Once you’ve seen Oz, who wants to go back to Kansas?
– Masters of Sex, 1×04 –
Mai frase fu più azzeccata e attuale dato quello che sta succedendo attorno al Meraviglioso Mago di Oz. Cavalcando l’onda del successo – più di pubblico (il film ha incassato in tutto il mondo quasi 500 milioni di dollari) che di critica – dell’incantevole Il grande e potente Oz, uscito recentemente al cinema, sono infatti ben cinque i progetti televisivi in fase di sviluppo ispirati al famoso libro scritto da L. Frank Baum e alla serie di romanzi ad esso correlato.
Del primo progetto ne avevamo già parlato qualche mese fa in questo articolo. Per i più pigri o smemorati ricordiamo solo che si tratta di un prodotto della rete Syfy, dal titolo Warriors of Oz, con regia affidata a Timur Bekmambetov (Wanted, Abraham Lincoln: Vampire Hunter). Altra cosa da rimembrare di questo progetto è che del libro a cui si ricollega sembra mantenere ben poco. Le analogie, per quanto sappiamo sinora, includono infatti solo il nome del regno fantastico in cui le avventure si svolgono – Oz, appunto, anche se proiettato in un futuro post-apocalittico – e quello dei tre compagni che dovranno aiutare un guerriero dei nostri giorni a sconfiggere il malvagio mago che ha preso il controllo di quel mondo: Heartless, Brainless e Coward (Senza Cuore, Senza Cervello e Codardo).
La seconda serie collegata al mondo di Oz è quella ordinata da NBC: Emerald City porta in TV le storie raccontate nei 14 “Libri di Oz”, re-immaginandole in una versione molto dark che, secondo le aspettative del network, si dovrebbe avvicinare allo stile di Game of Thrones. Così, giusto per tenere basse le aspettative e non instillare false speranze negli spettatori. La scrittura dello show è stata affidata a Matthew Arnold (Siberia), che agirà anche da produttore esecutivo per conto della Universal Television.
A dir poco alternativa è invece la via che vuole intraprendere CBS. Seguendo il sentiero tracciato con successo da Elementary (con cui il progetto condivide infatti i produttori esecutivi Carl Beverly e Sarah Timberman – collaboratori anche in Justified e Masters of Sex) la storia del meraviglioso mondo di Oz viene attualizzata e contestualizzata in un medical drama. La serie rivisiterà infatti personaggi, situazioni e tematiche della storia di Baum innestandoli in una non ancora definita ambientazione medica che avrà come sottofondo la città di New York. La scrittura della sceneggiatura è stata affidata a Emily Fox (Ghost Whisperer) che affiancherà successivamente Beverly e Timberman nella produzione esecutiva. In realtà Dorothy e i suoi amici hanno già avuto una rielaborazione in chiave medica, anche se per soli 22 minuti: il 100esimo episodio di Scrubs (5×17 – My Way Home) è infatti un continuo omaggio al Mago di Oz, con JD nel ruolo di Dorothy e la perla finale della canzone “Over the Rainbow” intonata da Ted e il suo quartetto. Un gioiellino di puntata, che vi invito a (ri)vedere.
Se il piano di CBS si può descrivere con la parola “alternativo” è difficile trovare un termine per quello di CW: sceglietene uno a caso tra assurdo, strambo, innovativo, diverso… oppure tenete semplicemente a mente di che rete stiamo parlando. Il progetto, intitolato Dorothy must die, si basa sull’omonimo romanzo (non ancora pubblicato) di Danielle Paige ed è ambientato 80 anni dopo il presunto ritorno in Kansas di Dorothy Gale. In realtà, la ragazza – sempre giovane per merito della magia – è rimasta ad Oz e ne è divenuta la dittatrice, grazie anche all’aiuto dei suoi 3 scagnozzi: lo Spaventapasseri, l’Uomo di Latta e il Leone Codardo. Il dispotico regime di Dorothy inizia a vacillare quando un’altra ragazzina dal Kansas viene risucchiata da un uragano e magicamente catapultata in questo mondo: qui l’eroina scopre di essere destinata a guidare un gruppo rivoluzionario di streghe ed esseri magici alla guerra per togliere Oz dalle grinfie della malvagia Dorothy. La realizzazione e la stesura della sceneggiatura del prodotto sono state affidate ad un trio che ha già lavorato assieme, con alterne fortune, in Heroes: il creatore visionario Tim Kring e i produttori esecutivi Adam Armus e Nora Kay Fosterm.
