Lunga vita e prosperità! Il franchise di Star Trek compie 50 anni proprio oggi: non potevamo non dedicare un articolo del nostro blog a questa ricorrenza molto importante per la storia delle serie TV di fantascienza.
Space: the final frontier. These are the voyages of the starship Enterprise. Its five-year mission: to explore strange new worlds, to seek out new life and new civilizations, to boldly go where no man has gone before.
Tutto ebbe inizio esattamente 50 anni fa, quando NBC decise di trasmettere la seconda versione di un episodio pilota ideato e prodotto da Gene Roddenberry, vero e proprio visionario capace di anticipare svariate tecnologie che oggi sono di uso quotidiano. Nasceva ufficialmente il franchise di Star Trek, capace di regalarci 7 serie TV (di cui una animata e una attualmente in produzione, Star Trek: Discovery) e 13 film (il più recente è Star Trek Beyond). Il franchise ha – senza ombra di dubbio – influenzato la cultura americana, anche recente: un esempio lo possiamo trovare in The Big Bang Theory, comedy in cui i riferimenti, le guest star e le gag riguardanti Star Trek si sprecano.
L’essenza della storia di Star Trek la si può trovare nell’esplorazione, da sempre una prerogativa del genere umano. Però sarebbe riduttivo e superficiale fermarsi qui: le varie serie TV e i vari film hanno affrontato anche altri temi, molto più vicini a noi, tra cui la pluralità di etnie e di culture. Si prenda come esempio il cast della serie classica degli anni ’60, composto da un americano, uno scozzese, un russo (in piena Guerra Fredda), un giapponese, un alieno e un’africana (era il periodo delle lotte per i diritti della comunità dei neri); per l’epoca era sicuramente un cosa del tutto inusuale e, volendo, provocatoria.
Dal franchise di Star Trek sono passati tanti attori, poi divenuti vere e proprie icone della fantascienza televisiva americana. Come non menzionare il compianto Leonard Nimoy con la sua interpretazione di Spock nella serie classica e il suo famoso saluto Live Long and Prosper. Accanto a lui, c’erano altri due mostri sacri del genere come William Shatner, DeForest Kelley e George Takei. Oppure Patrick Stewart e il suo comandante Picard nella seconda serie del franchise, The Next Generation che vede come protagonisti anche LeVar Burton e Brent Spiner. Per Deep Space Nine, Voyager ed Enterprise non si possono non citare Avery Brooks, Alexander Siddig, Kate Mulgrew, Jeri Ryan, Scott Bakula e John Billingsley.
Purtroppo, il creatore della serie Roddenberry non ha assistito alla completa rinascita del franchising, avvenuta a fine anni ’80 e durata per tutti gli anni ’90, a causa di gravi problemi di salute. A portare avanti il suo lavoro dopo la sua morte ci ha pensato la seconda moglie Majel Barrett, unica attrice ad aver partecipato a tutte le serie televisive; purtroppo non potrà partecipare al nuovo progetto Star Trek: Discovery in quanto ci ha lasciati nel 2008. Sia Roddenberry che la moglie hanno ottenuto di poter avere le proprie ceneri sparse nello spazio.
Per concludere, ecco a voi una infografica dettagliata – che riguarda sia la TV che il cinema – realizzata da stampaprint.net, azienda leader europeo nel settore del web to print.
Marco Quargentan
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