La serie debutterà ufficialmente sabato prossimo 9 agosto, ma da ieri notte è disponibile il pilot sul sito della rete Starz. Stiamo parlando di Outlander, e in attesa del classico Aperitivo che accompagna i nostri sottotitoli vediamo com’è andato il panel al Comic-Con di San Diego.
LA STORIA
Lo show è tratto da una serie di otto romanzi dell’autrice Diana Gabaldon, con il primo denominato proprio Outlander. Esso segue la storia di Claire Randall, un’infermiera di guerra nel 1945, sposata con Frank, che viene mandata misteriosamente indietro nel tempo all’anno 1743 in un mondo che non conosce e che mette continuamente a repentaglio la sua vita. Qui viene obbligata a sposare Jamie, un cavalleresco e romantico giovane combattente scozzese: da questo obbligo nasce però un’accesa storia d’amore che divide il cuore di Claire a metà tra i due uomini opposti delle sue due inconciliabili vite.
IL PANEL
Al panel hanno partecipato l’acclamato showrunner Ronald D. Moore (Battlestar Galactica), l’autrice dei romanzi da cui lo show è ispirato Diana Gabaldon e buona parte del cast principale, tra cui gli attori Caitriona Balfe (Claire), Sam Heughan (Jamie) e Tobias Menzies (Frank). Molta attenzione del panel è stata posta sul fatto che la serie sembri un Game of Thrones di casa Starz: caso dei casi vuole che uno degli attori principali, Tobias Menzies, abbia anche recitato nello show HBO nel ruolo di Edmure Tully. L’autrice dei libri, Gabaldon, ha rivelato un simpatico aneddoto in cui, parlando con l’amico George R.R. Martin in relazione all’adattamento del di lei libro in una serie TV, la loro conversazione si è svolta più o meno così: GRRM: “Quanti episodi ti hanno dato?”, Gabaldon: “16!”, GRRM: “Cosa?! A me ne hanno dato solo 10!”. Sempre per quanto concerne questo paragone, viene spiegato come, almeno nei suoi primi due episodi, la serie abbia un ritmo abbastanza lento, come nello show HBO, ma senza gli intrighi che caratterizzano Game of Thrones. Tralasciando l’aspetto fantascientifico del viaggio nel tempo, quello che Moore e Gabaldon hanno cercato di fare è di essere il più realistici possibili: è presente una descrizione dettagliata della politica e della società in Scozia durante la violenta insurrezione giacobita e, a differenza di un lavoro precedente di Moore (chissà quale…), la storia prende luogo in non solo uno bensì due periodi storici realmente esistiti. Dal panel sappiamo anche che ci saranno lunghe conversazioni nella lingua gaelica, che la maggior parte degli attori principali ha dovuto imparare. Ma queste lunghe conversazioni saranno introdotte e inframezzate dalla storia raccontata da una voce fuori campo. Spiega al riguardo Moore: “Penso che questa tecnica sia una grande attrazione, perché non è usuale e di solito non viene usata la voce fuori campo come principale tecnica narrativa. È stato un altro modo per distinguere lo show, e così facendo siamo pure rimasti fedeli al libro”. Di cui l’autrice è molto gelosa, motivo per il quale c’è voluto così tanto per trasformarlo in una serie: proposte di adattamento precedenti (principalmente in film – tra cui, molti anni prima, quello che vedeva Liam Neeson e Sean Connery contendersi il ruolo di Jamie, ma troppo vecchi per la parte secondo lei) l’avevano fatta semplicemente impallidire. Se Moore è riuscita a convincerla è stato grazie non solo alla forza della sceneggiatura presentata, ma anche perché ci sarebbe stato più minutaggio per sviluppare la storia rispetto ad un film. Ma in questa scelta ha pesato anche la rete in cui la serie verrà trasmessa, almeno secondo Moore: “Quelli di Starz sono più portati a fidarsi degli spettatori. Sanno che lo spettatore non deve essere portato per manina e non necessita la spiegazione di ogni minimo particolare. Starz lo sa: sono intelligenti”. Più semplicisticamente parlando, Starz permette di mantenere libertà in fatto di sesso e violenza, due componenti che sono parte integrante del libro. La tanto decantata storia d’amore presente in Outlander ha fatto da più parti sorgere il timore che il pubblico maschile possa non guardare lo show: Gabaldon è contraria alla definizione di “romanzo rosa” per il suo libro, in quanto si tratta di una categoria che – nonostante la sua popolarità – è spesso denigrata ed evitata. Ma è contraria alle etichette in generale, dato che ha visto catalogare il suo libro, nel corso degli anni, nelle più diverse categorie: finzione, finzione storica, storico-realistico, sci-fi, fantasy, misterioso, horror, storia militare, romantico e molto altro. Outlander è in realtà tutto ciò contemporaneamente. Aggiunge comunque Moore: “Non penso che sia uno show per soli maschi o per sole donne: è semplicemente una storia a dir poco fantastica! Inoltre, qualcosa di similare era successo anche con Battlestar Galactica, che molti pensavano sbilanciato verso l’universo maschile. Ma quando le donne hanno iniziato a guardarlo, se ne sono innamorate. Penso che anche gli uomini possano innamorarsi della storia presente in Outlander”. Ma al panel hanno parlato ovviamente anche gli attori: a detta di Graham McTavish, che nello show interpreterà Dougal MacKenzie, tutti durante le riprese hanno amato indossare il caratteristico kilt: “Vorrei che fossimo vestiti così anche adesso. Io lo indosserei sempre. I costumi sono veramente fantastici!”. Tobias Menzies è stato molto cauto nel parlare di alcune intense scene di Jamie e Black Jack (Frank) che vedremo sul finire della stagione: “Non le abbiamo ancora filmate tutte. Ma certamente abbiamo iniziato. Girarle è una sfida e certamente ti entrano nel profondo. Specialmente nella storia di contorno che racconta cosa è successo a Jack e Jamie prima dell’inizio della storia principale. È una storia molto importante, se vuoi capire qualcosa di ciò che accade dopo”. Heughan si sofferma invece su quanto fosse intimorito quando si è apprestato a portare sullo schermo la relazione tra Jamie e Claire: “Non si tratta solo di cieco amore. I due sono come gatto e topo e la loro relazione viene costantemente messa alla prova”.
IL TRAILER
Durante il panel è stato proiettato anche il trailer della serie, che vi riproponiamo qui sotto:
Qualcuno di voi lettori ha avuto modo di vedere la series premiere pubblicato in anteprima da Starz? Che ve n’è parso? Fatecelo sapere nei commenti, come ormai ben sapete le nostre opinioni le potrete trovare nell’Aperitivo… ma molte altri impressioni le potete leggere nel già ben affollato – a dimostrazione di quanto lo show sia atteso – topic dedicato alla serie nel nostro forum.
FONTI: Starz – Outlander, The Verge, deadline, zap2it
Jacopo Zambon
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