiello è andato in onda un venerdì sera, serata di punta per le emittenti TV, e ha attratto 1.2 milioni (un-milione-duecentomila!) telespettatori, che, allo studio dei ratings, non solo l’hanno sbirciato due minuti per curiosità, poi hanno cambiato canale, ma lo hanno effettivamente guardato. Aggiungo per completezza che la popolazione norvegese si aggira sui 5 milioni. Considerando i numeri che vi ho dato, non vi stupirà che l’esperimento sia stato ripetuto nel 2011 con Hurtigruten: Minutt For Minutt, rocambolesca diretta di 134 ore (centotrentaquattro!!) della navigazione costiera di una nave da crociera nei fiordi. Su youtube potete trovare molti spezzoni, se vi aggrada. Questa perla è stata seguita da 3 milioni di telespettatori, e definita un evento nazionale. Vi posterò qui il riassunto a velocità aumentata della durata di 37 minuti.

Da questo punto in poi questa nuova corrente televisiva ha preso campo, e le dirette si sono moltiplicate, spaziando di ambientazione in ambientazione… Annoveriamo tra queste la copertura in diretta completa della 18 ore di apertura di pesca al salmone (“Ci sono volute tre o quattro ore prima che un salmone abboccasse”  ci informa il produttore esecutivo Rune Møklebust) o la 12 ore di fuoco nel camino (non oso pensare i momenti in cui aggiungono la legna, roba da farsi venire un infarto); e attenzione, ci tengono a precisare che non sono stati usati loop o registrazioni (come invece sono soliti fare gli americani nel loro Yule Log annuale, un loop di un ceppo natalizio che brucia).

Evidentemente sottovalutiamo la gravità della dipendenza di questo passatempo

Evidentemente sottovalutiamo la gravità della dipendenza da questo passatempo

Visto che pare che il camino fosse una trasmissione più dedicata ai maschi (!), l’emittente per par condicio ha mandato in onda, il mese scorso, la National Knitting Evening, la serata nazionale di maglia. Il programma della serata (decisamente più adrenalinico dei precedenti) prevedeva quattro ore di analisi della metodologia del lavoro a maglia e seguente discussione, e otto ore e mezza di filatura della lana (perchè manco a dirlo si partiva dalle pecore da tosare) e lavoro a maglia, mentre degli sferruzzatori professionisti tentavano di battere il record mondiale di velocità nella produzione di un maglione da zero. Manco a dirlo, gli ascolti sono stati stellari.

Che dire quindi? Una possibile considerazione può essere che nei Paesi nordici le lunghe giornate buie invernali con temperature rigidissime sono difficili da far passare e, mentre si fa la maglia (che peraltro in Norvegia è uno sport professionistico mica per niente) o si legge un buon libro, sintonizzarsi su un rilassante camino che brucia può avere un senso. Un po’ meno spararsi una maratona di crociera nei fiordi tra i ghiacci, ma chissà, ognuno ha i suoi gusti. Voci di corridoio danno in produzione sulla rete un nuovo capitolo di questa storia televisiva: A Day in the Life of a Snail, ovvero un giorno nella vita di una lumaca.

E secondo voi, gli americani potevano starsene buoni? Ma figurarsi, sappiamo bene che il desiderio di remake scorre forte oltreoceano, pertanto non vi stupirete se vi dico che la LMNO Productions ha comprato i diritti del format, se così si può chiamare, per gli USA. Attualmente è allo studio degli esperti quale possa essere un soggetto che interessi agli americani…

Che ne dite? Voi lo guardereste? E soprattutto, gli americani saranno in grado di stravolgere anche questo format? Buon sabato sera rilassante a tutti!

Fonti: Deadline.com, NYpost.com

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Lisina

Anestesista rianimatrice di professione, traduttrice e blogger per passione. Appassionata di serie TV per lo più crime, ma anche drama, odio le comedy e non guardo serie medical per scelta religiosa. Se mi torturaste costringendomi a dire LA mia serie preferita probabilmente risponderei Sons of Anarchy. Sono stata definita power user e board game geek. Proudly su ItaSA dal 2008.
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