Caprica è appena iniziata, ma noi è mesi che abbiamo visto il prototipo di cylon, fantascienza direte voi, ma non è proprio così.

Sì, beh, fantascienza sì, ma con basi scientifiche, infatti tutti gli script della serie passano nelle mani di Malcolm MacIver, un esperto di robotica e professore di ingegneria biomedica e meccanica alla Northwestern University, che ne verifica l’accurarezza e la base scientifica.
Il professore dev’essere piuttosto conosciuto nell’ambiente perché è stato scelto come consulente anche nell’attesissimo “Tron”.

Sull’university’s Daily Northwestern si legge:

“Benché totalmente di fantasia la trama copre una serie di complessi argomenti scientifici quali la robotica e l’intelligenza artificiale, facili da fraintendere quando si scrive una serie del genere”, ha detto Jane Espenson, una dei produttori esecutivi della serie.

“Il professor MacIver ha verificato che utilizzassimo le teorie e la terminologia più corrette possibili quando facevamo riferimento a argomenti tecnici, specialmente la robotica, l’intelligenza artificiale e la programmazione del mondo virtuale che si vede nella serie, è stata una risorsa eccezionale per noi”.

Nel tentativo di rendere la sceneggiatura più credibile agli spettatori i produttori hanno inviato a MacIver lo script di ogni episodio prima di girarlo, in modo che potesse limare i dialoghi e verificarne l’accuratezza dal punto di vista scientifico.

“Provo ad immaginare cosa direbbe un esperto di robotica avendo a disposizione una tecnologia molto più avanzata di quella odierna”, ha detto MacIver, “Possiamo migliorare la qualità dei testi.”

Intanto un plauso a chi ha pensato di farsi aiutare da un professore per evitare cose che definire bizzarre è un eufemismo e che, purtroppo, si trovano in diverse serie, a volte nemmeno l’ABC dell’informatica viene rispettato. Ricordo che in ALIAS inserivano un IP di cui il primo byte era maggiore di 255… mah…

Chissà che il professor MacIver non modifichi leggermente il suo nome e riesca a inventarsi lui un Cylon partendo dalla tecnologia che ha a disposizione, un po’ di fil di ferro e la pila di un orologio…