Curiosità

4 motivi per cui le navi dei V non hanno senso

Quando si scrive qualcosa di fantascienza non si è autorizzati a fare qualsiasi cosa perché “tanto è scifi”, qualcuno prima o poi verrà a chiedertene conto. Questa volta tocca ai creatori di V.

John Pavlus sul sito dvice.com, che fa parte dello stesso circuito di scifiwire.com, punta l’obiettivo sulle navi madre dei lucertoloni di V e trova 4 ragioni per cui hanno poco senso.

nvd2c1.jpg#1: le avremmo viste arrivare
29 astronavi gigantesche appaiono nello spazio aereo delle maggiori città terrestre nello spazio di qualche minuto e fanno giusto quel po’ di rumore per attirare l’attenzione di tutti quanti.
E alla NASA nei sei mesi precedenti cosa stavano facendo? Dormivano?
Il Near Earth Object Program ha un sacco di telescopi dedicati all’individuazione di oggetti potenzialmente diretti verso la Terra, come gli asteroidi di una certa dimensione.

Stando a quanto dice il capo del NEO, Lindley Johnson, qualsiasi oggetto luminoso più largo di un chilometro (e le navi dei V, fatti un po’ di calcoli in base agli oggetti a cui sono vicini, sembrano essere larghe da 1 a 3 km) verrebbe visto dai loro telescopi prima di superare Marte.
O i V possiedono qualche oggetto che violi le leggi della fisica per come le conosciamo (tipo motori a curvatura o dispositivi di occultamento) avremmo almeno qualche mese per prepararci ad accoglierli.

#2: causerebbero un cataclisma nell’atmosfera per il solo fatto di arrivare.
“Una ventina di astronavi larghe oltre un chilometro entrando nell’atmosfera terrestre tutte a tempo basterebbero ad avere ripercussioni climatiche su mesoscala”, dice Jeff Weber, metereologo della University Corporation for Atmospheric Research. “Questi sistemi di tempeste possono essere larghi un centinaio di chilometri, contenere qualsiasi cosa dai temporali ai cicloni tropicali e avere energia equivalente a diverse bombe nucleari”, continua.
Ottima idea se gli alieni avessero intenzione di terrorizzarci, ma se fossero amichevoli o quantomeno volessero apparirlo, come i V, sarebbero abbastanza intelligenti da tenere le loro astronavi fuori dalla troposfera.

#3: costerebbe troppo tenerle sospese.
Evviva l’anti gravità, la migliore amica dell’autore di fantascienza, i V usano un qualche trucco magico per vincere la gravità e tenere le loro navi sospese sopra le maggiori città del mondo.
Va bene.
Nel mondo reale però una cosa del genere richiede dei propulsori, e i propulsori richiedono energia, un sacco.
Qualche calcolo con Wolfram Alpha e un po’ di fisica hanno portato John Pavlus a calcolare che servirebbero circa 368 quadrilioni (1×1015) di joule di energia per sollevare un oggetto d’acciaio di forma ellittica largo 3 km e alto 500 metri, figuriamoci a tenerlo lì fermo.

Quanti sono 368 quadrilioni di joule? Circa 1,5 bombe zar, l’ordigno nucleare più potente mai fatto esplodere, oppure due volte il quantitativo totale dell’energia solare che colpisce la Terra ogni secondo.
Ma se anche aveste tutta quell’energia, perché dovreste sprecarla svolazzando sopra delle città invece che friggere tutti gli abitanti con dei phaser?

#4: se ne abbattessimo una “ciao ciao pianeta” (o quantomeno quel continente).
Questo è più un problema nostro che loro, però se provassimo a imitare Will Smith in Independence Day e fare precipitare una di quelle navi altro che cratere nel deserto.
Nel mondo reale sarebbe stato vaporizzato tutto quanto. Un impatto non controllato di un oggetto grande come quell’astronave (alcuni geek hanno calcolato essere larga oltre 20 km) “sarebbe come centinaia di bombe nucleari”, dice Alexander Pavlov del Goddard Space Flight Center della NASA. E questo se cadesse da qualche chilometro, all’altezza a cui volano i jet, se cadesse da più in alto anche una nave più piccola, come quelle dei V, potrebbe fare estinguere la vita sul pianeta.
Niente più V, ma scordatevi la festicciola con gli ewok e la musica di John Williams!

fonte: http://dvice.com/

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Geek dal 1983, ha collaborato con Italiansubs dal 2007 al 2015. Ama fantascienza, fantasy e pirati. Fa sub senza sapere nuotare.

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