La notizia più recente è invece quella che riguarda Lifetime: lo show che la rete cable destinata prevalentemente ad un pubblico femminile ha ordinato si basa su un’idea dell’artista Rob Prior e si intitolerà Red Brick Road. La serie, scritta da Tim Schlattman (Dexter), parte dal presupposto che accanto al sentiero di mattoni gialli imboccato da Dorothy nella versione classica del romanzo del 1939 ce ne sia anche uno costituito da mattoni rossi. Essi sono sempre stati lì presenti, senza che nessuno mai li notasse ed esplorasse. Dove condurrà questo tracciato rosso? Red Brick Road risponderà a tale domanda seguendo Dorothy lungo il suddetto percorso, intrapreso per scoprire cosa sia successo ai suoi amici, tutti scomparsi, che la porterà nei meandri più antichi, bui e pericolosi di Oz. Lo show viene descritto come un Game of Thrones ambientato nel mondo magico raccontato da Baum e, anche in questo caso, il telefilm HBO viene preso come riferimento per le similitudini relative a tematiche, stile e atmosfera. Come per il progetto della NBC descritto in precedenza, il paragone sembra essere un’operazione commerciale per sfruttare la scia del successo di uno dei più grandi show televisivi degli ultimi anni (e non solo) e potrebbe invece risultare controproducente per il prodotto di Lifetime qualora lo stesso non si rivelasse all’altezza delle aspettative create.
Oltre a questi progetti l’Oz-mania si propaga anche ad altre serie attualmente in onda: nella quarta puntata della nona stagione di Supernatural i fratelli Winchester hanno avuto modo di conoscere e unire le loro forze a quelle della cacciatrice Dorothy per combattere la strega cattiva.
Analogamente gli autori di Once Upon a Time hanno dichiarato in un’intervista che, dopo aver fatto visita al mondo di Frankenstein, a Neverland e – nello spin-off – a Wonderland, è loro intenzione esplorare e addentrarsi prossimamente anche nel regno di Oz. In effetti lo show si era sin dall’inizio lasciato la porta aperta per questo viaggio: durante il pilot si può vedere, in una pagina del libro di Henry, un’immagine con delle scimmie volanti mentre, qualche puntata dopo, si nota – tra i vari portali di accesso ad altri mondi – un sipario verde, che rappresenta la tenda dietro la quale si nasconde il mago di Oz per mascherare la sua vera identità.
Ora non ci resta che sperare che il grande quantitativo di progetti già dedicati al mondo di Oz faccia desistere altre reti dall’ordinare ulteriori prodotti connessi a questa tematica. Non so se sarà così: in realtà il network ABC, qualora decidesse di privarsi del decadente Once Upon a Time (anche se, a onor del vero, al momento la serie è lontana dall’essere a rischio cancellazione), potrebbe riprendere l’opzione descritta alla fine del paragrafo precedente programmando anch’esso come un telefilm completamente dedicato ad Oz.
La scottante esperienza di Once Upon a Time in Wonderland dovrebbe comunque fungere da deterrente per rinunciare a un’idea del genere, quindi gli show incentrati su Dorothy & co. potrebbero restare “solo” questi cinque.
Tutti i progetti sono in cantiere e attesi per la stagione 2014-2015: si attendono quindi maggiori informazioni per decidere su quali serie, tra quelle descritte, valga la pena concentrarsi.
Nel frattempo, grazie all’articolo accennato e riferito all’inizio di questo pezzo, ho scoperto che in Tin Man (Ritorno al mondo di Oz, Syfy) ha recitato anche Zoey Deschanel: ecco quindi trovato cosa guardare questo Natale – periodo in cui per tradizione ci si immerge nel fantastico – per prepararsi psicologicamente all’invasione televisiva del Meraviglioso mago di Oz e dei suoi protagonisti.
FONTI: deadline (NBC), deadline (CBS), deadline (CW), deadline (Lifetime)
Jacopo Zambon
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