Heroes Reborn

Gli Aperitivi: Heroes Reborn

Era iniziata alla grande, poi un po’ per volta si era lasciata andare, fino a morire nel febbraio del 2010. Ora è tornata. Di chi stiamo parlando? Ovviamente della creatura di Tim Kring, Heroes. Va be’, stavolta si chiama Heroes Reborn ma il concetto alla base è lo stesso: supereroi, responsabilità e (super) complotti politici. Ma c’era davvero bisogno di questo sequel/reboot? Ai posteri l’ardua sentenza.

LA TRAMA

where-are-the-heroesAd un anno di distanza, la città di Odessa è ancora sconvolta da quello che è stato descritto dai media come un grave attentato terroristico, la cui responsabilità sarebbe dei cosiddetti “umani evoluti”, noti con l’abbreviazione evo, persone dotate di poteri soprannaturali la cui esistenza, dopo gli eventi del finale della quarta stagione di Heroes risalenti a cinque anni prima, è ormai di dominio pubblico. Di conseguenza, molti di tali soggetti, tra cui il giovane Tommy, Miko e Malina, vivono cercando di celare le proprie abilità, mentre altri sono in fuga da chi è in cerca di vendetta o vorrebbe sfruttarli per propri fini, come la compagnia Renautas. Presto saranno tuttavia chiamati a unire le proprie forze per salvare il mondo. Luke (Zachary Levi) e Joanne, che hanno visto il proprio figlio vittima degli eventi di Odessa, sono tra i vigilanti che mirano ad ucciderli o neutralizzarli. Nel frattempo, Noah Bennet (Jack Coleman) viene contattato dal cospirazionista Quentin Frady, che ha un teoria diversa sull’attentato di Odessa.

LA PRIMA IMPRESSIONE

L’idea che mi sono fatto guardando questa doppia première è che Tim Kring sia un pessimo scrittore e che la prima stagione di Heroes non fosse altro che un piccolo miracolo indotto da una possibile assunzione di funghi allucinogeni scaduti. Va detto che siamo comunque lontani dagli abissi narrativi della terza e quarta stagione della serie originale, ma per ciò che ci è dato vedere la qualità generale rimane scadente e tendenzialmente vicina alle peggiori fan fiction rintracciabili in rete. Si tenta di ispirarsi alla forza mistica e alle atmosfere da thriller complottista della prima stagione, purtroppo fallendo inesorabilmente. Siamo di fronte all’ennesima, pallida imitazione di situazioni già viste e approfondite nel lontano 2006.

IL TASTO DOLENTE

f20ozzazf1e3cm3k4yhcQui il paragrafo andrebbe ribattezzato con “i tasti dolenti” perché i difetti, ahimè, sono tantissimi e superano persino le più oscure aspettative dei detrattori di questo reboot. A partire dalla regia, degna di un B-Movie in stile anni 80/90, per poi passare alla scrittura: inconsistente e forzata. Come se lo stesso Kring fosse stato incatenato e seviziato dai dirigenti NBC nella sala sceneggiatori, costretto a scrivere una storia poco sentita e di per sé inutile. Purtroppo, fin dai primi minuti, traspare l’evidente disinteresse da parte dell’intera crew della serie a realizzare un prodotto degno del suo nome e in grado di attirare vecchi e nuovi fan. Personaggi scadenti, situazioni inverosimili e un mondo che di “nuovo” non ha assolutamente nulla, soprattutto se inserito in un contesto in cui i supereroi ormai sono i protagonisti assoluti delle sale cinematografiche.

IL VERDETTO

Non ci siamo. Non è un fallimento totale, ma l’idea di proseguire per altri undici episodi questa fiacca e vuota narrazione supereroistica non incoraggia certo prospettive ottimistiche. Siamo dalle parti della parodia involontaria, la speranza è che fra tante “brutture” almeno un sorrisetto di compassione ce lo strappino.

IL TRAILER

La serie ha debuttato il 24 settembre su NBC e in home potete già trovare i sottotitoli dei primi due episodi. Fateci sapere cosa ne pensate!

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lost2010

Itasiano grazie a Lost e X-Files dal 2009 e blogger dal 2014. Tentata (ma presto abbandonata) la via delle Scienze Umane e dell'Antropologia, mi sono lanciato nella Grafica Pubblicitaria, studiando contemporaneamente Sceneggiatura per Fumetto. Sono un nerd a 360 gradi, mastico di tutto. Pur conservando una certa predilezione per la fantascienza e il soprannaturale.
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